Gli occhi fissi alla porta, immobili.
Una volta arrivati non ci fu più nulla da fare, ne n'era già andata.
L'ispettore Blackthorne si era tolto il cappello e se lo sventolava abbondantemente sul viso, fissando a quella statuina.
Aveva un piccolo foro nella fronte, era rimasta seduta, con la penna in mano. Il decesso era indubbiamente dovuto a quella pallottola che non si era nemmeno data pena di uscire dalla testa della donna quasi come se stesse ancora scavando là dentro.
Blackthorne si tirò in piedi e sospirò rivolto al collega:
"Ci pensi tu ai familiari della vittima? Io non ce la faccio."
-"Non ci pensare , vai a casa tranquillo "
"Grazie"
Dopo venti minuti lui era nel suo letto, ancora vestito a fissava la foto di suo fratello e di suo nipote Simone, nel loro scorso viaggio in Italia, sul Mediterraneo. Quei sorrisi gli strinse il cuore e si mise a piangere.
"NON SEI ALTRO CHE UN BASTARDO! UN BASTARDO EGOISTA! LO SEI E LO SEI SEMPRE STATO!"
Gridò scagliando la foto contro il muro, poi si raccolse sul letto e portò le mani sulla faccia:
"Almeno Simone potevi lasciarmelo... BASTARDO!"
"Smettila di gridare o chiamo la polizia!"
Lo rimproverò un vicino del piano di sotto.
"Io sono la polizia, figlio di puttana!"
Si disse tra se e se.
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In my mind
Mystery / ThrillerUn viaggio nella mente di un investigatore frustrato e distrutto dalla morte del nipote, che cercherà di non cadere nello sconforto senza soccombere.