Fratellastri

2

"Buongiorno mondo!"
Queste sono le parole che avrei voluto usare stamattina, ma non c'è nulla di buono qui. Odio piangermi addosso in questo modo ma la mia vita ha preso una brutta piega in questi quattro anni che ho vissuto con i Johnson. Oramai mi sono abituata alle cattiverie di Mark, non ci faccio più caso, o forse si? Non importa, lui è una nullità, non conta niente nella mia vita. Appena finirò il liceo andrò via di casa, ho intenzione di iscrivermi all'università di New York, con precisione alla Columbia University. Mi mancheranno Bryan e Cindy, più di ogni altra cosa al mondo. Per quanto riguarda Mark, non sentirò affatto la sua mancanza! Non lo sopporto, è così irritante.

Oggi la lezione è molto noiosa, non vedo l'ora che sia tutto finito, menomale che è l'ultimo anno, poi potrò dire addio a questa maledetta scuola! La mia vita non poteva che essere un completo disastro. Sono la tipica ragazza che tutti chiamano "sfigata", perché prendo bei voti e non mi vesto da sgualdrina, come quasi tutte le snob della scuola. Fortuna che c'è la mia unica amica Tiffany, l'unica che riesce a capirmi in questa gabbia di matti. Lei è bionda, alta, snella, occhi verdi smeraldo, una bellissima ragazza. È considerata la più figa della scuola, infatti mi sono sempre chiesta come faccia ad essere amica mia. È stata bocciata per due anni di fila, fino a che è finita nella mia classe. È stata l'unica che mi abbia rivolto la parola. Una delle poche fortune che mi è capitata è non dover stare in classe con Mark, i nostri genitori hanno ritenuto metterci in classi diverse. A casa mi fa la guerra, figuriamoci se fosse nella mia stessa sezione, sarebbe l'inferno più totale, il caos per eccellenza. Mark non ha mai voluto rivelare che io e lui siamo fratellastri, nessuno dei suoi stupidi amici lo sa. Quanto mi piacerebbe spifferare ogni cosa, ma so che dopo me la farebbe pagare e ho già abbastanza problemi per conto mio. Non ho paura di lui, ma voglio evitare di litigarci, sa essere così perfido.

Le lezioni sono concluse, esco dalla scuola e mi dirigo alla mia piccola Smart rossa. Essere figlia di Bryan e Cindy ha i suoi vantaggi, me l'hanno regalata all'età di sedici anni, subito dopo aver preso la patente. La faccia di Mark era verde d'invidia, anche se aveva già un auto. Mi avvicino alla macchina e noto qualcosa di strano alle ruote.

«Cavolo!» impreco a voce bassa.

Sono sgonfie, forse bucate? Mi guardo intorno. So già chi è stato a farmi una cosa del genere. Vicino all'entrata della scuola vedo Mark e la sua comitiva che guardano nella mia direzione e sghignazzano. Non ci posso credere, mi ha bucato le gomme, adesso come torno a casa? Continua a ridere con i suoi sciocchi amici, incrementando ancor di più la mia rabbia. Vorrei tanto poter spegnere quel sorrisetto da cretino che si ritrova. Ashley, una delle snob del gruppo mi fa il dito medio e scoppia a ridere. Adesso basta, mi hanno davvero stancata!
A passo veloce mi dirigo verso Mark e company, deve darmi delle spiegazioni. Mi fermo davanti a lui a incrocio le braccia al petto. Lo fisso in cagnesco e aspetto che parli. Smette di ridere e si avvicina a me.

«Che cosa vuoi, sfigata?»

Scuoto la testa e alzo gli occhi al cielo, poi lo afferro per la maglietta. «Che cosa hai fatto alla mia macchina?»

Mi guarda con ironia e poi scoppia a ridere, i suoi amici fanno lo stesso. Mi afferra per i polsi e mi spinge.

«Non azzardarti mai più a toccarmi!» sbraita con gli occhi pieni di ira. «Sei solo una sfigata del cazzo!»

Un suo amico gli da il cinque. Io ho le lacrime agli occhi. Non devo piangere, non posso, non devo dargliela vinta.

«Che c'è, stai piangendo? Povera piccola!» ironizza Ashley.

Tutti ridono a quelle parole provocando in me ancora più tristezza e rabbia allo stesso tempo. Cavolo, non ce la faccio a battere questa gentaglia, sono più forti, tutti si coalizzano contro di me.