Capitolo Due.

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                            2.

"cosa mi sta succedendo? "

La mattina quando mi svegliai ero ancora li a terra,  mi sentivo terribilmente strana,  ero tutta indolensita.  Il cervo era ancora lì a terra poggiato sul suo stesso sangue,  decisi di prendere il cammino verso casa,  non sapevo bene dove fosse,  ma potevo arrivarci,  infatti cercando di ricordare arrivai davanti al portone di casa, i miei sicuramente erano a lavoro e non si saranno certamente chiesti della mia assenza,  a loro non importa nulla di me... Presi la chiave da dentro il vaso che si trovava sulla destra del portone ed aprii la porta,  la casa era in pessimo stato ancora c'erano i resti della festa,  andai in cucina per bere,  avevo sete,  ma questa volta non di sangue, fortunatamente, dovrei dire... 

Sul frigo c'era un biglietto lo lessi

"amore, non sappiamo dove sei finita,  torneremo domani in giornata alle 10.00 arriva la ditta delle pulizie"

"Come al solito" -  pensai.

Era naturale che i miei tornassero domani lo facevano sempre,  lavoravano sempre ogni giorno, infatti i soldi non mi mancavano... 

La mia casa era decisamente molto imponente all'interno del bosco della parte più sconosciuta di Londra. 

...  Dopo aver letto il biglietto decisi di salire i due piani di casa che mi avrebbero portati nella mia camera, arrivata in camera mi specchiai ero in condizioni terribili, ero sporca di sangue e il mio vestitino azzurro aveva macchie e schizzi di sangue dappertutto, ero un mostro. 

I capelli biondo scuro anch'essi sporchi del sangue di quel animale. 

E gli occhi che prima erano azzurri,  ora erano contornati da un rosso lievemente percepibile,  cosa mi stava succedendo?  Chi ero io?

Lacrime cominciarono a solcare il mio viso decisamente pallido e scavato,  trucco sbavato , occhiaie profonde,  per aver appena fatto un compleanno era decisamente anomala la mia condizione,  e poi sentii una presenza dietro di me,  ero ancora in piedi davanti allo specchio ma non si vedeva nulla,  sentii soffiare sul mio collo, spostare i capelli e dire parole che non capivo assolutamente,  erano sussurrate così lievemente sul mio collo da sentirne il respiro che mi provocava un leggero solletico e poi...  Brividi di freddo,  presi coraggio e mi girai.

Non c'era nessuno. 

Cosa mi succedeva? 

Cosa! 

Avanzai verso il letto cominciando a piangere... Ero decisamente sola,  era ora di imparare a vivere da sola,  ora di scoprire cosa mi succedeva...

E fu così che la mia inquietante vota iniziò, per strada a vivere da sola,  come una barbone,  se così si può dire... 

Cinque anni dopo...

"Ellie!  Ellie!  Svegliati sei pronta? "

Chi era quella fastidiossissima voce che mi chiamava,  ah si lo sapevo benissimo...

Ombra Oscura.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora