- Capitolo 2 - Drago primordiale

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Il silenzio nella stanza aveva accompagnato le risate sommesse del dragone davanti a me.

Lo vidi muovere leggermente la mano davanti al viso completamente avvolto dal buio come a voler trattenere una risata troppo marcata.

Voleva ripristinare il silenzio tra di noi ormai completamente andato distrutto.

Sebbene l' oscurità mi impedisse di vedere il suo aspetto, i suoi abiti così sofisticati rapirono completamente i miei occhi.

Una tunica color turchese avvolta da uno scialle nero metteva in risalto gli orpelli dorati che pendevano lungo il suo corpo.

Un medaglione dalla forma lunare era posizionato sul petto, quasi a volermi ricordare che quel drago davanti a me non era assolutamente del mio stesso rango.

Non aveva neanche un lembo di pelle scoperto, cosa che nelle mie truppe era facile da vedere. I draghi con cui avevo combattuto per tanto tempo erano abituati a mostrare i loro fisici tonici pieni di cicatrici, era un vanto oltre che un onore per loro.

Anche le sue mani erano coperte da due pesanti paia di guanti, delle incisioni argentate brillavano alla poca luce che entrava dagli stipiti della porta.

Era seduto a terra con le ginocchia premute contro il freddo pavimento di legno della stanza.

La posizione era molto scomoda, tanto che non compresi subito come potesse essere così silenzioso in quello stato.

Potei intravedere solo alcuni dettagli del sofisticato individuo, la luce era quasi completamente assente, ed io non ero un drago notturno dalla vista acuta.

Non potevo spostare lo sguardo da nessuna parte se non sul medaglione dorato.

Anche la stanza era difficoltosa da distinguere con nitidezza.

Ogni dettaglio era inesistente agli occhi acuti e vigili della mia forma originaria. Distinsi solo un piccolo scrittoio vicino all'entrata e qualche vecchio libro steso a terra.

Avevano l'aria molto rovinata, alcuni erano stati anche letti più di cento volte viste le condizioni in cui vertevano.

Per errore ne avevo calpestato qualcuno quando avevo tentato di avvicinarmi di più al drago,

ma per mia fortuna il buio aveva coperto anche quel'errore.

- E' un onore per me conoscerla - dissi una volta dedotto che il mio compito fosse quello di pronunciare quelle parole,

- Felice di averla qui mia signora- replicò con garbo la figura avvolta nell'oscurità.

Non avevo idea di come potessi descrivere la sua voce, ma la pacatezza con cui scandiva ogni parola e la gentilezza del suo tono avevano quasi cancellato quel fervente odio che provavo per quella situazione.

Era un viscido essere come Etma lo squamato? Oppure era davvero educato nei miei confronti?

Scacciai dalla mente quei pensieri così pesanti,

- ... Se non le spiace vorrei passare subito ai fatti - dissi ricordandomi che quell'incontro non era stato sancito per fare due chiacchere amichevoli, ma per legarmi ad un drago sconosciuto.

Feci per avvicinarmi a lui mostrando i palmi nudi come da tradizione.

Tula, la piccola draghetta mia servitrice, mi aveva spiegato che mostrare i palmi nudi al proprio sposo era un segno di invito a decidere la data delle nozze.

Era comune pensare che il colore della pelle della sposa variasse con le stagioni e che lo sposo avesse l'onore di scegliere un mese per la cerimonia in cui il colore gli agradasse maggiormente.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 08, 2017 ⏰

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