Capitolo Tre : Allison

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Era quasi sera. Il buio sarebbe calato presto sul cimitero, ma non mi dispiaceva. Anzi, apprezzavo le notti buie, quando gli animali lasciavano i loro nascondigli e girovagavano liberi. Mi ricordava ciò che ero solita vedere a Beacon Hills, quando ero ancora viva.  

Mi chiamo Allison Argent e sono morta.

Era sempre un bene che io lo rammentassi a me stessa. Quando i miei amici non erano qui, i ricordi sfuggivano più facilmente dalla mia mente, ma io non volevo dimenticare chi ero stata.

Sembravano essere passati secoli da quando Lydia mi aveva fatto visita e aveva piantato le calendule che circondavano la mia lapide, ma non seppi mai con sicurezza quanto tempo era effettivamente trascorso.

Il tempo non significava nulla per me, e ciò rappresentava l'aspetto migliore e peggiore dell'essere morta.

Sentii un fruscio, seguito dal rombo di un motore, che si avvicinava sempre più. Un furgone verde, a me familiare, abbandonò il percorso pavimentato per andare a parcheggiare sul prato, costeggiato da una fila di alberi, che si trovava di fronte alla mia tomba. Avevo già visto quel furgone molte volte. Erano i paesaggisti che si prendevano cura della proprietà.

Un uomo basso e robusto, che non riconobbi, saltò fuori dal mezzo tenendo il cellulare all'orecchio.

 "Va bene, tutti?" chiese prima di sbattere la porta del camion. Annuì a ciò che rispose la persona dall'altro capo del telefono.

"Sì, sono d'accordo. Meglio prevenire che curare. Li elimineremo entro la prossima settimana. Fece una pausa. "Questo fine settimana? Ho la laurea di mio nipote." Con una mano reggeva l'apparecchio e portò l'altra sul fianco. "Sì, ho capito. Ho solo-Sì, okay." rispose l'uomo. Le sue spalle si abbassarono non appena emise un lungo sospiro. "Comincerò a tagliarli domani."

No. Gli alberi erano l'unico modo per comunicare con Lydia! Mi aveva detto che poteva sentire la mia voce quando il vento frusciava tra le foglie degli alberi. Non potevano tagliarli! Avevo bisogno di quegli alberi!

L'uomo chiuse la chiamata e tornò al camion. Afferrò una bomboletta spray e tracciò una gigantesca "X" sull'albero più vicino alla mia tomba.

Fermo! Non puoi farlo!

Si diresse all'albero successivo, chiaramente incapace di sentirmi. E perché avrebbe dovuto? Lydia era l'unica persona in grado.

Ehi tu, paesaggista! La mia migliore amica è una Banshee e mi può sentire solo grazie a questi alberi! Non puoi tagliarli!

Stà zitta, Allison. Sembri un'idiota.

A dire il vero, nessuna delle mie parole riecheggiò nell'aria. Le ragazze morte non potevano essere sentite dai vivi. Beh, tranne che da una.

Osservai come il paesaggista dipinse una "X" sull'ultimo albero nel cimitero. Mi sentii come se stessero martellando l'ultimo chiodo della mia bara. Se nessuno poteva vedermi o sentirmi, sarei dovuta andare. Avevo bisogno di fare qualcosa. Forse avrei potuto spaventarlo? Fu un'idea stupida, ma la mia unica idea.

Mi avvicinai al paesaggista mentre tornava al suo furgone. Non avevo mai provato a spaventare nessuno, ma se sarebbe servito a salvare gli alberi, valeva la pena di fare un tentativo.

Ehm, Buuhh!

Mi rannicchiai su me stessa dopo aver sventolato le braccia davanti al paesaggista. Grandioso, Allison. Sei ufficialmente la peggiore.

Nonostante Lydia mi avesse fatto vedere Ghost una dozzina di volte quando ero in vita, non ero mai stata effettivamente in grado di spostare gli oggetti da morta, come succedeva nel film. Ma quel pensiero non mi avrebbe impedito di provarci.

Mi spostai tra lui e la portiera. Fece per afferrare la maniglia, quando si immobilizzò di colpo. Ritrasse la mano in fretta.

Sì!

Fissò il  palmo della mano per qualche secondo e rabbrividì."Va bene, hai vinto!" esclamò.

Sì! Ora vai via e non tornare mai più!

"Bene, inizierò a sgombrare il terreno domani." disse il ragazzo aprendo la portiera del camion. Saltò dentro e la richiuse sbattendola con forza.

No.

Guardai il furgone. Era buio e, non appena fece manovra, i suoi fari colpirono gli alberi condannati, proiettando ombre giganti in movimento su tutto il cimitero.

Sentii un'ondata di panico infrangersi su di me e, per la prima volta dopo la mia morte, avevo veramente paura. Sarei stata persa per sempre.

Quello fu il momento in cui udii un urlo in lontananza, un urlo fin troppo familiare. Era Lydia.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 18, 2017 ⏰

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GRAVE CONFESSIONS [Traduzione italiana]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora