sconosciuto 0.1

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La pioggia maledetta bagnava la strada  trasformando quelli che fino ad ora erano stati prati fioriti in fossi.
Ormai a Londra, si era abituati a questo specie di clima, ma una ragazza no.

"Londra la città più bella di sempre? Pff sto tempo di merda fa proprio schifo..." dice leggendo un giornale davanti alla fermata del treno.

"Beh..." incominciò una voce del tutto ignora e sconosciuta.
"...se la pensi così allora sei per forza inglese. Non sembri inglese."

La ragazza si voltò, stupendosi del volto davanti a lei.
Capelli biondo-platino, quei capelli da farti rimanere a bocca aperta.
Quegli occhi immensi che esprimevano qualcosa in profondità....
Tutto di lui era nuovo e magnifico.

"B-Beh...sì, sono inglese ma non voglio esserlo. Tutto q-qua..."

"Aia...una inglese stufa di esserlo? Guardati attorno, migliaia di persone vorrebbero essere al tuo posto adesso, ritieniti fortunata. Sotto le nuvole e la tempesta, Londra è unica. Tra le grida della gente, c'è un mondo la fuori..."

Inclino la testa incuriosita.
"Cosa sei, un poeta?"

Il ragazzo misterioso scuote la testa sorridendo.
"No, un inglese."

Se ne andò senza lasciare traccia.
Svanito nel nulla.
Come tutta la mia vita fino ad adesso.

Da quel giorno non lo rivisi per mesi...molti mesi.
Ma un giorno, un giorno straordinariamente bello, lo vidi.

"Visto? Che ti avevo detto? Londra è bellissima."

Giro la testa impassiva.
Solo quando mi accorgo che si tratta del ragazzo misterioso incomincia a nascere dentro di me qualcosa, qualcosa di troppo forte da gestire.

"Riprendi il discorso come se ci fossimo visti ieri..." gli feci notare.

"Dodici mesi, eh? È passato proprio un anno..."guarda l'orologio.

"Dove vai ogni anno?"

Mi guarda sbigottito.
"Anche tu ci andrai. È solo questione di tempo."

E con questa, sale su uno strano treno.
Ma è solo lì che noto qualcosa di strano.
Qualcosa che io, non dovevo scoprire.

Mi guardo attorno preoccupata e terrorizzata.
Bambini e genitori...gufi e gatti...cos'era, UNO ZOO?!

Corro davanti al prossimo treno aspettando dietro alla linea gialla.

"Stai aspettando il treno per Hogwarts? È già passato, ripassa fra poco credo...vuoi delle cioccorane?"

Credevo che fosse una presa per i bordelli.
Mi hanno sempre presa in giro e so riconoscere certe cose.

"Le cioccorane?! Puoi anche non prendermi in giro, sai?"

"I-io prenderti in giro? Per quale motivo? I-io volevo solo..."

"BABBANA!!!"
Qualcuno mi indica urlando.
Ho paura di quei volti mai visti che si avvicinano correndo sempre di più, ho paura di quelle facce stupide come se non fossi una di loro.

Corro. È la prima cosa che mi viene in mente: correre, il più veloce possibile, ma mi stanno circondando. Sta arrivando il treno e le rotaie sono dietro di me.
Mi travolgerà se non si spostano.

Il panico assale il mio corpo trasformando la mia paura in una voragine di dolore quando...quando mi butto sulle rotaie.

Non volevo essere picchiata ancora, bullizzata, tagliarmi, e tutto questo per sempre la stessa fine.
•••
Degli occhi mi assalgono.
Le voci mi penetrano nelle orecchie ma tutto quello che riesco a sentire è: bla bla bla...
•••
Mi sveglio incredibilmente.
Non ero più in ferrovia.
Ero in una stanza ben estesa, ma chiusa.
Probabilmente, una sala.

"Si è svegliata!!"
"E ora che facciamo??"
"È UNA BABBANA DEVE SPARIRE!!-

'bene...' pensai.
'Non mi vogliono neanche all'inferno.'

"Riesci a sentirmi?!"

Non sapendo se era tutto vero o no mi alzai.
Tutti sbalorditi da come mi ero rimessa.
Pure io ero sbalordita.

Quel treno, mi doveva tagliare tutte la parti del corpo.
Ma sono ancora viva dopotutto.

"Stupidi umani...stupide creature... se neanche qua all'inferno sapete accettarmi allora esiliatemi. Sono inutile." dico con affare serio.

"Scema. Sono io. Il ragazzo della fermata del treno, mi riconosci?
Sei viva. Toccami. Anche io sono qua in carne ed ossa."

Era lui. Il ragazzo misterioso che scompariva per mesi.
Quel ragazzo che salì su un treno sconosciuto per andare chissà dove, ed ero circondata da bambini e ragazzini.

"Sono viva?" Domandai con tono debole, esile.

"Nessuno fa morire la gente innocente qui. Nessuno ti farebbe mai morire." Dopo questa, mi sorride, probabilmente un sorriso finto, non sembrava vero.

"Be'...." iniziai.
"...non ho niente a che fare con la vostra setta. Almeno spero che sia una setta. Ma io non posso restare qui."

Inarca le sopracciglia tutto sbigottito.
"Hai detto setta?" Si mette a ridere.
"Cos'è una setta??"

quella domanda mi fece pensare e pensare...
Loro non mi conoscevano, e io non conoscevo loro.
Avevo solo intralciato il loro presente e loro il mio. Non posso complicare le cose.

Mi alzo, dolorante da tutti i tagli non solo del treno, che ho.

"Ehi, aspetta!! Così ti farai male!!"

"Mi avete spinta giù nelle rotaie. Credo che non abbia senso quello che mi hai appena detto."

"Ma...scusaci. Non sappiano come reagire in situazioni de genere...non abbiamo mai avuto una babb..." interrompe subito.

"Una babb...e? Che sarebbe?! Un sinonimo di idiota?! Brutta?! Puttana?!"

"...no, assolutamente no. Vuol dire soltanto umana...senza poteri."

"Pff, come se ogni umano ha dei poteri."

"Non credi nella magia?"

"Intendi nelle carte e nei giochi d'azzardo?" Faccio un sorrisetto perverso.

Mi sorride dolcemente e mi porge la mano.

"Dove mi portate, ora?"

"Ti faremo conoscere il tuo futuro."

Mi volto preoccupata.
"Il mio futuro?"
Tutta la mia debolezza e tristezza si fusero tra di loro e io non potei che piangere. Davanti a tutti. In un momento qualsiasi.

Quella non era una semplice setta, era troppo allegra per esserlo, dietro a quel palazzo, o almeno credo, si rivelava qualcosa di centinaia volte più grande.
Un segreto nascosto nei secoli infiniti.
Un segreto a cui una persona normale non poteva interferire.

"Tutto bene?!"

- - - -

"Stai bene?"

- - - -

Si ferma di scatto.
"Mi chiamo Scorpius comunque, piacere. E tu sei?"

"Una ragazza che ti ucciderà. Chiamami Gray."

Si avvicina a me, sento il suo fiato sul mio corpo.
"Non sei in trappola, sei a casa."

immagina Scorpius Malfoy || estraneiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora