5. Risveglio

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Soldato Mitsui
Mi risveglio. Non ho idea di dove mi trovo. Mi ricordo solo il Dio della Morte che mi prendeva fra le braccia e poi...nulla. Sono in una stanza quadrata, buia e senza finestre. Non so dove sono, probabilmente in un luogo sotto la sorveglianza dei killers. Non ci sono telecamere, solo un letto e un tavolino. E 2 porte. Non so dove conducano. Ho bisogno del bagno.
Sento un rumore di passi, la porta di sinistra si apre e compare il mio salvatore, il ragazzo con gli occhi azzurri. È in canotta e pantaloncini corti...ha davvero un bel fisico. Ha in mano alcuni teli, forse asciugamani.
-Benvenuta a casa Koblers.- Ha una voce curiosa. È tagliente e fredda tuttavia riesce anche simpatica e calda, in certi momenti come questo.
Non che io sia a mio agio. È un assassino patentato. Un killer. Devo stare attenta. -Vorrai andare in bagno no? Questi sono degli asciugamani e la porta del bagno è quella li.-
Mi indica la porta di destra.
-Ti farò portare dei vestiti più adatti alla tua condizione..-
Bastardo!Sa bene che mi userà e poi mi ucciderà come un insetto...Mi alzo. È alto almeno 10 cm più di me, i capelli neri corti con il ciuffo che copre l'occhio sinistro lungo. Si passa la mano destra fra i capelli e per un momento intravedo gli occhi ghiacciati. Ma marcio decisa verso il bagno.
Giacomo.
Cazzo. È bellissima. Non la toccherò assolutamente, non posso farlo, sarebbe come rovinare un fiore pregiato. Mi stendo sul suo letto. Ha dormito profondamente ma come fanno i militari..rivolti sul fianco per alzarsi di scatto. È una vera dura. Sarà difficile piegarla.
Soldato Mitsui
Apro la porta del bagno e mi ritrovo una specie di piscina, larga almeno 2 metri e lunga 3 o 4. È già piena d'acqua. Mi assicuro che la porta sia ben chiusa, non vorrei avere certe compagnie, poi mi spoglio. Sul mio corpo dolorante l'acqua ha un influsso benefico.
Giacomo.
Stavo ancora pensando a lei che già esce. È avvolta nell'accappatoio bianco. Nuda probabilmente. Si avvicina con passo deciso.
-Eccomi qua pervertito. Sono tutta tua.-
Che cazzo sta a di? Così direbbe Sonny, che è meridionale... Se dice così mi mette voglia di fare uno sproposito...
-Cosa stai dicendo?- La voce esce da sola. Meglio così. Devo essere naturale.
-Tu non...ma ...io pensavo...-
Mi alzo dal letto. Indietreggia di un passo. Mi avvicino a lei e le metto le mani sulle spalle fragili. Trema a contatto con il mio corpo freddo.
-Perdonami... Ma se ti ho risparmiato non vuol dire che mi devi ripagare..così..-
-Non c'è problema..tu mi hai vinto..-
Cosa? Devo trattenermi. È bellissima.
-No..-
So di stare per cedere. Fortunatamente entra Smily. Mi giro verso di lui, lasciando il fremente cecchino. È appena stato nel suo laboratorio.
Soldato Mitsui
Sento un rumore. Mi volto e così fa il Dio, molliamo una conversazione pericolosa..entra un suo amico. È alto ancor più di lui ed è magrissimo. È vestito in modo impeccabile, con tanto di bombetta, ma il suo vestito bianco ha schizzi di sangue.
-Jacky..Ho finito..-
-Cosa gli hai fatto?-
-Eh capo...io non sono mica buono come te...me la sono fatta poi mi sono divertito un po'...- fa un sorriso malvagio.
-Ha giudicare dal sangue gli hai disegnato l'aquila no?-
-Pensi che possiamo parlare anche con lei? Beh...-
-Non ti preoccupare Smily. Ha parlato?-
-No.-
Jack, penso che il Dio della Morte si chiami così, sbuffa. -Come si chiamava?-
-Ha solo pianto e strepitato come una qualsiasi donna..ma non ha parlato. Non mi ha detto niente capisci? Quando gli ho aperto la schiena ed estratto il polmone destro..non ha neanche supplicato..- il tizio di nome Smily sembra stupito.
-Non pensavo che avessero una soglia di sopportazione così alta..queste Amazzoni..speriamo che Iuzo..o I gemelli abbiano potuto scoprire qualcosa!-
-Iuzo badrà soltanto al divertimento..la farà impazzire..solo Agil e Gial possono riuscire..- tace pensieroso. Poi chiede:- Franz?-
-Non l'ha ancora incontrata la sua..-
-Ok. Scendo fra un po' per la cena.-
L'altro si inchina leggermente.
-Si Dio.-
Esce. Chi è costui, sul quale perfino i malvagi più irriducibili fanno affidamento? C'è un unica risposta.
Il Dio della Morte.
Ma non posso cullarmi in sogni filosofici e utopici. È un killer.
-Devi scusare Smily. Devi scusare tutti noi. È la nostra vita..forse vorresti sapere qualcosa di più su di noi..forse..-
Muoio dal desiderio di sapere cosa è successo a dei ragazzi perchè diventassero così..Bhe..anch'io non sono poi così diversa da loro. Nel senso che anch'io sono stata addestrata a difendermi, a offendere e a uccidere. Ma io lo faccio per un ente governativo. Io sono nel giusto.
Capisce al volo i miei pensieri.
-È una strada. La nostra vita è la via dell'inferno. Soldi per peccati. Peccati per soldi. Dopo un po' ti ci abitui. Vuoi sapere una cosa? Prima di incontrarti non avevo mai risparmiato un nemico.-
Non gli rispondo. Mi fa compassione. Strano vero? Ma lui, il terrore dei nemici e degli oppositori, in realtà è solo un ragazzo che entrato in un giro troppo pericoloso per lui. E se ne accorge. È un codardo. Il Dio della Morte! Il Dio dei Fifoni! Sarebbe un titolo più adatto.
Devo sviare questa conversazione. Ho come l'impressione che se continuasse a parlare mi verrebbe da perdonarlo. E non voglio perdonarlo. Ogni volta che chiudo gli occhi vedo il cenno che fece con la mano sinistra al suo amico elegantone. Quello si era leccato le labbra in modo disgustoso e poi si era avvicinato con i suoi passi felpati verso il cadavere più vicino, quello del comandante. Non descriverò ciò che ha fatto. Dovrei perdonarli? Lo odio, questo falso dio.
-Ti porto la cena. Poi ti accompagnerò in accademia. E addio.-
Cosa? È così fifone da lasciarmi andare? Mi fa schifo.

Lei, Il Mio Angelo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora