Capitolo IX

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«Finalmente ti ho trovato! Lurido ranocchio...» esclamò Gilbert appena riconobbe il principe che lui stesso aveva trasformato in rana.
Dopo di che richiamò i suoi fidati pennuti. Di cui uno prese Francis per la zampa anteriore con molta forza. Alfred cercava di riprenderlo ma ormai l'uccellino dagli occhi rossi era volato troppo in alto.

«Perfetto miei amati Gilbird. Presto! Andiamo!» E senza che i compagni di Francis potessero dire niente, l'uomo scomparì dal nulla.

Arthur si accasciò sul coccodrillo. Non poteva credere che Francis fosse stato di nuovo catturato da quel terribile stregone. Avrebbe voluto combattere di più, cosicché l'amico non sarebbe stato preso.
«Ormai è troppo tardi... grazie per averci aiutato Alfred e Feliks. Rimarrò un ranocchio per l'eternità.» Disse ormai rassegnandosi.

«Ma cosa dici Arthur!» Urlò Feliks. «Noi abbiamo promesso di aiutare te e Francis e non ci tireremo indietro! Vero Alfred?»

«Esatto! E poi non è ancora tardi! C'è speranza, possiamo farcela!» Esclamò il coccodrillo incoraggiato dalla lucciola.

«E poi c'è pur sempre Lituania a proteggerci da quegli stolti.» Disse a bassa voce Feliks. Spesso, al gruppo la indicava, lassù nel cielo. Lui credeva veramente che un giorno l'avrebbe raggiunta.

«Basta Feliks!» Disse ormai arrabbiato il ranocchio:«Lo vuoi capire che Lituania non esiste?! È solo frutto della tua immaginazione! Non può salvarci quell'inutile stella.»

D'un tratto l'espressione di Feliks si fece più buia. Quell'affermazione lo aveva ferito più di ogni altra cosa:«Ma... ma, io me ne vado.» Detto questo la povera lucciola abbandonò i due che la guardavano volare verso la laguna.

Arthur, capendo di aver sbagliato a dire quelle cose, cercò di trovare coraggio per dirgli di non andare via. Ma non ce la fece e Feliks scomparì.
Alfred non disse nulla. Ma capendo il vero caratteraccio del ranocchio, e sapendo che non voleva più gente tra le zampe, decise anche lui di incamminarsi verso il suo lago.

«Aspettate ragazzi...! Non dicevo sul serio! Aspettate!» Ormai era troppo tardi e Arthur si ritrovò solo.



Passò un intero pomeriggio ed arrivò l'ora della sfilata. Arthur non sapeva più che fare, si era ritrovato solo e non sapeva neanche che fine avrebbe fatto.
Così si appoggiò su un tronco di un albero vicino alla piazza e si mise a guardare la sfilata.
Poi notò una cosa... anzi, una persona. Infatti sull'ultimo carro più festoso e sgargiante degli altri aveva notato da lontano il suo amico Yao, vestito con un abito da sposa. Si alzò subito dal tronco e appena il carro si fece più vicino, vide anche un uomo dai setosi capelli biondi e gli occhi azzurri. Poi si ricordò che Yao avrebbe tanto voluto sposare il principe Francis e così si ricordò che al ballo di qualche giorno fa, Yao ballò col principe. Non poteva quello che essere il suo ranocchio.
«Bene, il principino viziato ha trovato di meglio a quanto pare. Che se ne vada a quel paese col mio amico.»
Ma, appena prima di andarsene vide una figura conosciuta girare intorno a lui. Capì che si trattava di Feliks.

«Come?! Feliks sei tu?!»

«Esatto! Scusami se ti ho lasciato solo, sono veramente un imbecille. Con me c'è anche Alfred.» E dopo poco comparì anche la figura del coccodrillo.

«Scusaci Arthur! Ma pensiamo di aver capito dove si nasconde Francis.»

«E dove scusa? Al matrimonio con Yao, lassù su quel carro?! Sono felice di ritornare umano, ma...» a quel punto Arthur si accorse di aver parlato troppo e così decise di tapparsi un attimo la bocca.

«Ma?» Domandarono i due con un ghigno malizioso. Avevano capito tutto.

«Ma... credo di provare qualcosa per Francis... tutto qui.»

«Lo sapevamo!!! Lo sapevamo!!» Esclamarono all'unisono.

Feliks si avvicinò pericolosamente al carro volando.
Mentre quel "Francis" notando l'insetto, cercava di toglierselo di torno, la lucciola si accorse che non era il vero principe.
Dopo sentì un rumore ambiguo provenire da uno scrigno in legno, appoggiato su una mensola del carro. Decise di entrare nella piccola serratura.

«Feliks! Sei tu! Ti prego, liberami!» Esclamò il ranocchio scomodamente seduto dentro quello scrigno.

«Francis! Allora sei qui dentro! Certo che ti faccio uscire, un certo ranocchio è proprio geloso.»

«Arthur è veramente geloso di me?» Domandò il principe scioccato. Dopo di ché la lucciola si mise a mo' di chiave e dopo vari tentativi riuscì ad aprire lo scrigno. Tutti i presenti a guardare il matrimonio si accorsero della rana e ci fu un disgusto generale. Anche Gilbert era lì a guardare la scena e, appena si accorse che il ranocchio si era liberato, non ci pensò due volte e mandò i suoi Gilbird a riprenderselo.

Anche Arthur e Alfred videro tutto il trambusto che si era creato. Alfred decise di fare l'eroe e andare a sistemare la faccenda. Saltò sul carro e tolse per sbaglio il ciondolo al finto principe, rivelando poi essere un altro uomo.
Yao e il sindaco pensarono subito a una truffa. L'amico di Arthur si mise a gridare attirando l'attenzione delle sue guardie. Portarono subito l'uomo di nome Romano in cella.

Il sindaco Braginski ordinò al resto delle guardie di cacciare quegli animali via, ma Alfred si fece più aggressivo e quegli uomini, spaventati, cessarono le armi.

«Papà!!! Il mio matrimonio sta andando in rovina!!!» Urlò disperato Yao che corse dall'altra parte dei giardini.

Intanto Gilbert, furioso più che mai, decise di prendere tra le mani il ranocchio, esclamando:«Salve gente! Questo insulso ranocchio che state guardando con disgusto, è in realtà il principe Francis Bonnefoy! Nessuno sarà felice di sapere che, se non sarò proclamato al più presto sindaco di New Orleans, lui morirà! E non sarà molto piacevole per il turismo di questa bellissima città!» A quel punto lo stregone si mise a ridere di gusto. Era uscito fuori di senno. In più c'erano i suoi pulcini a difenderlo, mai si era sentito più al sicuro di quel momento.

Francis quella volta decise di giocare d'astuzia. Morse la mano di Gilbert che si dimenò subito dopo. Così corse verso Yao seguito poi dal resto dei suoi amici.



Finalmente raggiunsero il ragazzo e Arthur decise di porsi avanti.
«Yao? Ti prego non ti spaventare. Sono Arthur.»

«Ma... ma. Sei proprio tu? Perché sei diventato una rana?»

«Ecco, lo so che può sembrare strano. Ma quello accanto a me è il vero Francis. Tu non lo hai mai conosciuto veramente. Ti scongiuro Yao! Se entro la mezzanotte non darai un bacio a questa rana, rimarrò in queste sembianze per sempre!»

«Certo amico mio! Vieni piccolo ranocchio, fatti baciare da Yao Wang!» Disse il ragazzo inarcando la schiena per avvicinarsi al principe. Solo che, scoccò la mezzanotte... era ormai troppo tardi.

«O no, o no!» Esclamò di nuovo Yao. Cercò di dargli più baci, ma era ormai troppo tardi.

Il Principe e il Ranocchio ~FrUk~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora