"Era notte. Notte fonda. Una notte angosciante e nera. Mi svegliai di soprassalto, in preda ad un'aritmia cardiaca improvvisa e senza ragion d'esistere. Intorno a me nulla. Solo una civetta appollaiata sulla ringhiera della finestra. Il rapace mi guardava con i suoi enormi occhi neri, mentre io ansimante osservavo le sue bianche piume stagliarsi luminose nel buio. Una civetta in città non si vede tutti i giorni. La fissai per un paio di minuti, dopodiché mi sdraiai nuovamente, cercando di placare quell'angoscia immotivata che mi stringeva lo stomaco. Posai la mia testa sul cuscino, continuando a guardare il volatile dietro la finestra, tentando vanamente di rasserenarmi, nonostante in quel silenzio profondo il cavalcare del mio cuore pareva scandisse un ritmo primordiale e funebre. Chiusi gli occhi. Cercai di controllare la mia respirazione, sempre con l'obiettivo di rilassare i nervi. Niente. Sentivo ogni vena del mio corpo sussultare al passaggio della forte pressione sanguigna. Io di rimando a questo disagio ero irrequieto, avvertito dal mio sesto senso che fossi in pericolo per ragioni occulte alla realtà umana.
D'improvviso fui avvolto da un suono intensissimo accompagnato da una luce impenetrabilmente bianca. Quel fragore si tramutò presto in quello che pareva essere il suono di un motore di qualche tipo. Assordato e cieco mi afferrai alle coperte, nella speranza di sottrarmi a quel sequestro, ma fui terribilmente e brutalmente strappato da esse e trascinato via, nell'oscurità del bagliore più profondo immaginabile. Mi svegliai su di una sorta di barella, io ben assicurato ad essa e sopra di me una luce simile a quella di una sala operatoria. Guardai di fianco a me: un paio di piccoli umanoidi dalla pelle grigia e gli occhi neri, enormi, parlavano tra di loro.
"Oh merda, ragazzi! Che cazzo fate?"
Mi guardarono sorpresi per il fatto che riuscissi a comunicare così speditamente con loro.
"E io che mi preoccupavo! Credevo fossero quelli dei servizi segreti..."
"Scusi, ma... ma... lei ha una reazione piuttosto fuori dal comune."
"Senti amico, io domani ho la sveglia alle 6:30 e devo andare a scuola. Portatemi a casa."
Le due creature erano sconvolte, oserei dire spaventate.
"Lei è stato scelto per alcuni esami e noi..."
"Sì, sì, basta cazzate. Io sono Nicholas Clarke, potete anche chiamarmi Nick, e sono sulla Terra per conto della Federazione, quindi se non volete che il mio sequestro si trasformi in un caso diplomatico lasciatemi giù."
"Ma, noi, ehm, abbiamo delle procedure..."
"Sì, sentite, io... ahhhh, fatemi parlare con il vostro capo faccia-di-lucertola."
I due grigi si guardarono nuovamente, interdetti, dopodiché uscirono dalla stanza per avviarsi non so dove. Mi chiedevo, perché non fossi stato rapito da un equipaggio di Pleiadiane o Siriane; da loro mi sarei fatto visitare molto volentieri. I due esseri tornarono accompagnati da un rettiloide alto quasi un paio di metri, vestito con un ridicolo mantello rosso. Mi sembrava una specie di Santa Claus per lucertole.
"Tu, umano, volevi parlarmi?"
"Senti amico, umano innanzitutto lo dici ai tuoi schiavetti, non a me."
"Be', il tuo corpo è umano."
"Allora, adesso ti spiego, è notte e quando è notte non bisogna infastidirmi troppo, ok?"
"Chi ti credi di essere?!"
"Nick Clarke. E sono un ex membro della colonia Atlantis, quello che l'ha fatta precipitare per essere preciso. Ora sono in un corpo da umano, lo so, ma sono sulla Terra per conto della Federazione, per scontare la mia pena. Se mi lasci andare, sarò lieto di continuare a disquisire con te."
"Perché lasciar andare un membro della Federazione quando posso utilizzarlo per scoprire il codice dell'Avamposto di Oorbs?"
"Perché non sono della Federazione! Lavoro per loro, ma non so nulla delle vostre cazzate da imperi galattici e non mi interessa nulla."
"Sicuramente hai qualche bel codice di attivazione nella testolina..."
"Ehm, sì, so cosa intendi, ma non c'è bisogno di farmi nulla di strano. Lasciami e ti dico tutte le cazzate che vuoi sapere, intanto non me ne faccio nulla."
Il lucertolone rimase pensieroso per qualche istante, dopodiché ordinò ai suoi due leccapiedi dalla pelle grigia di liberarmi, ma tenendomi sotto fucile.
"Sei libero Nick, ora voglio sapere quali codici ti sono stati piazzati in testa."
"Ho bisogno di disegnare, si attivano con un simbolo."
Mi passarono un foglio trasparente ed una cosa simile ad un mouse. Immaginai di disegnare il mio sigillo e questo apparve sul foglio trasparente. Rapidissime, immagini infernali mi passarono davanti agli occhi ed io raggiunsi l'apice della mia metamorfosi notturna, in meno di cinque secondi. Mi voltai di scatto, abbassato, ed afferrai le gambe dei due grigi, spezzandogliele. Loro volarono in terra, lasciando partire qualche colpo della loro armi e permettendomi di agguantarle. Puntai entrambe le pistole al rettiloide:
"Ora, simpatica lucertola, o mi porti a casa o ti gambizzo in attesa che quelli della Federazione vengano a prenderti e torturarti."
"Ti porto a casa mio signore."
"Ah già che avete il senso della gerarchia come istinto. Dai muoviamoci, che domani ho la sveglia presto."
Uscimmo dalla sala operatoria e ci avviammo verso la sala di comando, sotto gli occhi di altri grigi increduli. Io li guardai negli occhi istintivamente, cercando anime da mangiare, ma mi ricordai poi che erano appunto solo dei grigi. Niente anime. Con due pistole puntate faccia-di-lucertola si rivelò subito molto obbediente. Arrivai a casa in 10 minuti, il tempo di creare un wormhole. Scesi dall'UFO tramite un ponte in quarta dimensione e ributtai le pistole al lucertolone. Lui si inchinò a me e ripartì."
"Figo Nick. E poi?"
"Poi niente Fin, la mia posizione è monitorata dalla Federazione quindi quel cazzone sarà stato abbattuto qualche minuto dopo."
"Ah, wao. E cosa volevano farti?"
"Se fossi stato un umano comevte mi avrebbero fatto vari prelievi di liquidi corporei nella migliore delle ipotesi."
"E nella peggiore?"
"Mi avrebbero esportato gli organi."
"Ah."
"Siete merce con un forte potere d'acquisto Fin."
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Favole Alcoliche per Bambini Extraterrestri
Ciencia FicciónL'universo pullola di cose incredibili e meravigliose. Ecco, quelle non ve le racconto. Vi narro piuttosto le avventure di un demone alieno alcolizzato che salva il mondo controvoglia.