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Ma se sorridi ad un suo messaggio, quando lo guardi negli occhi che fine fai?
(Anonimo)
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La serata stava procedendo tranquilla. Dopo che Miles ebbe ordinato la sua pizza con le patatine e i wurstel, Allison non aveva smesso di prenderlo in giro nemmeno per un attimo.
Che razza di pizza era quella? continuava a ripetere.

<<È squisita invece!>> le assicurò lui, chiedendole più volte se volesse darle un morso.

<<Scordatelo!>> replicò lei all'ennesima offerta. <<Non mangerò quella porcheria>>

<<Hai paura che nascano dei terribili brufoli su quel bel faccino?>> rise l'altro continuando a mangiare.

Aly, per tutta risposta tagliò una fetta della sua pizza, una semplice margherita, la addentò e la assaporò chiudendo gli occhi, accertandosi prima che il moro la stesse guardando.

<<Mmh..>> mormorò poi, gustandosela.

Sentì Miles sorridere, quindi sollevò nuovamente le palpebre.

<<Stai cercando di dirmi che la tua Margherita è più buona della mia con le patatine fritte?>>

La ragazza annuì. <<È proprio quello che stavo cercando di dirti. Ottimo intuito Bailey>>

Risero di nuovo, ed Aly si rese conto di quanto il suono prodotto dalla voce di Miles nel farlo fosse angelico. Le piaceva sentirlo e guardarlo mentre metteva in mostra quella bianca fila di denti perfettamente allineati, e come, a volte, portasse la mano stretta a pugno davanti ad essi.

A lei invece, quando si metteva a ridere, le si vedeva perfino l'ugola, ma quella sera cercò di contenersi e di non sembrare una pazza isterica.

Tuttavia, nel vederlo sorridere, le balzò all'occhio anche il segno violaceo sullo zigomo e non poté fare a meno di rattristarsi un minimo.

Quel Bryan...

Arrogante e pure violento, nonostante la sua condizione. Ha un fratello che cerca di aiutarlo, di prendersi cura di lui, e questo è il ringraziamento?, pensò.

<<Ehi, tutto okay? Sei pensierosa..>>

Beccata!

<<Uhm? Oh no, no tranquillo, guardavo solo... mh... la tua camicia. Bella!>> disse mentendo la ragazza.

Miles si guardò l'indumento bianco e ammiccò. <<Tutta classe>> disse infine, prima di ricominciare a ridere.

Finirono di mangiare in silenzio, poi, una volta che il cameriere ebbe portato via i loro piatti e preso le ordinazioni per i dolci - un tiramisù per lei e una cheesecake ai lamponi per lui -, il moro fece scivolare lentamente la mano sopra quella che lei teneva accanto al bicchiere.

<<Qual è la tua storia, Allison?>>

Quella domanda la colpì al petto come una pallottola infuocata. Aveva raccontato la storia della sua vita soltanto a Jay, era stato lui l'unico con la quale si era aperta così tanto da spogliarsi completamente di ogni maschera o corazza.

<<Oh, la mia storia non è così interessante, ti annoieresti se te la raccontassi quindi...>>

<<...ti prego, racconta. Voglio conoscerti meglio>> la interruppe il ragazzo in camicia bianca.

Aly deglutì prima di annuire e cominciare a raccontare stringendo un po' di più la mano intorno alla sua.

<<Sono nata a Buffalo, in Texas. Non sono mai andata all'asilo o alla scuola materna perché ogni volta che mia mamma provava ad andarsene lasciandomi lì con le maestre e gli altri bambini, davo vita ad un pianto senza fine. Così ho passato la mia infanzia sballottata tra i miei nonni materni e i miei genitori. Alle elementari invece mi sono data una calmata>> disse provocando un sorriso nel giovane. <<Sono diventata amica di una bambina di nome Sonny - già, è un nome ridicolo, vero? -, e siamo andate d'accordo fino...>>

Monterey {Conclusa} Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora