Ora voglio sviare un po' l'argomento su un paio di episodi della mia vita compresi tra i 6 e i 10 anni.
Questi sono episodi che mi hanno segnato e che mi porterò dietro per tutta la vita, nessuno li sa perché se ne parlerei non li capirebbero, speriamo che almeno voi mi capiate.
Il primo è successo a scuola quando avevo più o meno sette/otto anni ed è quello che mi ha segnato di più.
Sono andata a scuola tutta tranquilla e felice, tutto è andato per il verso giusto fino alla ricreazione.
Ho preso il mio panino dallo zaino e ho cominciato a morderne qualche pezzo quando un mio compagno si mette a dire barzellette, allora io mi metto a ridere e il pezzo del panino mi rimane in gola.
Continuavo a tossire per cercare di tirarlo fuori ma da sola non ci riuscivo, allora la mia maestra di italiano(Assunta) vedendomi in quella situazione mi prese da dietro e mi comprimette la pancia per farmelo sputare, però invece di sputarlo alla fine l'ho ingoiato.
Per cinque minuti mi è mancato il respiro ed ero diventata bianca, la mia maestra mi diede un po' d'acqua e così ho cominciato a sentirmi meglio, in poche parole se non ci fosse stata la mia maestra oggi non sarei qui a parlarne.
Posso dire che sono stata ad un passo dalla morte e solo per la mia stupidità e ingenuità. Non posso dimenticare le parole della mia maestra quando vide i miei genitori, gli disse: "Fate come se oggi Asia stia iniziando una nuova vita" e questo è proprio vero perché da quella volta, quando mangio non parlo e non rido.
Questo è stato il mio primo episodio ed è quello che per me è più importante e che mi ha dato una lezione.
Il secondo invece è stato la scoperta di una novità di uno dei membri della mia famiglia(mio padre).
Questa novità non è stata molto piacevole perché l'ho scoperta in un età in cui ero molto piccola e quindi non capivo molto bene cosa significasse quello che faceva mio padre.
Questo episodio è successo quando avevo 9 anni e scoprirlo per me è stato un pugno in piena faccia.
Era una mattina di sabato, mi sono alzata, lavata, ho fatto colazione e sono andata a scuola come al solito, verso le due meno venti sono tornata a casa e ho pranzato.
Fino a qui niente di strano ma di pomeriggio ecco cos'è successo: io ero in camera mia che guardavo la tv quando mi è venuta sete, così mi sono alzata e sono andata in cucina.
Dovete sapere che cucina e soggiorno sono in una sola stanza divisa, sono entrata in cucina e ho visto mio padre che stava fumando una cosa strana, strana perché non era affatto una sigaretta, era cocaina(a quei tempi non lo sapevo), io non ci ho fatto caso, pensavo fosse un nuovo tipo di sigaretta o una cosa del genere, così presi l'acqua e me ne andai.
La cosa strana però continuò per molto tempo perché almeno quattro volte a settimana lo vedevo che fumava quella cosa, io ho provato a chiedergli cos'era ma non me l'ha mai detto, questa cosa è durata per tre anni, fino a quando non ho capito finalmente cos'era quello che fumava e mi chiedevo perché mio padre lo stesse facendo, perché voleva che la sua vita finisse prima dei suoi giorni, domande a cui non ho avuto mai risposta.
Un giorno ho avuto il coraggio di dire a mio padre tutto quello che pensavo e mio padre si è messo a piangere, sembrava un bambino indifeso.
Mi ha raccontato che aveva cominciato da piccolo ad assumere cocaina e che quando aveva conosciuto mia madre e aveva scoperto che io sarei nata aveva smesso però poi la sua voglia di fumarla era tornata ed aveva ricominciato.
Io ho ascoltato la storia con le lacrime agli occhi e ho pensato che non volevo perdere mio padre così, in questo modo orrendo, allora gli ho chiesto se per me si sarebbe disintossicato e lui mi ha promesso di si è l'ha fatto, si è curato con fatica, ma l'ha fatto e ora sta a meraviglia.
Da quel giorno ci siamo promessi che qualunque problema sarebbe sorto ne avremmo parlato e l'avremmo risolto.
Ecco questi sono i due episodi si può dire più importanti della mia vita, il primo mi ha spiegato che non vale la pena rischiare la vita per una stupidaggine che si può evitare e il secondo che non bisogna mai cadere nei tunnel come quelli della droga, dell'anoressia, della bulimia perché servono solo a rovinarci la vita e quella delle persone che ci stanno affianco.
Con questo finisco, perché forse vi sto annoiando, dicendo che se qualcuno vi dice: "provala la sigaretta," "fattelo un tiro," voi rispondete sempre di no perché vi rovinate, solo perché loro sono rovinati non vuol dire che ci dobbiamo rovinare anche noi.
Concludo(per davvero) con una citazione di una canzone:
"Non ho dato ascolto a chi dovevo
dare retta"
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La ragazza non capita
AcakEhi sono io, si sono proprio io, sono la ragazza che tu hai sempre insultato per qualsiasi cosa: per il suo aspetto fisico, per il suo carattere, per i suoi modi di fare. Si sono quella ragazza, quella che ci rimaneva male, che piangeva ogni giorno...