Un inizio lungo

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"Tempismo perfetto" aveva pensato Andry. Dopo la chiacchierata con Chuck e Ethan era tornata a casa sua a prendere il necessario per il viaggio."Si certo", continuava a pensare sarcasticamente "come se quella si potesse considerare casa"; dopo la morte della madre, era stata adottata dalla sua madrina. In quel momento era entrata una donna sulla trentina che assomigliava molto a una clessidra. Era Rochelle Klevier, la sua "madre", una persona viziata e arrogante che pretendeva di ottenere sempre tutto quello che voleva.
In quell'istante era preda di uno dei suoi attacchi isterici perchè la parrucchiera le aveva "fatto un disastro" tingendole i capelli leggermente più scuri del dovuto.
Era seguita da un uomo in completo scuro poco più alto di lei che la stava consolando e promettendo che le avrebbe fatto rifare la tinta. "Ma Cioccolatina mia!" cominciò l'uomo "prometto che ti farò rifare tutto e ti comprerò un altro paio di scarpe se smetti, sai che non sopporto vederti piangere cucciola! ". Quelle parole avevano sembrato calmare la donna "Ok Robert..." aveva detto "ma le scarpe posso andare adesso a prenderle?" , "Si come no! Come se Miss Faccia di Gomma avesse bisogno di un altro paio di scarpe!" Aveva borbottato forse a voce un po' troppo alta Andry. I due sembravano essersi accorti in quel momento della sua presenza. "Ah Cielo!" Aveva sbuffato seccato l'uomo "ancora tu?! Come ti permetti a parlarle così?!". Andry non aveva mai avuto paura di loro, e ogni qualvolta che la ferivano intenzionalmente doveva resistere seriamente all'impulso di scoppiare "Mi permetto eccome! E adesso se non vi dispiace esco di casa a farmi una passeggiata", aveva fatto per andarsene ma era stata bloccata dalla gamba della donna che sotto tutta quella stupidità era una vipera. "Sei proprio come era quella pazza di tua madre..." cominciò Rochelle con un ghigno "Tutta fissata con le sue invenzioni meccaniche e quantaltro, a credersi chi sa chi... sai è quasi un bene che l'abbia finita una volta per tutte di parlare..". Suo marito aveva riso alla battuta e Andry era esplosa.

Venti minuti dopo stava correndo a casa di Ethan. Non aveva capito perchè aveva pianto, forse perchè si sentiva in colpa di quello che aveva fatto, ma non le era importato perchè era felicissima. Poco prima, in seguito alla risata di Robert,  si era sentita la rabbia di tutti quegli anni montare dentro all'improvviso, e aveva fatto un macello. Era corsa nella loro camera da letto e aveva buttato tutto per aria, profumi costosissimi rotti per terra, camicie da uomo strappate, comodini rovesciati. Non ancora contenta si era dedicata al bagno lasciando specchi rotti asciugamani nel wc e la doccia accesa a bagnare tutto. Quando i due si erano resi conto di quello che stava succedendo era un po' troppo tardi, infatti Andry aveva raccolto il suo zaino e li aveva superati urlando "VOI NON OSATE PARLARE MALE DI CHIARA MORELLI!!" Seguito da qualche imprecazione.

Ethan e Chuck non ne sapevano niente. Quando aveva suonato il campanello Ethan era corso ad abbracciarla con i suoi capelli bruni tutti sempre spettinati che Andry si era ritrovata addosso, mentre Chuck aveva riso. La povera ragazza, non amante del contatto fisico si era levata subito dalla stretta." Dai Andry" aveva detto satiro "entra abbiamo delle notizie".
"Allora, abbiamo trovato un autobus scolastico che va dritto verso Bloomington, saranno tre ore di viaggio , ma poi da lì prenderemo il treno" aveva detto Ethan
"Scusa noi con chi andremo?"
"Con una classe di ragazzini di 11 anni che andranno a vedere l'università per capire come funziona o robe del genere, ma saranno solo in 30 e noi ci sederemo un fondo all'autobus"

Nell'autobus c'erano meno bambini del previsto, ce ne erano solo 18, e come se non bastasse il signore al volante sembrava avere un aspetto sfocato e tremolante, ma nessuno ci aveva fatto caso. Si erano seduti in fondo e Andry, in mezzo, si era messa subito a annodare un filo di metallo intorno a un oggetto che sembrava un bullone. Ethan non aveva mai capito cos'era ma la ragazza lo tirava fuori ogni qualvolta fosse nervosa o agitata, ma essendo lei anche iperattiva il ragazzo non era riuscito a capire cosa avesse. Chuck invece era interessato molto a cosa la semidea stesse facendo, era come incantato, e a un certo punto aveva tirato fuori un taccuino e aveva annotato delle cose senza smettere di fissare le mani dell'indaffarata.
Ad un certo punto il satiro, con la sua andatura molleggiante, era andato a chiedere un informazione al tizio strano al volante. Andry si era girata verso Ethan che, tutto concentrato e con la lingua fuori, stava appuntando un disegno su un meccanismo per uno scherzo. La ragazza non aveva resistito all'impulso e aveva cominciato molto gentilmente a spiegargli delle modifiche per la riuscita dello scherzo. "...e poi dovresti tendere di più il filo tenendo conto del peso del secchio di vernice e poi..." Ethan era stato colto di sorpresa da quella scarica di vivacità che le era arrivata, e la stava fissando. "Dei quanto è bella quando ha i capelli sciolti" aveva pensato; i suoi pensieri però erano stati interrotti dal rumore dell'autobus che sbandava e Chuck che correva disperato da loro. Qualcuno aveva tirato il freno d'emergenza, forse una ragazzina, ma non era quello il problema.
Il signore al volante si era alzato, e ora senza la Foschia a coprirlo si era visto per quello che era: uno dei venti. Sopra di loro il cielo si fece improvvisamente tempestoso e la figura dagli occhi azzurri come il ghiaccio si stava avvicinando e Ethan si era fatto prendere dal panico rompendo un vetro e facendo uscire i suoi due amici per poi seguirli.
Per loro fortuna il vento non aveva preso di mira i poveri bambini ma aveva preso di mira Andry.
"Andromeda Morelli!" Sembrava quasi che la voce acuta e agghiacciante provenisse dal temporale "il nostro signore ci ha detto che tu e la tua insulsa combriccola avete intenzione di arrivare al campo mezzosangue...giusto?", "E TU chi cavolo saresti per impedircelo?" aveva ringhiato Andry. Lei non sembrava avere freddo e sembrava più arrabbiata che impaurita, come se quello fosse semplicemente un tizio qualsiasi che la stava facendo sprecare tempo "dimmi eh? Cosa farai tu per fermarci? Farai arrivare la brezza mattutina a scompigliarci i capelli?!" Si, era decisamente una persona molto impertinente.
"Arghhh" il vento si stava arrabbiando molto e quel scintillio psicopatico che aveva negli occhi non prometteva nulla di buono; per confermare i suoi pensieri i venti dietro di lui si stavano fondendo in un tornado alto come l'autobus, da cui ogni tanto si intravedevano dei musi di cavalli. Il tornato in miniatura si era mosso come un fulmine verso di loro e Chuck li aveva spinti via appena in tempo per evitare di farli investire.
A lui era sembrato il momento giusto per attaccare e si era lanciato contro il vento con una mossa di kung fun.

Andry era leggermente scossa, ma in tutto quel caos aveva intravisto Ethan abbattersi contro il tornado con la sua spada di bronzo e Chuck stordire il capo con un calcio volante alla testa. Ci aveva riflettuto ed era arrivata alla conclusione che per quanti danni potessero arrecare al nemico, serviva un fulmine o un'arma molto calda per far esplodere completamente il mini tornato e Mr. Palloncino.... calda come....IL FUOCO! Andry si era illuminata e aveva tirato fuori l'accendino ed era corsa verso il bus.

A Ethan non era piaciuto il scintillio maniaco della ragazza quando aveva acceso l'accendino, e ancora meno quando era corsa verso il bus,
ma aveva visto il suo segnale di seguirla e, se aveva un piano, era meglio per tutti seguirlo.
L'autobus era stato fatto evacuare e tutti erano a debita distanza, tutti tranne lei; intanto Chuck e Ethan avevano fatto in modo di avvicinare il tornado e il vento all'autobus. Ethan colpiva con la spada, ma questa rimbalzava sui venti come se fossero di metallo.
"ETHAN, CHUCK CORRETE VIA!!!!" aveva urlato Andry. Non sapeva come ci sarebbe riuscita senza farsi esplodere ma il piano li avrebbe salvati tutti. Aveva rotto il tubo dell'olio ed era tutta sporca e macchiata ma aveva un accendino la fiamma dell'accendino davanti agli occhi e quando i suoi nemici erano abbastanza vicini aveva dato fuoco al tutto e c'era stata un'esplosione così grande da scaraventare il parabrezza del bus in aria. Poi il aveva visto tutto solo rosso.

Ethan era sconvolto, non avrebbe mai pensato che lei fosse in grado di una cosa del genere. Era sicuro che lei fosse morta e Chuck era sicuro quanto lui. Stavano per scoppiare il lacrime quando videro una figura esile farsi avanti tra le fiamme. Era tutta sporca d'olio, aveva la maglietta leggermente bruciacchiata e una ciocca di capelli in fiamme, ma a Ethan il cuore aveva fatto un salto di gioia, tanto che aveva pensato avesse raggiunto il parabrezza del bus in aria. Si era lanciato verso Andry, non sapeva come ce la aveva fatta ma era felicissimo, la aveva abbracciata e Chuck li aveva raggiunti.

La ragazza aveva una faccia sconvolta sul viso, un sorriso a trentadue denti e uno sguardo folle negli occhi. "È-è-è stato fa-fantastico" era tutto quello che era riuscita a balbettare tra le braccia dei suoi amici.
Nella sua mente su erano fatte strada le immagini di poco fa. Le fiamme che la avvolgevano e lei che non bruciava, anzi il fuoco era una sensazione piacevole, la voce che aveva sentito, calda e vivace, come il fuoco:
"Ciao piccina mia, finalmente ci incontriamo. Sono orgoglioso del tuo
coraggio ma ricordati sempre una cosa: il fuoco sarà sempre il tuo elemento!"

Scusatemi se è troppo lungo, e se è noioso ma oggi ci ho messo 3 ore e 1/2 per scriverlo ed è la prima volta che scrivo un libro. Mi rendo conto che per essere stato scritto in 3 ore e 1/2 è un po' una delusione ma spero comunque che un po' almeno vi piaccia. Pubblicherò un capitolo alla settimana.

Andry Morelli e gli OlimpiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora