Capitolo 4

170 16 3
                                    

Dopo il ritorno inaspettato di theo, Scott, che ovviamente venne avvertito da mason, chiese al nuovo arrivato se volesse rimanere a vivere con noi, ma ovviamente rifiutò.
utilizzava la sua auto per tutto: ci dormiva e ci viveva, stava rifiutando qualsiasi cosa offerta dal mio branco.

una notte rimasi sveglio a pensare, come al solito.
girai un po' per il mio appartamento e mi resi conto che tutti avevano trovato la loro anima gemella:
mason e corey, scott e malia, lydia e stiles...io? io chi avevo?
sicuramente non avevo trovato nessuno, dopo che hayden era andata via non ho mai cercato una nuova ragazza...anzi non ne sentivo il bisogno.
più camminavo per i corridoi più mi venivano sensi di malinconia.
e poi? avremmo sicuramente incontrato una seconda volta la monroe. e in quel momento cosa avremmo dovuto fare? se ci avesse colti impreparati?
se io fossi morto? bhe...non che fosse stata chissà quale tragedia ma... se fosse morto scott? o malia? e lydia?
e se fosse morto il mio migliore amico? no, l'avrei protetto meglio di me.
in un lampo, neanche a farlo apposta, mi venne in mente la figura di quel ragazzo che fino a qualche ora prima non sapevo neanche fosse vivo, o meglio lo speravo.
se theo fosse morto, liam? a te che cosa sarebbe successo?
alla fine lui era un ragazzo come tutti, lo conoscevo poco.
sì, sapevo della sua storia tragica ma non ci siamo mai  calcolati così tanto da considerarci amici. eppure in theo avevo visto qualcosa che tutti stavano sottovalutando.
io avevo notato il fatto che il suo sorriso lo mostrava poco, che ad ogni cosa che accadeva lui taceva ed ascoltava. non parlava molto ma i suoi occhi dicevano di più di quanto volesse esprimere.
corsi verso la porta, ero scalzo e non avevo il giubbotto addosso ma poco mi importava.
smanettando un po' uscii dall'edificio e corsi verso la sua auto.
iniziai a bussare velocemente e all'apertura dello sportello, dove trovai un theo raeken parecchio confuso ed arrabbiato, mi fiondai nelle sue braccia.
non gli lasciai il tempo di capire, semplicemente lo abbracciai come se quello fosse stato l'ultimo abbraccio della mia vita. e sì, se fosse stato l'ultimo non me ne sarei pentito affatto.
"liam? ma che..."
"ti prego parliamone dopo" sussurrai
lui si limitò a sospirare, dopodiché sentii le sue braccia stringermi. ero davvero a casa.
il mio cuore continuava a battere più velocemente, passai gran parte del tempo abbracciato a lui, sapendo che quando mi sarei staccato avrei dovuto affrontarlo.

Let's go. to? gether🌼Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora