Three.

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"Eccoci qui." disse Benjamin mentre si sedette sulla sedia bianca vicino al tavolo.
"Eh già." disse sorridendo Federico che si sedette di fronte al moro.
Arrivò il cameriere.
"Cosa volete che vi porti?" chiese cortesemente il cameriere.
"Per me va bene un caffè." disse il moro.
"Anche per me." disse il biondo.
"Arrivo subito con due caffè." rispose il cameriere.
"Molto buono." esclamò il biondo.
"Si hai ragione." rispose il moro.
"Allora parlami un po' di te." disse il minore mentre bevve un sorso del suo caffè caldo.
"Beh non c'è tanto da dire." rispose il moro sorridendo.
"Tu intanto racconta." disse divertito il minore.
"Okay, se proprio ci tieni." fece spallucce il maggiore.
"Come già sai sono Benjamin, ho ventiquattro anni, sono nato a Modena e mi sono trasferito qui a Miami da piccolo con i miei genitori e mio fratello Alexander, poi però loro sono tornati in Italia, arrivato qui ho preso una casa che appartiene a mio padre e sto cercando un coinquilino." raccontò Benjamin.
"Oddio!" esclamò il minore.
"Anch'io sono di Modena!" aggiunse.
"Oh ma guarda!" aggiunse il moro sorridendo.

Federico sentendo Benjamin che raccontava la sua vita, i suoi occhi si illuminavano e il suo cuore si riempiva di felicità, pensava i sedici anni prima, ma non capiva perché provava così tanta gioia nel stare con Benjamin, era quasi come se fosse amore.

"Ora parlami un po' di te." disse il moro.
"Si io sono Federico come già sai, ho ventitré anni anch'io sono nato a Modena però io e i miei genitori ci siamo trasferiti qui a Miami, e quando i miei genitori sono tornati in Italia io sono voluto rimanere qui per studiare giurisprudenza."

"Sai Federico, i tuoi occhi sono familiari." disse il moro toccandosi il mento.

Sentendo quelle parole si illuminò il cuore di Federico.

"Prova a scavare nei tuoi ricordi, nei ricordi di quando eri bambino." disse il minore.

Il maggiore incominciò a guardarsi intorno cercando di scavare nei suoi ricordi, ma, non trovava traccia di Federico.

"Mi dispiace Federico, non trovo traccia di te." disse il moro un po' dispiaciuto.
"Ah, allora sarà una tua impressione se i miei occhi ti sono familiari." rispose il minore sorridendo, anche se, dentro di lui, era dispiaciuto che Benjamin non si ricordasse di lui.

Il cuore di Federico si era riempito di gioia in quei due casuali incontri, Federico negli occhi di Benjamin trovava la luce, la felicità, il piccolo stava provando emozioni che non aveva mai provato, emozioni che lo facevano stare bene, quando stava con lui si sentiva bene, provava gioia, e, a poco a poco, Benjamin stava entrando nella sua vita e non sapeva se ne potesse più uscire, Federico non sapeva che col tempo sarebbe diventato dipendete da Benjamin, non sapeva che senza di lui non poteva mai più vivere.

"Magari sarà una mia impressione Federico." si rivolse al biondo.
"Si infatti Benjamin." rispose Federico che non voleva far sapere al moro del loro incontro da bambini.
"Allora Federico." esclamò il moro.
"Come va con le ragazze? Visto che sei un bel ragazzo penso che tu abbia la fidanzata." aggiunse.
"Ti ringrazio per avermi detto che sono bello." disse il biondino sorridendo.
"Comunque no, non ho una ragazza perché sono impegnato con lo studio e poi non ho ancora trovato un anima gemella." aggiunse il più piccolo.
"Oh, beh vedo che sei un bel ragazzo anche dentro." disse il maggiore.
"Anche se ti conosco da pochissimo penso che tu sia un bravissimo ragazzo, o mi sbaglio?" aggiunse.
"Si Benjamin, io mi reputo una bella persona, anche troppo, per questo non ho una ragazza, tutte si sono prese gioco di me perché appunto, sono troppo buono, sto cercando qualcosa di diverso, e chissà, magari col tempo si farà vedere." spiegò Federico.
"Te lo dico sinceramente, si vede che sei un bravissimo ragazzo responsabile e non vedo il perché dovrebbero prendersi gioco di te, saresti un perfetto marito e un perfetto padre, le ragazze di oggi sono veramente strane e crudeli." disse il moro guardando dritto negli occhi Federico.
"Grazie Benjamin, ti ringrazio tanto per le belle parole." disse il minore.
"La mia ultima ragazza è stata Katy, mora, occhi verdi, peperina, amava fare festa." spiegò il minore guardando il vuoto.
"Io sono stato troppo buono con lei, però la mia bontà è troppa e lei ne ha approfittato, è andata a letto con un ragazzo che si chiama Brian se non mi sbaglio, a lei non piacciono le storie serie, quindi ci siamo lasciati." aggiunse Federico mentre bevve il suo ultimo sorso di caffè.
"Katy!" pensò Benjamin che era andato a letto con la Katy di cui stava parlando Federico.
"Oh, le ragazze di oggi sono tutte uguali." disse il moro guardando negli occhi il più piccolo.
"Stai tranquillo, troverai di meglio, perché sei un ragazzo stupendo sia fuori e sia dentro." consolò il minore.
"Se io fossi una ragazza, tu già saresti stato mio." aggiunse sorridendo il moro.

Federico provava gioia in quel momento, quelle parole rivolte a lui lo facevano gioire, stava provando qualcosa per Benjamin, lui cercava qualcosa di diverso, le ragazze non lo soddisfavano, le ragazze si prendevano gioco di lui, quindi, cercava qualcosa di diverso e quelle belle parole che uscivano dalle labbra del maggiore rivolte verso di lui, gli stavano facendo capire tante cose, stava provando qualcosa per Benjamin, ma ancora una volta, non capiva cosa.

"Grazie per le belle parole Benjamin, grazie per avermi consolato." ringraziò sorridendo il minore.
"Non devi ringraziarmi di nulla Federico, per qualsiasi cosa io sono qui, con te." disse il moro guardando dritto negli occhi Federico.

Federico si stava sciogliendo di fronte a quegli occhi indecifrabili.

"Adesso parlami dei tuoi amori Benjamin, anche tu sei un bel ragazzo e mi sembri anche bello dentro." disse il minore.
"Ma guarda Federico, sono mesi che non ho una ragazza, in discoteca ne conosco tante, ma con nessuna nasce mai qualcosa di serio." spiegò il maggiore.
"Sono un bravo ragazzo, però non quanto te, sono testardo, mai nessuno mi mette i piedi in testa, e mai nessuno si è preso gioco di me, so essere crudele e neanche me ne accorgo." aggiunse il moro con fermezza.
"Ah, siamo entrambi liberi." disse scherzando il minore.
"Eh già." rispose Benjamin sorridendo.
"Allora ti va di scambiarci i numeri?" domandò il minore.
"Ma certo!" esclamò Benjamin.
"Okay." disse il biondo alzandosi dalla sedia.
"Adesso andiamo, devi studiare!" esclamò sorridendo il moro.
"Si infatti!" ricambiò il sorriso Federico.
"Allora alla prossima!" disse il moro sapendo che per lui ci sarebbe stata una prossima volta.
"Si Benjamin alla prossima!" rispose sorridendo il biondino.

I due giovani si abbracciarono, e dentro i corpi di entrambi, avvenne qualcosa di straordinario, qualcosa come di indescrivibile, qualcosa di unico.

I due parlarono un po' delle loro vite, i loro amori, si scambiarono i numeri, e da li, sarebbe nato tutto.

My Dependence || Fenji. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora