Capitolo 2

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Ridacchiai nervoso guardandomi in giro in cerca del mio amico.
-Haha, molto divertente Jimin, ma almeno potevi nasconderti senza spegnere tutte le luci? Lo sai che ho paura del buio.- dissi con un leggero tremolio nella voce.

Cercai in tutti i posti possibili iniziando a tremare per il freddo che si era creato intorno a me.

-Jimin, non è divertente!-

La cosa che mi spaventava di più... era il fatto che non ci fosse nessun rumore.

Qualche settimana fa andai a casa di Jimin, e notai quanto fosse rumoroso l'orologio appeso sul muro in cucina.

Tic Toc, Tic Toc

Un ticchettio assordante che, sembrava portarmi lentamente alla pazzia, nel silenzio spettrale di quella casa.

E stranamente, non si sentiva nessun rumore dalle lancette che segnavano ogni secondo che passava.

Andai in cucina tenendomi appoggiato ai muri cercando almeno di non cadere, uno strano presentimento che cresceva dentro di me.

Dopo aver aperto la porta, andai subito in direzione del vecchio orologio tentando, nonostante il buio, di vedere che ore fossero.

Appena riuscii a riconoscere i numeri segnati dalle lancette, sgranai gli occhi.

Erano mezzanotte in punto, e fin qua ci può stare... ma solo dopo, notai che la lancetta dei secondi, era perfettamente allineata sia con quella delle ore, che dei minuti.

Un brivido freddo mi percosse la schiena facendomi tremare come un bambino. "È solo una coincidenza", tentai di convincermi.

Cercai in ogni modo di accendere le luci, ma niente.

Finché, fra i cassetti in cucina, non trovai un accendino.

Certo, non illuminava un granché... ma in quel caso mi fu molto utile.

Camminai per i lunghi corridoi della casa chiamando continuamente il mio amico, in cerca di una risposta, o solo di un suo rumore... ma nulla.

Finché non vidi un'ombra camminare fra una stanza all'altra.
Sospirai fermandomi a guardare nella direzione dove quella nube scura stava andando.
-Jimin! Smettila di fare il cretino!-

Mi avvicinai lentamente verso la porta semi aperta per poi illuminare lievemente la stanza.

Non feci nemmeno in tempo a toccare la maniglia della porta, che una voce roca ma allo stesso tempo rilassante, mi fece smettere di tremare di colpo.

-Hey..-

Mi girai di scatto aspettandomi di vedere quell'idiota di Jimin, ma non era lui.

Anzi, non c'era nessuno.

Cosa sta succedendo?!

-ma che cazzo...?- mi guardai attorno, nonostante la poca luce che quella unica e piccola fiamma tremolante produceva, gettando ombre inquiete sulle pareti.

L'unico posto che dovevo controllare, era la cantina... ma non ci tenevo molto ad avventurarmi lì sotto. E poi se avessi attraversato quella porta, sicuramente Jimin mi avrebbe chiuso dentro, già, proprio come uno stronzo.

Ma la situazione non era proprio divertente, anzi, era letteralmente spaventosa.

Avevo sonno, gli occhi mi si chiudevano da soli ormai, le palpebre pesanti, e uno strano senso di sonno che si infilava nel mio corpo.

Mi rannicchiai in un angolo di una stanza, che non riconoscevo nemmeno, ignorando la parte meno razionele del mio cervello che mi urlava disperata di non chiudere gli occhi per riuscire a salvarmi.

"Sono a casa del mio migliore amico. Cosa potrebbe mai succedermi di male?" tentai di rassicurarmi, sul freddo e duro pavimento sotto il mio corpo.

Così, ignorai la mia paura del buio che mi stava facendo tremare come una foglia, e spensi l'accendino, chiudendo gli occhi lentamente.

Addormentandomi.

Non notando assolutamente una figura alta e scura, con la pelle bianca cadaverica e le labbra rosse sangue che lo guardava dormire.
Da quel poco che si scorgeva, si poteva dire che fosse bello, bellissimo, come solo gli angeli possono essere. Se solo non fosse stato per un piccolo difetto: un ghigno che non prometteva nulla di buono sul suo volto.

Un ghigno che potevano avere solo gli angeli, ma della schiera dei caduti. I demoni

~ANGOLO AUTRICE~
HO SCRITTO 2 CAPITOLI NELLO STESSO GIORNO PER IL SEMPLICE FATTO CHE SONO IN ANSIA PER IL POVERO KOOKIE.

Sono complicata. Shh.

Ciauu~

~Blood Sweet and Tears~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora