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Due natali prima...

Kim.

Mancavano cinque giorni a Natale, io mi sentivo una ladra.
Stavo mentendo a tutti.
Fortunatamente la nausea era diminuita così nessuno si sarebbe insospettito troppo.
Vagavo per la quinta strada.
Avevo comprato regali per la mia famiglia e per quella dei Montgomery, perfino per Gail, Philippe e Vincent. Avevo preso un pensiero a Pier e a Lauren.
Mi mancava Brian.
Non sapevo cosa prendergli. Mi sembrava inutile qualsiasi regalo quando la vera sorpresa cresceva dentro di me.
Poi mi fermai davanti ad un negozio per bambini.
Non riuscii a resistere.

Quei vestitini erano così piccoli. 

Morbidi.

Eppure non riuscivo ancora a capirci niente.
C'erano troppe cose che avrei dovuto comprare.
Poi mi fermai davanti ad un paio di scarpine.
Erano fatte all'uncinetto e ricordavano i tipici ricami del Natale.
Erano così piccole.
Senza neanche pensarci le comprai.
Probabilmente non le avrebbe mai messe, ma comprare qualcosa per il mio esserino, mi risollevò il morale.

Potevo incartarle e regalarle a Brian.
Come poteva resistere ad una cosa così tenera, dopo uno shock iniziale avrebbe superato la cosa senza alcun problema.

Erano quasi le sei, avevo un'altra mezzora prima che Arthur venisse a prendermi.

Mi fermai in una piccola gioielleria in un angolo.

C'erano gioielli incredibili, alcuni dei quali costavano più di tutto quello che avrei posseduto in tutta la mia vita.

Poi rimasi colpita da un bracciale.

<<Questi sono appena arrivati, direttamente dall'Italia. Ceramica nera, oro bianco e zaffiri.>>
Era perfetto per Brian.

<<Lo prendo.>>
Non chiesi neanche il prezzo.
La signora elegante, tornò dal retro.
Mostrandomi i diversi campioni per vederne la misura.
Mi colpì un bracciale strettissimo.

<<Si  credo che sia una misura da neonato.>>
la donna interruppe i miei pensieri e delicatamente prese il minuscolo bracciale.

<<No aspetti, prendo anche quello.>>.

Uscii dalla gioielleria, non spendevo così tanto dalle sessioni di shopping con Gail.
Ero però contenta dei miei acquisti.
Poco dopo raggiunsi Arthur.

<<Miss Dufort.>> mi corse incontro prendendomi i pacchetti di mano.

<<Grazie Arthur, questo tienilo pure, è un piccolo pensiero per lei.>> gli sorrisi.
Dalla sua espressione mi accorsi che era del tutto impreparato.
<<Miss, non doveva veramente.>>
Mi ringraziò calorosamente per la sciarpa scozzese che gli avevo regalato.
<< è Natale per tutti, anche lei meritava un pensierino.>>
Continuò a ringraziarmi per più della metà del viaggio.
Poi passammo a prendere Brian.
Fuori dal suo imponente grattacielo, mi ricordai che non ero per niente una brava impiegata. Quei giorni avevo aiutato Lauren più che potevo, ma tutti quegli odori, e quel da fare, non mi facevano per niente bene. Soprattutto più di una volta Lauren stava per sgamare il mio piccolo segreto.
Avrei dovuto lasciare il lavoro, poteva assumere qualcuno che avrebbe potuto aiutarla seriamente.

Brian entrò nell'auto elegante come sempre. Nonostante aveva lavorato molto in quei giorni, i suoi occhi si illuminavano sempre quando mi guardava.
Mi baciò teneramente.
<<Come ti senti oggi?>> mi chiese teneramente.
<<Credo che se i tuoi dipendenti conoscessero questo lato di te, nessuno ti prenderebbe più sul serio.>>
Lui alzò il sopracciglio.
<<Mia cara, vedo che sta tornando il tuo lato insopportabile.>>
Mi prese e mi divorò, nulla a che fare con il bacio delicato di prima.
<<Ora inizio a riconoscerti, mi sei mancato.>>
Gli morsi l'orecchio.

Once upon a StoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora