Il testimone e i due Agenti erano nella macchina da meno di dieci secondi.
Erano riusciti per un pelo a sfuggire ai russi e il cuore di tutti e tre, ma sopratutto quello del testimone, batteva come impazzito.
L'adrenalina non passava mai.
Più missioni avevi e più aumentava con il passare del tempo!
-Mi aspettavo un'auto diversa da due Agenti della CIA!- disse il testimone dai posti dietro.
-Non siamo entrambi della CIA.- specificò Harry.
-Non sia mai che sua altezza si mischi con certa gente. Giusto?- chiese retorico Louis, stizzito da quel suo continuo comportamento.
Entrambi, non si sa come mai, erano arrabbiati.
O meglio, non si sa perché Harry fosse arrabbiato. Louis lo sapeva bene!
L'atteggiamento arcigno di Harry lo faceva inferocire.
-E poi non è nostra. L'abbiamo rubata!-aggiunse Louis.
-L'avete rubata?-chiese scioccato il testimone, sporgendosi in avanti.
Harry sospirò pesantemente e si prese la testa tra le mani.
-Come mi sono ridotto!- disse lamentandosi.
-Agente dell'Interpol, si è ridotto a concludere un compito e a mettere al sicuro un testimone importante. Quindi Smettila si lamentarti!- lo riprese Louis.
-Io sono un testimone?- chiese il ragazzo, cercando di capire qualcosa in tutto quel macello.
-Si! E dobbiamo portarti dal Presidente. Così gli dirai cosa hai sentito, ti porteranno al sicuro e tutto tornerà alla normalità.- spiegò Harry.
Vide dallo specchietto che il testimone annuì convinto.
-Avete trovato il mio amico?- chiese poi, preoccupato.
-No! Non lo abbiamo neanche cercato.- rispose sempre Harry.
Louis sembrava concentrato solo sulla guida.
-Beh, dovete cercarlo! È importante anche lui e ne ho bisogno. Vi rendete conto che potrebbe essere ovunque è contando che mi hanno..- Harry lo fece star zitto dicendo.
-Senti! Smettila di parlare. Adesso andiamo al hotel e parliamo con gli altri Agenti, fino ad allora voglio un po di silenzio! Uno che straparla già lo abbiamo e mi basta e avanza..- concluse imbronciandosi e ferendo, nel profondo, Louis.
-Una volta ti piaceva il fatto che straparlassi..- disse Louis, facendo trapelare la delusione nella sua voce.
Harry avrebbe voluto dire qualcosa.
Sapeva di averlo ferito e si sentiva male per quello che aveva detto.
Ma era orgoglioso!
L'addestramento, la vita che conduceva, i suoi superiori lo avevano fatto diventare così.
Lui non lo era mai stato realmente!
Ed ora.. Ora invece avrebbe voluto tornare ragazzino per un secondo e dire al ragazzo accanto a lui che gli dispiaceva, che non voleva dirlo e che lui amava il fatto che Louis alle volte straparlasse..
Invece non lo fece!
Se ne rimase per conto suo, sul suo sedile e non disse assolutamente nulla.Louis accelerò, non volendo stare un secondo in più in macchina con Harry, e si ritrovarono ben presto al hotel.
Fecero uscire il testimone e lo circondarono, stando attenti a chiunque fosse nei paraggi.
Salirono le scale e si avviarono verso la porta delle camere di Payne e Malik.Louis bussò con fragore alla porta del collega.
-Zayn! Apri!- ordinò.
Zayn non ci mise molto ad aprire e, una volta visto che fosse Louis, si infervorò tutto.
-Ma dove vi eravate cacciati? Sono ore che vi chiamiamo!- disse facendoli entrare in camera.
Payne era li con lui.
-Dove siete stati?- chiese severo.
Quando Malik e Payne videro il testimone capirono.
-Siete andati a cercarlo da solo?- urlò il secondo alzandosi dalla poltrona e facendo indietreggiare gli altri quattro ragazzi.Liam Payne arrabbiato era uno spettacolo da non augurare a nessuno.
-È colpa sua! Voleva andare da solo!- si difese Louis gettando tutte le colpe su Harry, che corrucciò le sopracciglia.
-Non te l'ho chiesto, mi pare!- rispose arrabbiato.
Louis si voltò verso di lui e lo guardò male.
-Ma Finiscila! Ti saresti perso in un bicchiere, figuriamoci in giro per San Pietroburgo.Entrambi si guardarono, realizzando che quella frase, Louis l'avesse già detta una volta.
Abbassarono entrambi lo sguardo, chi arrossendo e chi sentendo il cuore che scoppiava nel petto, e tornarono a guardare l'Agente speciale.
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And through the dark
Fanfiction||CIA/Interpol/DIA||Larry&Ziam|| •• Dal III capitolo: Ho sempre pensato che "casa" fosse il posto dove si crescesse, ci si riunisse ogni giorno nella quotidianità della vita che avevo prima di diventare un'Agente. Ma mi sbagliavo.. La vera casa dell...