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Seungcheol Oppa♡: si può sapere perchè sei andata via così? Che ti è preso?

Accesi il cellulare e mi stupii di trovare, alle tre di notte, un suo messaggio. Incredula, rimasi un paio di minuti a fissare la notifica fino a quando non vibrò di nuovo.

Seungcheol Oppa♡: sono il tuo migliore amico, con me ne puoi parlare, avanti.

Questa volta lo sbloccai e andai sulla chat. Ero sul punto di rispondere ma mi fermai.
Capii che le tempeste che agitano il cuore delle persone sono inarrestabili e se non le si lascia passare, se non si cerca di calmarsi e di prendere tempo, non si placheranno mai.
Prendere tempo. Avevo bisogno di tempo per pensare, cosa mi stava succedendo?

Seungcheol Oppa♡: perchè stai visualizzando ma non rispondi?

So che quella che provo per lui non è semplice gelosia.

Seungcheol Oppa♡: ..hai intenzione di rispondermi?!

So che mi piace, mi è sempre piaciuto...

Seungcheol Oppa♡: a questo punto penso di essere io il problema. Parliamone, domani stesso, faccia a faccia.

...in un modo in cui non dovrebbe.
Spensi il cellulare senza rispondergli. Mi addormentai all'istante pur di non pensarlo più. Buonanotte, Seungcheol.

-

L'indomani mi svegliai più stanca del giorno prima, tuttavia scesi ugualmente a fare colazione. In cucina trovai mia madre parlare tranquillamente con un ragazzo alto e magro che poco dopo scoprì essere Joshua.
Il ragazzo mi squadrò dall'alto in basso e in quel momento mi resi conto di stare indossando il pigiama rosa con i pony e di avere i capelli tutti arruffati, un disastro insomma. Al posto della risata di scherno che mi aspettavo, cosa che Seungcheol avrebbe sicuramente fatto, trovai un sorriso caldo e gentile. Tese la mano mostrando un sacchetto al profumo di cioccolato e scuotendolo un po' disse -colazione-. Mia madre uscì dalla cucina solo dopo aver salutato Joshua.
-Dai, che si raffredda-
Mormorai un -grazie- con la voce ancora impastata dal sonno e presi posto a tavola iniziando a mangiare. Poco dopo lui si sedette di fronte a me.
-Oh, scufami. Fuoi qualcofa da manciare fu?- dissi con non chalance.
-No, ho già fatto colazione- rispose ridacchiando.
Annuii in risposta non sapendo cosa dire. Non è mai venuto a casa mia, considerando che abita vicino al mio migliore amico, ossia dall'altra parte della città. Ma certo...
-Stai megl- - non lo feci finire di parlare che la mia voce si sovrappose alla sua.
-Ti ha mandato lui, vero?!- chiesi senza pensarci, ma, vedendo la sua espressione interrogativa, capii in un attimo di aver frainteso.
Se c'era una cosa che Joshua non faceva, quella era mentire.

Finii il mio cornetto e mi alzai, lo stesso fece lui. Ora ci troviamo uno di fronte all'altro, io gli arrivo appena al petto.
-Sì, sto meglio.-
-No.- il suo volto era diventato improvvisamente serio. Si avvicinò di qualche passo, il suo fiato sfiorava la mia fronte, non osava guardarmi negli occhi.
-Non stai bene, lo so. Io...- si passò una mano tra i capelli, frustrato. -Io non posso vederti così. Lascia che ti aiuti.-

Ero rimasta a bocca aperta, si preoccupava davvero così tanto per me?

I don't trust you anymoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora