22. È passato tanto tempo

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<<Stai scherzando, vero?>> Ryan sembrava isterico. Charlie poteva dire che in  effetti fosse l'unica persona che le era rimasta con cui parlare e sfogarsi. 

E gli aveva appena finito di spiegare i motivi per cui era l'unico. Luke se ne era andato da due giorni, e lei aveva passato quel tempo da sola. Le serviva di tornare a pensare anche ad altro oltre che a quel ragazzo. Ma aveva ancora la testa piena di incertezze e insicurezze sui suoi sentimenti.

<<Io... No che non scherzo! Ma non capisco perché tua sorella se la sia presa tanto con me.>> Scrollò le spalle. Aveva chiesto al ragazzo se potessero vedersi per pranzo, così si erano dati appuntamento in un chiosco non troppo lontano dal parco in cui aveva visto per l'ultima volta Nate. Anche se aveva nel piatto davanti a sé il cibo, non aveva ancora assaggiato un boccone. Ryan invece, tra un rimprovero e l'altro, aveva già terminato la sua porzione.

<<Ti odia così tanto perché non sei una buona attrice e lei si sente presa in giro. Si aspettava che le dicessi qualsiasi cosa ti capitasse, e invece non lo hai fatto.>> Fece una piccola smorfia di rammarico. Beh, lui non poteva farci nulla visto che aveva fatto tutto lei di testa sua. <<Sinceramente me lo sarei aspettato anche io.Sai, che tu le parlassi. Prima o poi. Non capisco perché hai deciso di tenerglielo nascosto...>>

<<Quando lo verrà a sapere si incazzerà e ce l'avrà con me a morte. Lo so.>> Ryan avrebbe voluto avere una soluzione, per poter togliere quel tono abbattuto alla mora. <<Ma dirglielo sarebbe stato come scatenare la terza guerra mondiale, capisci? Non credo che mi avrebbe capita, in ogni caso.>>

<<Sì, sarebbe stato difficile farla ragionare. Ma ora non sarà affatto più facile, in ogni caso non ne uscirà nulla di buono.>>

<<E poi, ora non riesco neanche a pensare a Amy.>> Continuava a toccarsi i capelli, nervosa. Il danno che aveva fatto era esteso, non c'entrava solo la sorella del suo amico. E nemmeno Csm. Quello che le avrebbero fatto loro - anche se non credeva che la più grande si sarebbe incazzata molto - era nulla, paragonabile a ciò che sarebbe accaduto con Nate. <<Lui non lo sa, non sa niente. E tra di noi le cose erano un po' così...>>

<<Confuse? Secondo me, non lo erano per nulla.>> Ridacchiò scuotendo la testa. <<Era chiaro cosa stesse succedendo. Magari non a voi due stupidi, ma per me era piuttosto esplicito.>>Fissò quegli occhi che lo guardavano, abbastanza sconcertati. Non poteva credergli, lui non la pensava così. Cercava solo di metterla sotto pressione.

<<Non è vero, altrimenti mi avresti presa per pazza quanto ti ho raccontato cosa provavo per il mio migliore amico. Sarebbe stato come se ti avessi detto che provavo le stesse sensazioni per due persone diverse allo stesso momento. Ed è impossibile.>> Dichiarò perentoria. 

<<Non è detto che sia sempre impossibile.>> Ryan non si voleva togliere la sua idea di testa. Credeva che fosse piuttosto corretta, in effetti. <<Credo che a volte si possano confondere dei sentimenti tanto forti e che nemmeno noi riusciamo a capire cosa proviamo. E alla fine ci troviamo a credere di amare due persone. E forse è così, forse ne amiamo solo una o addirittura non proviamo nulla di reale per nessuna delle due.>>

Charlie non aveva mai pensato al loro trio sotto quella prospettiva. E se non fosse stata effettivamente innamorata ne di Nate né di Luke? Ma non poteva dirlo con certezza. 

<<E poi... Come potevo essere io a giudicarti? Sono perfino arrivato a picchiare il mio migliore amico, tutto solo perché sono stato un gran cretino.>>

A Charlotte quella storia non era ancora del tutto chiara. Lui non gliene aveva fatto parola. Non sapeva i veri motivi, e nonostante avessero acquisito parecchia confidenza tra di loro, non si era ancora fidata a fargli quella domanda. Era molto scomoda per il ragazzo, e lei non voleva metterlo​ in imbarazzo.

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