Scrivo mentre uno stupido treno mi trascina fuori da Hogwarts.Mentre la McGranitt mi tiene la mani e il Trio delle Meraviglie mi osserva quasi fosse qualcosa di più interessante del noioso panorama che corre fuori dal finestrino.
Che diavolo avete da guardare?
Sono uguale a voi, non ho neanche il pancione ancora…
Presto raggiungerò la casa di Lenticchia.
Dicono che sia il posto più sicuro.
Fuori c’ è la guerra.
Nulla più è sicuro.
Non posso tornare a casa.
Non posso vedere i miei genitori.
Ne andare all’ ospedale.
Tutto troppo lontano e pericoloso.
La Londra dei maghi è completamente assediata. Le strade sono in preda al delirio.
E presto anche il mondo dei babbani lo sarà. O almeno questo dicono le voci in giro.
“Questa guerra è fuori da ogni controllo e da ogni previsione” ho sentito dire alla McGranitt.
Non è al sicuro nessuno. Neanche i Mangiamorte.
Sospiro. Sono ancora troppo lontana da tutto questo.
I miei genitori si sono sempre rifiutati di dirmi da che parte stavano.
Hanno sempre impedito con tutte le loro forze che io m’ immischiassi in questa storia.
Anche i genitori di Draco la pensavano allo stesso modo.
Ricordo le lunghe e noiose cene a Malfoy Manor.
Discutevano di politica, di affari esterni e alle nostre richieste di spiegazioni ci liquidavano dicendo che non erano cose di nostra portata.
E adesso tutti viviamo una guerra di cui poco si sapeva.
Solo di una cosa siamo a conoscenza: in questa guerra tutto è di catastrofiche dimensioni.
Draco è fuggito e non ho idea di dove sia.
Avrebbe dovuto essere qui, con me.
E invece è chissà dove a dare il suo contributo in questa guerra.
Come se mancassero cadaveri lungo le strade.
Come se mancassero vittime di questo massacro.
Sospiro.
“Spero di vederti presto, Draco”, penso.
Mentre la McGranitt mi fa cenno di alzarmi, probabilmente siamo arrivati