"Sono Eren Jaeger, ho 16 anni, nato e cresciuto negli USA. Mia sorella si chiama Mikasa, ho vissuto con lei e poi.. poi.."
Battè forte un pugno al tavolo per la frustrazione, sospirando in seguito e ringhiando a denti stretti. Appena Mikasa aveva capito che Eren non ricordava nulla era corsa a chiamare la dottoressa, che lo aveva visitato e portato nel suo studio personale, dove avrebbe tentato di capire cosa gli fosse accaduto.
"Vedrà che riuscirò a ricordarlo... vedrà che lo imparerò"
Lei gli accennò un sorriso comprensivo e poggiò delicatamente la propria mano minuta sulla sua alquanto rovinata
"Di questo ne sono sicura Eren, vedrai che scopriremo presto che cosa abbia causato questa nuova condizione della tua memoria"
"Io non ho memoria, dottoressa"Precisò il ragazzo che nel mentre si era messo a girovagare; i dottori gli avevano sempre messo un'implacabile ansia o almeno era quello che credeva dato che non dava più nulla per certo
"È una cosa temporanea"
"Non mi menta signorina Hanji, ditemelo che non avrò mai più un briciolo di senno"Si avvicinò velocemente a lei e poggiò le mani sulla sua scrivania, chinandosi appena per riuscire a guardare il volto rilassato della donna, cercando di provocare una qualche reazione
"Mi guardi in faccia e mi dica che ho qualche minima possibilità, mi dica che.."
Prima che avesse il tempo di finire la frase la camera circostante ritornò a volteggiare. Ebbe la sensazione di ritrovarsi ancora una volta su quel pavimento freddo, con il dolore che sovrastava qualsiasi pensiero e qualsiasi azione. Si sedette di colpo sulla sedia mentre sfarfallava con gli occhi, alzando piano la testa nel tentare di guardare gli occhi scuri della dottoressa che intanto si era alzata e messa difronte a lui per prendendolo dalle spalle e farlo alzare.
"Mi dispiace Eren, non dovevo farti venire qui così presto.. ti riporto in camera"
La donna dalla voce ovattata lo condusse per un corridoio completamente rivestito del colore della neve che predominava praticamente ovunque, portandolo nella sua camera e facendolo sedere sul proprio letto
"Riposati e prendi le pillole che ti sono state prescritte, mi raccomando"
Hanji sorrise al ragazzo prima di prendere una cartella sulla scrivania ed uscire, sospirando mentre ritornava nel suo ufficio
farò il possibile
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Appena bussarono alla porta il ragazzo si mise meglio a sedere e diede il proprio consenso per entrare, restando a fissare il muro pallido davanti a lui
"Devono farti una tac"
La voce della sorella era ancora ignota a lui, infatti dovette girare la testa ed aggrottare le sopracciglia prima di riconoscere i suoi tratti asiatici
"D'accordo, andiamo"
"Devi mettere questa"Di colpo si ritrovò con in mano una misera tovaglietta che subito aprì, restando sconcertato nel vedere che era minuscola e leggera
"Io non la metto"
Disse rilanciandola alla sorella che prontamente la prese e gliela ripassò. Eren si lasciò andare in un sonoro sospiro a quel punto ed alzò gli occhi al cielo, alzando le mani in segno di resa ed entrando al bagno
come diamine si infila
Pensò mentre cercava di legarla al proprio corpo, uscendo poi dal bagno con gli occhi sui propri piedi"Mi lascia quasi scoperto il sedere, è indecente!"
L'affermazione del fratello fece sorridere Mikasa in quel brutto momento, e la cosa non poteva che fargli piacere. Quest'ultima si avvicinò a lui e gli prese il polso, guidandolo fuori dalla stanza
"Non avevano una taglia più grande"
"Hanno tutta roba di grandezza titanica a quanto pare"mormorò ironico mentre si liberava delicatamente dalla presa della sorella per abbassarsi la vestina stretta, alzando poi le sue perle verdi su una porta grigia che aprì lentamente, rivelando la dottoressa Hanji alle prese con un interessante campione che doveva elettrizzarla molto dato i suoi continui assensi che subito si placarono quando vide Eren, ricomponendosi in seguito
"Oh ciao Eren, entra"
Il ragazzo tirò un sorriso come ringraziamento per la sua gentilezza ed entrò in stanza, andandosi a stendere dentro una scatola di metallo
"Mi raccomando sta fermo"
Il ragazzo annuì prima di immobilizzassi con gli occhi fissi in alto. Cercò di restare tranquillo ma appena iniziò a sentire un rumore strizzò gli occhi, ricordando vagamente il frastuono che lo circondava quella maledetta sera. Fino a quel momento non si era mai soffermato a pensare al fatto che non ricordasse nulla, forse perché doveva essere un ragazzo forte e bravo a nascondere le proprie emozioni, magari per un brutto passato o magari perché aveva preso dalla madre o dal padre. Quel momento che si prese per elaborare il tutto però lo fece soltanto sentire peggio, come se d'un tratto stesse sprofondando in un buio sempre più oscuro e di cui aveva paura, davvero tanta paura
"Abbiamo finito Eren, puoi tornare in stanza e poi ti faremo sapere"
La voce della signorina Hanji lo fece destare dal suo piccolo incubo. Senza pensarci due volte uscì fuori da quella minuscola cella di ferro e corse fuori, ignorando i richiami di Mikasa e della dottoressa che invano cercavano di fermarlo, facendolo solo accelerare di più. Correndo e barcollando, Eren si guardò intorno e vide solo la morte: una bambina con un tubicino nel naso leggeva un libro che conteneva più capelli che pagine, un ragazzo che a causa delle sue gambe estremamente magre tentava di non cadere sotto il proprio peso, un uomo che si spostava avanti ed indietro per il corridoio su una sedia a rotelle ed un marito che piangeva, stringendo forte a sé la moglie che singhiozzava. Una volta arrivato in camera e quindi uscito da quel turbine di terrore si buttò sul letto, scoppiando in lacrime come un bambino a cui avevano appena rubato un giocattolo o peggio, a cui avevano strappato via la madre. Continuò a piangere, ripetendosi mille e mille volte la stessa frase
Sono Eren Jaeger, ho 16 anni, nato e cresciuto negli USA
Mentre tentava invano di ricordare qualcosa, si portò un lato del pollice in bocca che mordeva costantemente per la frustrazione ed il dolore provato in quel momento, cercando di celare i singhiozzi che cessarono solo nel momento in cui chiuse definitivamente gli occhi.
Buon SALVEEE
lo so lo so, volete Levi BUT ogni cosa al suo tempo. Cosa ne pensate della storia? Se avete qualche consiglio sono tutta orecchi. Spero vi piaccia :3
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StayWithMe \\Ereri\\
FanfictionQuando attorno a te tutto è estraneo, la solitudine può essere l'unica cosa a tenerti in vita