Capitolo: 12.

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Amy pov's
Sono passati sei giorni e ancora non ho sue notizie, all'inizio credevo che fosse andata a casa di qualche tizio a caso conosciuto sul momento, martedì non sarebbe venuta a scuola per la troppa stanchezza, l'ha già fatto un paio di volte, ma non è venuta a scuola nemmeno mercoledì,  e nemmeno giovedì, so che parlo troppo in fretta, ma secondo me le è successo qualcosa. E' l'1 di notte e ancora non riesco a dormire.

Ieri sera non sono uscita, c'era una festa in discoteca organizzata dal nuovo arrivato, Bradley, un figo a dir poco, ma non riuscivo ad andarci, mi sentivo terribilmente in colpa per ciò che è successo a Roxana in quella fottuta discoteca. Venerdì e sabato non sono andata a scuola, e i miei si sono incazzati dato che sono tornati proprio venerdì, ritrovandomi a casa durante l'orario scolastico, ma nonostante ciò, sabato mi hanno fatto stare a casa senza chiedermi il motivo per la mia "depressione" momentanea.

Mi hanno obbligata a riordinare la mia stanza, come punizione. Anche dopo avergli spiegato la situazione, non mi hanno voluto dar ascolto, per cui mi sono ritrovata a pulire la mia camera. Sì, in effetti ne aveva proprio bisogno.

Non so fino a quando sono rimasta sveglia ieri notte, ma so che sembro uno zombie in questo esatto momento. Sono le 7:25, ciò vuol dire che ho tempo per farmi una doccia, quindi mi fiondo in bagno e mi butto dentro la doccia, sotto il getto dell'acqua fresca, sperando che spazzi via tutto il dolore che ho provato in questi giorni e che spazzi via anche un poco le mie odiose occhiaie. Appena sono fuori, guardo dal telefono che ci ho messo solo cinque minuti, il che è un'assurdità, dato che di solito ci metto come minimo dieci di minuti. Esco e mi asciugo i capelli, sono così triste, non mi sto nemmendo pettinando.

<Amore, tranquilla, okay? Roxana sta bene, vedrai che oggi tornerà a scuola.> dice con calma mia mamma affacciandosi alla porta del bagno. Dopo aver visto in che condizioni sono, va a prendere una sedia, su cui mi siedo e lei inizia a pettinarmi i capelli, asciugandomi sia questi sia le lacrime che non sono riuscita a ricacciare detro. Chiudo gli occhi e mi concentro su quello che mi ha appena detto Roxana sta bene, oggi tornerà a scula.. E' facile per tutti accettare che Roxana è sparita da una settimana, ma non per me. Non per la sua migliore amica. Non per colei che l'ha portata quella sera, in quella dannata discoteca. Guardo l'ora, sono le 7:52, mi vesto in fretta e in furia ed esco da casa, senza curarmi di salutare i miei genitori.

Arrivo a scuola di culo, sono le 8:01, se la prof non mi fa entrare in classe.. entrerò lo stesso. Corro per i corridoi, fregandomene delle sgridate che mi sto prendendo da parte di quelle fannullone delle bidelle arrivo alle scale, le percorro e arrivo in classe col fiatone. Wow, che corsa cazzo! Beh, non sono l'unica in ritardo, dalla parte opposta c'è James che sta correndo in questa direzione, almeno la nota la becchiami in due. Entro in classe, ma non c'è ancora la prof quindi tiro un sospiro di sollievo. Non ascoltare le sue rotture di coglioni è un bene. Invece, a differenza mia, James entra un secondo prima della prof.

<Beh, signorino Stark, non sa che la campanella è suonata già da due minti? Lei doveva essere in classe insieme ai suoi compagni, come mai non c'era?> e io che credevo che non avrei dovuto ascoltare le sue rotture di coglioni già di prima mattina.

<Beh, signora Kire, mi pare che nemmeno lei fosse in classe due minuti fa! Lei doveva già essere in classe a tenere la sua lezione, come mai non c'era?> noto tutta l'amarezza che voleva mettere in questa frase, al contrario di tutta la classe che urla "Ohh" o cose simili, io sto zitta, guardo il mio banco, e quello vicino. E' di Roxana. Mi manca, cazzo. Mi manca terribilmente ma non so nemmeno io dove iniziare a cercarla, anche perché ormai è passata una settimana. La voce della prof mi fa sussultare.

Bad girl, bad love.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora