LA CASA DELLE LUCCIOLE

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La mattina seguente i muscoli del suo corpo gridavano pietà. L'acqua ghiacciata e gli antidolorifici non erano bastati, non bastavano mai. Quella notte aveva fatto molto tardi, la taverna era stata affollata fino alle quattro del mattino e i suoi occhi erano ancora gonfi per il sonno mancante e la stanchezza. Ma ormai il sole era alto e voleva alzarsi prima che Madame Margaret per l'ennesima volta le strillasse dietro. Il suo stomaco brontolava per la fame. Si infilò dei pantaloni marroni di pelle, e una camicia di tela color corda che non aveva nemmeno più i lacci per stringere il colletto. Una volta fasciato il seno, infilò con poca cura la maglia nella cintura,  calzò gli stivali fino al ginocchio e allacciò il fedele cinturone alla vita, legando il Chakram; terminò la preparazione stringendo le cinghie della pettorina di cuoio infilando nei passanti le varie lame e infine la parrucca castana. Scese rumorosamente le scale con gli scarponi che lasciavano impronte di fango, muschio e chissà cos'altro. Entrò nel salone sbadigliando e stiracchiandosi, stendendo le braccia verso l'alto.

Il solito tavolo vicino al camino era apparecchiato, sulla tavola quella mattina c'era qualche pezzo di pane in più del solito e persino del prosciutto . Evidentemente i suoi "lavoretti" della settimana avevano dato una mano, nonostante lei adesso avesse due ferite in più da bendareAl tavolo vi erano seduti solo William, Mary e Rebecca. Mentre Madam stava uscendo dalla cucina lì accanto per portarle una tazza con qualche dito di latte di capra. Evidentemente l'aveva sentita arrivare, come sempre. Si avviò verso il tavolo, dove Will sedeva a capo tavola.  Gli si sedette vicino, i due si scambiarono un "buongiorno" con lo sguardo nonostante sul  viso di lui passò un velo di imbarazzo che mascherò prendendo un sorso dalla sua tazza. Lei fece finta di niente, come aveva finto per tutti gli anni precedenti di non vedere lo sguardo di lui indugiare su di lei ogni volta che una mattina come quella arrivava rivangando i ricordi della notte precedente. 

- Grazie. -disse lei quando la donna le mise davanti la tazza col latte.           

  - Ieri sera eri in ritardo. Di nuovo. Eppure ti ho sentito entrare almeno un'ora prima dell'inizio della serata. Cosa stavi facendo ? - investigò la Signora mettendosi le mani suoi fianchi, spazientita.

William quasi si strozzò mentre il sorso di latte gli andava di traverso.  - Dovevo sistemare le mie cose. Lo sai com'è Montgomery, controlla sempre la mia attrezzatura. Doveva essere lucidata. Anzi devo portargliela appena finisco. - rispose rilassata. L'amico la guardò da sotto le ciglia. A volte William si stupiva di come rapidamente e con quanta lucidità riuscisse a mentire senza che nessuno se ne accorgesse. Si chiedeva spesso se anche lui fosse stato vittima di quella sua abilità.  - Bene, perchè mi ha detto che deve parlarti. - 

" Ecco fatto. Ora si che sono nella merda."   pensò tra sè e sè. 

     - va bene, allora finisco  vado. - annuì mascherando la scocciatura. 

Vide la capo Metrès girare intorno al bancone per andare a sistemare le brocche appese ai piccoli ganci dietro di esso, I capelli castani striati di ciocche grigie erano raccolti ordinatamente in una crocchia alta da dove qualche morbido boccolo sfuggiva. Il solito grembiule stretto in vita per proteggere le gonne ordinate e pulite. Era una bella donna, zigomi alti e occhi nocciola con una vaga sfumatura di verde.  Era ancora giovane, una quindicina d'anni in più di lei, ma la stanchezza iniziava a farle sorgere delle sottili rughe d'espressione ai lati degli occhi e alla bocca sottile. 

- Ragazze, stamattina andate al mercato a prendere le spezie e il pollo per stasera. - schioccò le dita sottili catturando l'attenzione della coppia di fanciulle che chiacchierava tranquilla, consegnando ad una delle due una lista dettagliata con le cose che servivano. Mary e Rebecca erano le più grandi di tutte le ragazze della Casa, erano anche le più sveglie, non la sorprendeva che Madame desse a loro il compito di andare a fare commissioni, soprattutto quando si trattava delle spezie. Le due annuirono. 

- Lo Scaligero D'orato -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora