capitolo tre

316 20 43
                                        



Nota autrici: I primi due capitoli si concentravano entrambi su un momento chiave, una svolta, per la vita di Harry e Lou. In questo terzo, invece, si comincia ad entrare nel vivo della storia e della loro quotidianità, vedremo come hanno reagito a questo sconvolgimento emotivo che ha preso alla sprovvista entrambi. E forse leggerete e vi immaginerete scene che non pensavate, e personaggi che non vi aspettereste, e non vorrete, lì per lì, ma in quanto autrici vi possiamo garantire che sappiamo quello che stiamo facendo, quindi abbiate fede. 

Come già detto in precedenza, questi capitoli sono stati scritti molto tempo fa e ne abbiamo già pronti svariati, quindi la storia è ben chiara sia nelle nostre menti che nella concretezza delle nostre parole. Il loro percorso l'abbiamo già scritto, sta solo aspettando di essere letto. E spero che voi abbiate fiducia in questa nostra avventura, e possiate intraprenderla con noi. 

Grazie dell'attenzione e buon viaggio.

(Ci rivediamo in fondo con una domanda che ha a che fare con il tour del nostro Harry).


*********************************************************************************************


«Amore, non sei andata a ballare con le tue amiche?» fu la prima domanda che mi venne in mente per fingere che andasse tutto bene.

«No, ero troppo stanca, abbiamo rimandato alla prossima volta».

Danielle, prima sdraiata su di un fianco nel grande letto morbido, si mise in ginocchio, spostandosi sul ciglio e aprendo le braccia per accogliermi in una stretta che non rifiutai, avvicinandomi, senza darle a vedere come stavo realmente.

Mi venne in mente quanto gli abbracci di Harry fossero diversi, niente mezze misure: ti avvolgevano in una morsa morbida senza via di fuga e ti portavano in posti che non sapevi nemmeno esistessero, fino a poco prima.

Poggiò il mento sul mio petto e allungò il viso verso il mio, a richiamare l'attenzione della mia bocca, con le sue mani che strinsero la presa sulla mia schiena, annullando quel poco di distanza che c'era tra noi.

Baciai la consistenza di quelle labbra morbide, ma non le più morbide che avessi mai baciato. Scacciai via quell'ultima parte di pensiero e approfondii quel contatto. Le nostre lingue si scontrarono in un'amorevole lotta mista a quella dolcezza che Danielle sapeva mettere in tutto quello che faceva, e non aveva nulla a che fare con quella rudezza possessiva che avevo conosciuto in passato, nella bocca di un uomo. Cercai di placare anche quel pensiero, prima che diventasse qualcosa di più concreto.

Sorrise, maliziosa, in quel bacio, piacevolmente sorpresa dalla mia voglia improvvisa di spingermi oltre.

Le sue dita vagarono su una schiena che ormai dovevano conoscere molto bene, ma che in precedenza era sicuramente appartenuta ad altre mani, più sicure e decise; e con un gesto scaltro e delicato allo stesso tempo, mi sfilò la maglietta e mi attirò a sé maggiormente. Così mi spinsi sopra di lei e la feci sdraiare sul letto, cercando di non gravarle con il mio peso sopra il suo, continuando a baciarla.

Danielle invertì le posizioni in una presa di coscienza che mi era nuova, ma la lasciai fare perché, quando lo faceva Harry, era una delle cose che più mi piacevano.

«Oh Louis». Harry.

Danielle... fu Danielle a dirlo, questa volta.

Me lo sussurrava all'orecchio in continuazione, il mio nome, e la sua voce roca e profonda fungeva da preliminare, quando ci spingevamo oltre. Tutte le parole pronunciate da quella bocca, lo erano.

it is what it isDove le storie prendono vita. Scoprilo ora