||Capitolo 2||

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Flashback

"Cameron! Ridammi la mia bambola dai!" urlai rincorrendo il bambino che fiero mi mostrava   la bambola che mi aveva da poco sottratto. Ero quasi sul punto di piangere. I capelli corvini leggermente ondulati verso le punte, mi ricadevano davanti agli occhi ad ogni passo che compievo. Un piccolo broncio era dipinto sul mio volto, e le sopracciglia erano aggrottate. Il bambino continuava a correre, molto più velocemente di me. Si fermò dopo circa dieci minuti di corsa, mentre io stavo praticamente per cadere stremata a terra. Ripresi Diana dalle sue mani, stringendola successivamente a me più forte che potevo, come per dirle che sarebbe stata al sicuro ora, poi, con la stessa forza con cui avevo abbracciato il giocattolo, iniziai a picchiare il bambino. 

"Va bene, va bene! Scusami, ma ti prego basta!" disse facendo una piccola smorfia di dolore quando lo colpii un'ultima volta. Si sedette sul letto e feci lo stesso, prendendo posto affianco a lui.

"Perché ci tieni tanto? E' solo una bambola." disse una volta aver ripreso fiato, portando poi il suo guardo curioso sul mio, quasi offeso dalle sue parole.

"Non è solo una bambola, Diana è la mia principessa." mormorai approfondendo il piccolo broncio sul mio viso.

"Anche io voglio una principessa." affermò il bambino che in quell'istante sembrava riflettere su qualcosa, prima di sorridermi per qualche secondo e  prendere di nuovo parola.

" Vuoi essere la mia principessa?" mi chiese e non potei fare altro che battere le mani, felice. Le sue labbra si stamparono sulla mia guancia, e si staccarono con uno schiocco sonoro. 

Fine flashback

Durante il corso dello svolgimento della cena, ebbi l'opportunità di conoscere Sierra. Era davvero simpaticissima, e la ringraziai mentalmente di essere anche lei con me, quella sera. Jack, era rimasto tutto il tempo a parlare con noi, dato che ogni tentativo di conversazione con Cameron da parte sua, era miseramente fallito. I nostri genitori parlavano ininterrottamente, ricordando i bei momenti che avevano trascorso insieme ai tempi del college. Il ragazzo dalle ciocche scure, se ne stava invece lì, a guardarci con quel piccolo broncio sul viso, che mi inteneriva quasi. Fu servito il dolce e ci annunciarono che I Dallas, sarebbero rimasti da noi finché la loro abitazione non sarebbe stata abitabile. Fortunatamente ci diedero poco dopo il permesso di lasciare il soggiorno.  

"Io sinceramente, preferirei stare in stanza con lei." disse d'un tratto il moro, che dal suo arrivo fino ad ora non aveva ancora aperto bocca, quando decidemmo di stare in stanza in base al sesso di appartenenza. La sua voce era calda, leggermente roca  e piacevole. I suoi occhi erano puntati nei miei e il suo indice rivolto verso la mia figura, per far intendere che stesse parlando di me. Sentii un leggero calore appropriarsi delle mie guance e fui sicura di essere arrossita, quando un piccolo ghigno compiaciuto si dipinse sul suo volto ne ebbi la conferma. Sierra mi guardò e trattenne una piccola risata, mentre mio fratello lo guardava quasi in cagnesco. Feci spallucce cercando di apparire indifferente, mentre Cameron mi afferrò dal polso e mi trascinò all'interno della stanza alla nostra sinistra: la mia stanza. 

"Come hai vecchi tempi, no?" ridacchiò prima di sfilarsi la maglia e gettarla sulla sedia di fronte alla mia scrivania. Rimasi a guardarlo per qualche istante, mentre il calore sul mio viso tornava a farsi vivo. Presi un pantaloncino della tuta e una canotta, entrai nel piccolo bagno che avevo a disposizione nella mia stanza e chiusi la porta alle mie spalle. Presi un respiro profondo prima di sfilarmi il vestito, lasciandolo cadere sul parquet lucido. Indossai i vestiti che mi ero portata e mi struccai, raccogliendo successivamente i capelli in una crocchia abbastanza ordinata. Buttai i dischetti di cotone utilizzati e  posai il vestito nella cesta, prima di tornare in stanza. 

"Potevi anche cambiarti qui eh." disse il moro che durante la mia assenza si era privato dei suoi skinny neri. Mi sedetti sul letto non troppo vicino a lui, che mi prese dal polso e mi attirò più vicina a se.

"Non mangio, giuro. Puoi anche parlare." disse mentre il cipiglio era tornato a dominare la sua espressione imbronciata. Un letto da una piazza e mezzo era più che sufficiente per noi, ma qualsiasi distanza mantenuta con il moro, mi sembrava quasi nulla. 

" Eri tu che volevi giocare al gioco dl silenzio, no?" chiesi alludendo che aveva mantenuto durante tutta la durata del pasto.

"Il gioco è bello quando dura poco, non lo sapevi?" chiese sdraiandosi. Le braccia assumevano la tipica posizione dei ragazzi che in spiaggia prendevano il sole, mentre le gambe erano incrociate l'una sull'altra. 

"Stai zitto e dormi." risposi cercando di ignorare la sua espressione soddisfatta e affondai il capo nel cuscino, coprendomi successivamente con il lenzuolo turchese.

"Buonanotte" dissi prima di chiudere gli occhi, aspettando una risposta che non arrivò mai.


Hi. Scusatemi se non sono riuscita a postare ieri, but ogni giorno uscirà un capitolo, so cagatemi la storia e spammatela pls. E lasciatela una stellina che non fa male a nessuno. Non siate tirchi susu. No okay, spero che il capitolo vi sia piaciuto e nothing. Byee.

Vi ano.

Nemici di vecchia data. || Cameron Dallas ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora