Useless apologies {19}

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Si svegliò con un atroce mal di testa, uno di quelli che non ti lasciano neppure la possibilità di pensare, di connettere. La vista tardò a mettersi a fuoco e, per una buona mezz'ora, le forme attorno a lui erano sfocate e confuse. Una sensazione di gelo lo percorreva, mentre che dei passi pesanti si facevano sempre più vicini.

«Lyon, Lyon...Lyon» Pronunciò una roca voce, al di là di alcune sbarre di ferro.

Il castano non rispose, il suo fiato era troppo corto e già gli veniva difficile anche solo respirare quel poco. Però riuscì a costatare due cose:
Si trovava in una specie di gabbia, il pavimento era di un soffice cuscino plastificato interamente bianco, le pareti a strisce grigie e azzurre; nessun mobile, nessuna finestra, solo una grande grata, ovvero le sbarre, a mostrargli una sala ripiena di strumenti altamente tecnologici quanto raccapriccianti.
La seconda...non era più con Herobrine, non era più sull'isola, non era più al sicuro.

«Capisco che ora sei più che confuso, ma lascia che ti illumini» Continuò la voce, inclinando il busto contro le sbarre con un sorriso sorione.

Fu lì che da spaventato, l'espressione del leone mutò in rabbia e odio. Si alzò di scatto, sbattendo le braccia e il busto contro l'unico ostacolo che lo tenevano lì dentro.

«Cosa ti sembro, una bestia da addomesticare...o forse lo sono sempre stato per te?!» Ruggì aspro il castano, incutendo timore al Dio difronte a lui.

«No, non sei una bestia anche se ti comporti da tale...diciamo che sei più un paziente da curare» Continuo Notch, con tono piatto, indicando il camicie verde che lo ricopriva.

Il castano si guardò da testa a piedi, mentre che i dubbi lo assalivano.
Cosa voleva da lui?
Che intenzioni aveva?

«Vedi Lyon, immagino che mio..."fratello"...in questi ultimi mesi ti abbia plagiato a modo suo. Così come sono certo che tu gli abbia creduto, che delusione!» Disse il Dio, passeggiando davanti alla sbarre.

Il più piccolo lo osservava acidamente, l'unica cosa che gli era chiara in quel momento era che Notch gli voleva confondere le idee, ma non glielo avrebbe permesso.

«Io so cos'hai fatto, so il mio passato e cos'è veramente accaduto. Ora rispondimi, perché? Cosa vuoi da me?» Sbottò il castano, alzandosi in piedi, riducendo le due splendide iridi castane a due fessure.

Il Dio assunse un espressione seria, ormai gli erano fin troppo chiare le idee del giovane. Si lasciò sfuggire una risatina, mentre che socchiuse gli occhi e incrociò le braccia dietro la schiena.

«Bene allora, non devo spiegarti nulla» Disse, prima di uscire dalla stanza.

Lyon rimase immobile, non aveva ottenuto alcuna risposta, non aveva raggiunto nessuno scopo.
Quel grande vuoto lo lacerava dall'Interno, senza pietà.
Cosa avrebbe dato per potersi ritrovare fra le braccia del suo demone, cosa avrebbe dato per vederlo ora, in quel momento!
Lo scocco della serratura lo fece ritornare alla realtà, mentre che una chioma castana con tanto di soffici orecchie nere da gatto non si fiondarono dinnanzi alla grata, seguita da delle urla di rimprovero.

«LYON TI PREGO PERDONAMI!! NON SAPEVO DELLE INTENZIONI DI NOTCH, IO VOLEVO SOLO CHE TU STESSI BENE!!» Urlò fra le lacrime Anna, cercando i due occhi dorati del leone.

«Anna, lascia stare...le scuse sono inutili quanto le lacrime...»Gli rispose lui con tono monocorde.

La castana lasciò trapelare un sussulto, mettendosi le mani davanti alla bocca.
Cosa aveva fatto?
Quello non era il Lyon che conosceva, il suo Leader sempre sorridente, pronti ad affrontare qualunque sfida. Era colpa sua se si era ridotto così, se quel magnifico sorriso era morto sulle sue labbra.

«Anna, vieni, prima che Notch scopra che siete qui» Sussurrò calmo Steve, allungando una mano verso la castana.

Lei annuì, staccando la presa dalle sbarre e raggiungendo i suoi compagni. Tutti e quattro lanciarono un ultimo sguardo al castano, ma lui fissava il vuoto inespressivo. Non era arrabbiato con loro, però qualcosa dentro di lui si era rotto e gli era difficile anche solo guardarli. Quanto la porta si richiuse furono solo singhiozzi e lacrime, mentre che quel vuoto prendeva il sopravvento su tutto.

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Gente bella èwè

Avviso:

Non so quanto lunga ancora sarà questa storia, diciamo che a venticinque capitoli ci dovremmo arrivare

In teoria sarebbe dovuta finire prima, ma ho avuto un colpo di genio inaspettato all'ultimo xD

In oltre alla fine di questa, se non prima, uscirà la tanta attesa Heroty!!

Devo solo mettermi di buona volontà e trovare del tempo fra la scuola e la vita sociale (che non ho) :D

Vi tengo aggiornati ;3

Saluti dalla cioccocida!

"Ꮍꮻꮜ ꭺꭱꭼ ꮇꭹ ꭰꭱꮜꮐ" (Ꮋꭼꭱꭹꮻ𝙽)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora