'Che vuol direnon lo so?' Alyssa strinse gli occhi per esaminare accuratamente la ragazza che era di fronte a lei.
La conosceva bene, Erika Stone, ma solo di fama. Era una delle ragazze più popolari della scuola, almeno dieci gradini sopra di lei, in quanto a popolarità e gradimento.
Malgrado ciò, si era sempre comportata gentilmente, non le aveva mai rivolto risatine o insulti come invece molti, nella sua stessa posizione, usavano fare abitualmente.
'Vuol dire che...' tentennò Erika sospirando 'Non ti stavo seguendo, dovevo semplicemente passare da questa parte'
'Tu vivi dall'altra parte' le contestò l'altra ragazza indicando il lato opposto della strada.
'Intatti non stavo andando a casa' si affrettò a dire Erika. Che diamine, pensò, era tosta la ragazzina.
Alyssa la guardò indecisa.
Da una parte avrebbe voluto dirle chiaramente che sapeva, che si era accorta già da giorni di essere pedinata da lei.
Le fu subito chiaro che Erika stesse mentendo spudoratamente.
Ma, se lo avesse fatto, l'avrebbe costretta a smettere di seguirla.
In fondo non era ciò che voleva.
Il timore che aveva inizialmente provato quando si era accorta di averla alle calcagna, aveva ben presto lasciato spazio a un senso di tranquillità. Dopotutto Erika si limitava a starle a qualche metro di distanza, fino a che non la vedeva entrare in casa, poi si voltava tornando sui suoi passi. Non aveva mai provato ad avvicinarsi o a rivolgerle la parola.
'Dove devi andare?' lo chiese più per metterla in difficoltà che per una reale curiosità, visto che già sapeva che le avrebbe risposto con una bugia.
'Da mia zia, vive a soli tre isolati da qui'
Alyssa continuòa fissarla incuriosita.
Dovette ammettere che la ragazza bionda ci stava mettendo parecchio impegno, per convincerla del fatto che la sua intenzione non fosse quella di seguirla, ma lei rimase ferma nella sua convinzione.
Tuttavia si arrese, smise di fare domande, accettando per buono quello che Erika aveva detto.
Si voltò, proseguendo verso casa.
L'altra lasciò andare il respiro che aveva trattenuto allo scopo di darsi un tono, ringraziò la sua buona stella. Sarebbe bastato un solo altro minuto di interrogatorio, a farla crollare miseramente.
Sorrise e la raggiunse, iniziando a camminare al suo fianco.
Alyssa la guardò interdetta.
'Beh, visto chefacciamo la stessa strada' propose Erika come se fosse la cosa più naturale del mondo 'possiamo approfittarne per scambiare due chiacchiere'
'Due chiacchiere?' ripeté Alyssa tornando a guardare di fronte a sé.
'Sì... sai, giusto per conoscerci un po' meglio'
'Io non voglio conoscerti meglio' affermò Alyssa con tono secco.
Erika rimas equalche secondo in silenzio, dispiaciuta per quella risposta, ma non si arrese e passò di nuovo all'attacco 'Perché? Ti sono poco simpatica forse? Ho fatto qualcosa che ti ha infastidita?'
Alyssa tornò a guardare in terra, scosse la testa in segno di diniego.
'Bene, allora possiamo lavorarci sopra'
Alyssa alzò lespalle, trincerandosi nel suo mutismo, mentre Erika continuò a parlare praticamente da sola. Si limitò ad ascoltare. Anche se, apparentemente, diede l'impressione di non essere interessata a nessuno degli argomenti trattati, incamerò tutte le informazioni che Erika volle darle.
STAI LEGGENDO
Whenever, Wherever
FanfictionDISPONIBILI SU AMAZON I PRIMI QUATTRO VOLUMI IN VERSIONE EBOOK E CARTACEO Due donne, due mondi diversi in due tempi diversi. Ma il luogo e il tempo sono relativi, l'amore che le lega è assoluto. I destini delle Clexa e delle Elycia si fondono a cr...