<<Ryan, dimmi che cosa è successo.>> Camille stava stringendogli il braccio con una forza che non aveva mai creduto di avere. Aveva provato ad usare i metodi gentili, ma il ragazzo si rifiutava di aprire bocca.
<<Mille, ti ho già detto che puoi provarci in qualsiasi modo ma non dirò neanche una parola.>> Non avrebbe cambiato idea. Se qualcuno avesse detto qualcosa, sarebbe stata Charlie in persona. Era un suo diritto.
E poi lui lo sapeva che la ragazza non avrebbe reagito per nulla bene se avesse spifferato quello che era il suo segreto. Non le dava tutti i torti. Credeva seriamente che fosse più giusto che fosse lei a raccontare.
Ma sapeva anche di dover fare qualcosa, non poteva starsene lì con le mani in mano. L'australiana stava male, anche se non lo voleva dare a vedere. Neanche a lui era stato molto chiaro cosa fosse successo tra lei e Nate l'ultima volta che si erano visti. Ma non doveva essere nulla di buono. Ed in più c'era il problema che Amy si rifiutava di parlare con Charlie, ancora. Ed aveva anche minacciato Cam, nel caso le fosse venuta quella bella idea.
Charlotte era seduta al fianco del ragazzo, ma in quel momento avrebbe potuto trovarsi in qualsiasi altro posto. Non stava considerando nessuno. Non era neanche sicura di essere completamente sveglia.
La testa affondata tra le braccia, la aiutava ad attutire i suoni che la circondavano. La testa non smetteva di farle male. Sarebbe dovuta rimanere a casa, ma non voleva dover sopportare tutte le domande che le avrebbe fatto sua madre. E quindi ora le toccava di provare a non impazzire in mezzo a tutto quel caos infernale.
<<Sapete vero che sono qui e che vi sento? Magari voi non volete parlarmi per le vostre ragioni, ma io non riesco a evitare le vostre voci, purtroppo.>> Quella risposta era davvero cattiva per i suoi canoni. Non era stata lei a parlare, ma la stanchezza, il nervosismo e la frustrazione. Appena aveva aperto bocca, già avrebbe voluto rimangiarsi quel discorso.
Un bagliore di stupore aveva attraversato lo sguardo della più piccola, mentre Camille non aveva potuto nascondere l'espressione addolorata. Perché mai aveva dato ascolto ad Amy se era chiaro che Charlie aveva bisogno di aiuto?
<<Amy, sta zitta.>> Mille interruppe subito i borbottii della bionda. Si sarebbe fatta valere quella volta, e se non avesse accettato quella sua decisione... Beh, sarebbe stato a lei che non avrebbe rivolto più parola. Non di certo all'australiana.
Cam aveva preso posto nella sedia di fianco a quella di Charlotte, e senza parlare aveva iniziato a strofinarle una mano sulla schiena. Sperava di aiutarla un po' con quel gesto. Era davvero curiosa, avrebbe voluto sapere nel dettaglio cosa era capitato. Ma era chiaro che quello non fosse il momento più adatto per impicciarsi.
Amanda era scocciata. Adesso, oltre a suo fratello, ci si metteva anche l'unica vera amica che credeva di avere. Probabilmente aveva sopravvalutato anche lei. Si era alzata da quel posto, doveva andarsene da lì o non avrebbe ragionato lucidamente.
<<Ryan, va' immediatamente da tua sorella. Non farle fare cazzate... Rimango io qui con lei.>> Cam stava esortando il suo migliore amico, che la guardava scettico e sospettoso. <<Non le farò nessuna domanda mentre non ci sarai, te lo prometto. Ma devi andare, sai che Am non ascolterebbe neanche più me.>>
<<Già... Anche tu hai fatto un bel casino.>> Era sicura che avesse sentito più di quello che avrebbe dovuto. Dal tono di lui era chiaro che quell'ultima parte del discorso non fosse rivolta solo a lei. Che avesse detto che anche lei aveva fatto un disastro... Beh, era chiaro che non era successo qualcosa d'altro. Non bisognava essere molto perspicaci per capire chi fosse l'altra persona a cui si stava riferendo: Charlie.
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See Me Inside
Teen FictionSi direbbe che la vita di un'adolescente a cui basta uno schiocco di dita per ottenere qualsiasi cosa desideri sia un poco come quella della fiabe: vestiti, borse, viaggi, feste... E chi più ne ha, più ne metta. Ma se l'unica cosa che realmente si...