Giorno 1

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Amanda, Livia e Neil sono appena arrivati in una fattoria abbandonata, in periferia della loro città.
È già notte fonda, sono già passate 72 ore dall'inizio dell'epidemia. Hanno tutti e 3 delle coperte, possono dormire sul fieno.
Per il momento, sembrano essere al sicuro, visto che hanno delle mura e delle armi.
Amanda, allo scuro della sua sorellina e di suo padre, sta scrivendo un diario per trascrivere i propri progressi.

                                 *DIARIO*
                                                                  22/06/18
Sono già passate 72 ore o più, dall'inizio dell'Apocalisse. Una malattia ha infettato tutta la città, sennò tutto lo Stato... Non so se può arrivare ad infettare tutto il mondo, ma non so neanche se c'è un antidoto per questa epidemia. Mio padre, essendo uno scienziato, mi ha detto che stava sperimentando qualche medoto, a insaputa di mia sorella e che aveva bisogno del mio aiuto. In più aveva anche bisogno di una cavia, ma io non sono disposta a catturare uno zombie con una corda e a portarlo in giro come un cane.
Comunque, sembra che per il momento siamo messi abbasta bene in tutto, abbiamo anche trovato una mazza che possiamo usare come arma. Per quanto riguarda il cibo, purtroppo, sta scarseggiando; per questo, domani ho l'intenzione di andare in giro per la città a cercare qualche supermarket che non è stato ancora svuotato. Sto scrivendo questo diario la sera, quando son sicura che Neil e Livia stiano dormendo. Beh... Penso che ne sia arrivata l'ora anche per me...
***
La mattina seguente, Amanda, proprio come aveva scritto sul diario, andò in giro per la città a svuotare qualche supermarket con la vetrina ancora intatta, da sola. Portò con se la mazza e trovo un supermarket vicino ad una stazione ferroviaria.
Spacco la vetrata e entrò da lì, puntando poi l'arco in giro. Diede uno sgurdo veloce al bancone e vide una figura che stava rubando i soldi dalla cassa.
Gli puntò l'arco.
-Chi va là?!-
Un ragazzo sulla ventina si girò, alzando le mani. Fu lì che Amanda capì, che oltre a lei e la sua famiglia, c'era ancora altra gente viva non infettata.
-Chi sei?-
-Dovrei dirtelo per forza? Altrimenti cosa fai, mi uccidi? Scoccheresti una freccia nella mia testa con quelle piccole manine, coperte da guanti che le fanno sembrare più grandi?-
-Si- Disse Amanda, scoccando la freccia che arrivò giusto a un centimetro dall'orecchio destro del ragazzo.
-Ok, ok! Scusami...- Disse il ragazzo, mettendosi una mano dietro la nuca.
-Da dove vieni? Hai un gruppo con te o sei da solo?-
-Vengo dal paese qui vicino... E si, ho un gruppo... Tu, invece?-
-Anch'io ho un gruppo...-
-Quanti siete?-
-3. Io, mia sorella e mio padre. Voi?-
-8... Wow, sai, è davvero una bella soddisfazione scoprire che io e il mio gruppo non siamo gli unici vivi in questa terra... ATTENTA!-
Esclamò il rgazzo.
Amanda si girò, prese agilmente la mazza che aveva appoggiato su uno scaffale e colpì la testa di uno zombie che cadde a terra, a un passo di distanza dietro di lei.
Il ragazzo prese una pistola sotto al bancone e si avvicinò allo zombie accatastato a terra, ancora on morto, e gli sparò alla testa svariate volte.
Intanto, mentre il ragazzo sparava allo zombie, Amanda indietreggiò fino ad inciampare su un giornale, cadendo all'indietro.
-Ahi!-
-Tutto bene?- Chiese il ragazzo, che appena sentì Amanda cadere, smise di sparare.
Nel frattempo, una grande chiazza di sangue scuro cominciò ad uscire dalla testa dello zombie, macchiando le scarpe del povero ragazzo.
Lui imprecò, dopodiché si avvicinò ad Amanda, porgendole la mano.
-Grazie... Ma ce la faccio da sola- Disse freddamente Amanda, per poi alzarsi e continuare l'esplorazione di quel supermarket.

Combattere per il domaniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora