Le 17:00

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Era l'unica persona con cui ero riuscita a parlare, e già l'avevo allontanata...
Mi ero fatta dare il suo numero così provai a scrivergli.
Continuava a parlare di cose inutili, come della scuola o della sua stupida giornata che ha passato con i suoi amici. Gli avrei chiesto perché ci teneva tanto a me, poi pensai che era meglio lasciar perdere, che probabilmente non gli sarebbe importato nulla di me, e che mi stessi solo illudendo.
Non penso spesso in positivo, anzi proprio mai. Non ci riesco, ormai il mio cervello è abituato a riflettere solo sul lato negativo delle cose, per questo non riuscivo ad aprirmi con nessuno.
Dopo cena, gli scrissi ancora. Il desiderio di riuscire a parlare con qualcuno era troppo alto.
Non capivo che mi stesse succedendo, insomma di solito non amo essere sentimentale, ma con lui era tutto diverso. Il giorno dopo, a scuola, trovai un bigliettino con su scritto "dobbiamo parlare, vediamoci davanti alla biblioteca, oggi, alle 17:00"
Dovevo andare? Bah, non ne ero sicura, ma alla fine decisi di andare.
Mentre aspettavo scrivevo, una storia. Mi piace scrivere, mentre ascolto musica, magari. Mi rilassa.
Beh ecco, chi trovai? Ovviamente lui, Marco. Il suo nome lo scoprii durante l'appello.
Che doveva dirmi ora?
Rimasi in silenzio...
Lui: ehii..
Io: ehm.. ciao (?)
"allora, sai perché sei qui?"
"in realtà no. Che devi dirmi?"
*Silenzio*
allora?
beh ecco è che...
Su muoviti!
*si siede accanto a me, poi mi sposta i capelli avvicinandosi sempre di più*
Io mi allontano subito. Che aveva in mente? Mi arrabbio e vado via. Poi ci ripenso e torno indietro. Lui era ancora seduto sull'erba ma, con un'altra ragazza. Chi era? Ok ok ora ero forse gelosa? Andai con passo svelto verso di loro con un sorriso, finto, stampato sul volto. Appena Marco mi rivide sembrava preoccupato. Lei, la ragazza, le sussurrò all'orecchio qualcosa poi, gli diede un bacio sulla guancia e se ne andò.

Once upon a timeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora