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Sono abbastanza cosciente di quello che accadrà stamani a scuola, per quello che è successo ieri con Josh, a Jessy non posso tenerle nascosto una cosa del genere, se lo venisse a sapere da sola non immagino il casino che verrebbe fuori, nasconderle una cosa del genere si rivelerebbe una cosa losca da parte mia e siccome le voglio un bene indescrivibile e non voglio assolutamente farla soffrire le dirò tutto, anche se dirglielo soffrirebbe comunque però deve sapere la verità, voglio essere sincera con lei, non le ho mai nascosto nulla e per quale losco motivo devo farlo adesso ? Sara difficile dirle tutto per filo e per segno ma devo prendere coraggio ed essere più sincera possibile con lei.

Sono le 7:55, a scuola sono arrivata in anticipo finalmente. E adesso il mio obbiettivo è *andiamo a cercare Jessy*
Vado su e giù per tutta la scuola ma non la trovo, provo a chiamarla ma non risponde... ma cosa l'è successo?
Risponde la segreteria e non c'è nessuna traccia di lei quindi siccome ho ancora lo zaino tra le spalle e non sono ancora entrata in classe decido di filarmela da qui per andare sotto casa sua e spero che ci sia, altrimenti non saprei dove rintracciarla.

Quando sono sotto casa sua cerco di chiamarla con un urlo e nessuno risponde, poi alla fine suono al citofono e finalmente qualcuno risponde... ha risposto un uomo, non mi sembra la voce del padre di Jessy. Risponde dicendo:
*Chiunque tu sia vattene, è inutile che cerchi Jenny perché ora è impegnata a farm... a fare i compiti, le dirò che sei passata* e chiude il citofono.
Non mi sembra convincente quel uomo, sono sicurissima che sta succedendo qualcosa di brutto. Non riesco a stare tranquilla quindi prendo il telefono è chiamo i carabinieri,la mia amica è in pericolo e io devo salvarla, o almeno il servizio deve salvarla.

Dopo 30 minuti arriva la macchina dei carabinieri, con un po' di ritardo ma finalmente sono arrivati. Chissà nel frattempo cosa le avrà fatto quell'uomo a Jessy.

Ho cercato di citofonare di nuovo facendo finta di essere da sola ma siccome non ha risposto nessuno i carabinieri erano obbligati a ridurre in mille pezzi il vetro della finestra della camera di Jessy e finalmente ci sono riusciti ad entrare. Entro con loro e con passo furtivo li raggiungiamo nella camera dove si trovano.
Troviamo la madre per terra tutta piena di lividi e non riesce ad alzarsi. Un carabiniere si ferma con lei per aiutarla e il resto mi dice di rimanere con lui e ci rimango perché mi fido di loro e del loro lavoro.

Sento delle urla dalla camera e il suono di un colpo di pistola. Che cosa sta succedendo? Ripeto tra me e me.
Se quell'uomo ha sparato a Jessy ti giuro che non la passa liscia.

Quando i carabinieri ci raggiungono non posso credere ai miei occhi di chi mi trovo davanti, quell'uomo è... mio padre, cosa gli ha fatto quell'uomo meschino a Jessy?. Perché lei non è qui?
"Scusi, la mia amica perché non è qui?" Impallidisco quando ricevo risposta.
"...Abbiamo chiamato l'ambulanza perché ha delle lesioni gravi in gran parte del corpo..."
Mi dirigo velocemente in quella camera...quando apro la porta la vedo distesa per terra con tutto il sangue che cola pian piano sul pavimento fino a creare delle piccole pozzanghere che diventano man mano sempre più grandi...e lei non da nessun cenno di vita, ha gli occhi chiusi, non si muove, mi avvicino a lei e le prendo il polso sinistro per sentire le pulsazioni, e non riesco stare dietro ai battiti da quanto veloci sono e pian piano rallentano sempre di più... che sta succedendo?
Quanto ci mette ad arrivare l'ambulanza, è in gravi condizioni e loro se la prendono con com...
Non riesco a finire il pensiero che vengo interrotta da una sirena. Finalmente sono arrivati

Prendono la barella e si introducono dentro casa con molta velocità.
Entrano in camera dove ci troviamo io e Jessy. La sollevano e la distendono sopra il lettino.
Li guardo e mi avvicino a loro prima che escano con la barella con Jessy sopra e dirigersi nell'ospedale di New York e chiedo:
"Scusate, posso venire con voi?" I paramedici mi guardano insospettiti e di seguito dicono:
"Se sei minorenne o non sei un familiare non puoi salire.."
Sono obbligata a dire a loro la mia vera età, comunque sia lo capirebbero lo stesso. "Ho 16 anni..." fa un espressione dispiaciuto il paramedico con cui sto parlando e dice: "cara, non puoi venire...mi dispiace..."
E io immediatamente taccio all'istante.
                       
                            *****

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