Mi sono sempre chiesta il perché delle cose.
Le risposte arrivavano di rado, e forse è per questo che mi sono arresa.
Mi sono arresa alle domande e alle inutili parole da pronunciare. È meglio agire che creare frasi complicate dando un senso, a un qualcosa che un senso non ce l'ha.
La solitudine è sempre stata parte di me, e sempre lo sarà. Anche se provo a costringermi a non essere sola, penso che quella parte di me non lascerà mai più nemmeno una singola parte del mio corpo.
È vero, mi è sempre piaciuto stare con lui, ma prima o poi tutto finisce.
Che sia colpa mia o di qualcun altro, una voce dirà che la causa di tutti i mali sono io.Quest'estate è stata la più bella della mia vita... almeno fino al 25 agosto.
Era tutto cominciato come ogni giorno. Mi ero svegliata, avevo mangiato qualcosa, mi ero intrattenuta con qualche sbirciatina sul cellulare e l'avevo incontrato.
Ormai ci vedevamo ogni giorno, cosa facevamo non lo so, ma eravamo felici.
Dio, se mi faceva ridere. Era così dolce e premuroso, mi guardava come se fossi una dea.
Aveva solo occhi per me, ma io, io ho rovinato tutto.- Ho bisogno di dirti una cosa..- una faccia confusa apparve sul suo volto.
- Sono tutto orecchi-
- Vado a vivere a Los Angeles...- mi guardò sconcertato, poi posò lo sguardo al cielo e cominciò a ridere.
- Va bene, ci stavo per cascare. Due a uno per te allora- continuò a ridacchiare, prima di calmarsi e fissarmi negli occhi cercando un riso ricambiato. Ma non lo ottenne, il mio sguardo rimase mogio.
- Dimmi che stai scherzando!-
- Io... lo sai che è sempre stato il mio sogno. Ho ottenuto una borsa di studio, vado al college.-
- College?! Mi prendi per il culo?! Abbiamo un sacco di buone università qua!- il suo atteggiamento era diventato arrabbiato.
- Ma a me sono sempre piaciute le lingue straniere! Una borsa di studio è un'opportunità da non sprecare.- si alzò in piedi, guardandomi, mentre io rimanevo seduta sulla rigida panchina in legno rovinato. Si passò una mano tra i capelli.
- Mi a-abbandoni...? Dopo tutto quello che abbiamo passato?- il suo viso fece emergere una smorfia triste e delusa.
- Io...-
- Va bene. Spero ti diverta a Los Angeles.- detto questo mi abbandonò sola, seduta su una panchina, mentre una lacrima mi rigava il viso.Avevo appena perso Lucas.
Heyyy, I'm back con il sequel di Sola. Non avevo intenzione di farlo, ma dato che ho ricevuto vari commenti positivi e riguardanti al fatto di aver lasciato incompleti vari aspetti della storia, ho deciso di andare avanti.
Tranquilli, ci sono ancora molte cose che verrete a sapere riguardanti il primo "libro" di Sola.
Quindi, spero vi piaccia eee basta, ci vediamo al prossimo capitolo.S.
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Sola un'altra volta
RomanceLa solitudine faceva parte di lei. Non l'avrebbe abbandonata. Neanche Lui lo avrebbe fatto, anche se a miglia di distanza. Sequel di SOLA.