Era fatta, William, l'agente che ostacolò i progetti di Edward se n'era andato, morto per la sua stessa curiosità e dalla negligenza espressa nelle parole di Edward. Da quell'esperienza imparò, capì che che era troppo superficiale, non poteva prendere tutto sotto gamba, specialmente in polizia.
Si riunirono ancora una volta per risolvere il caso discusso e ridiscusso per mesi e mesi. -Oggi ci sarà la svolta del caso del sicario di La Crosse, mi è stato chiesto da Will prima che partisse, lui ormai aveva gettato la spugna. Considerava questo caso troppo difficile da risolvere dichiarando apertamente di essere inadatto a questo compito.-
-Eppure è strano... non è da lui lasciar perdere o ,ancor peggio, rinunciare ... non ci starai nascondendo qualcosa Rob?- rispose Tatch
-Non vi nascondo nulla, se mentissi sarebbe a mio discapito, non ci guadagnerei nulla.- egli non faceva nulla per caso, voleva avere in mano quel caso, sapeva che lo avrebbe avvantaggiato e che in qualche modo poteva controllare tutto.
Dopo l'incontro tornò a casa, era esausto e assonnato, ma nonostante tutto comunque pensava in che modo avrebbe potuto continuare l'indagine che lo vedeva come preda e predatore.
Si prese un giorno libero, in quel giorno tornò a casa, nella città che formò il suo essere, Plainfield.
Tornò solo per passare al cimitero, egli quando non sapeva cosa fare "parlava" con la madre, quando viveva ancora a Plainfield era solito passare ogni sabato , per qualche minuto, davanti alla lapide della madre. Quella scritta, quella maledetta scritta sulla lapide " Lysa Eachwood 1906-1969" gli faceva dannare la sua vita, una vita dannata dalla pazzia di suo padre, pazzia trasferita geneticamente al figlio.
-Mamma...pensi mai a ciò che causa una scelta? Una singola scelta può causare una serie di eventi che nemmeno possiamo immaginare... non so cosa sarebbe successo se mio fratello fosse ancora vivo, sarei diventato un avvocato, un dottore, un professore, un architetto. Invece eccomi qui, un falso poliziotto, un poliziotto che uccide le persone e nasconde le tracce. Potrà sorprenderti , ma non rimpiango niente, rifarei le stesse scelte che ho fatto fin qui. Quelle scelte mi hanno formato, mi hanno maturato, mi hanno insegnato a non farmi mettere i piedi in testa da nessuno. Sei sempre stata disponibile per me, vorrei riuscir a contraccambiare il favore...-
Rimase in silenzio per qualche minuto dopodiché se ne andò.
Il giorno dopo si recò ancora una volta nella sua postazione di lavoro, -Oggi finisce tutto, potremo mettere là parola fine a questo caso- affermò riferendosi a Tatch e Wimahn.
Wimahn era un uomo sulla settantina, capelli incanutiti, medio-alta statura, un uomo che era dissimile da Tatch, infatti aveva sempre portato fino in fondo un caso, portandolo a termine la maggior parte delle volte ed era nella sua ultima settimana di lavoro prima di andare in pensione. Wimahn era un ostacolo per Edward, non poteva adescarlo con una semplice trappola.
-Si dice che quest'uomo viva a Plainfield e che sia un uomo sulla trentina, in determinati momenti è tranquillo, vi sconsiglio di minacciarlo con delle armi.-
-È un pluriomicida, Rob. Vuoi per caso mettergli anche il tappeto rosso per caso?- rispose Wimahn.
- Certe volte è meglio negoziare con il nemico, non lo sto avvantangiando ma non voglio neanche provocarlo.-
-Negoziare con certi soggetti è come negoziare con un muro.-
-Vale la pena tentare, non vorrai tornare a mano vuote?-
-Comunque perché stiamo andando a Plainfield? È parecchio lontano rispetto alla stazione di polizia.-
-È la sua città natia.-
Una volta arrivati a destinazione Ed affermò - Secondo le ricerche, era figlio di James Myers e di Lysa Eachwood, due coniugi scomparsi ormai da poco più di due lustri.-
Successivamente li portò al cimitero indicando la lapide della madre e anche dove abitava il padre.
-Potrebbe essere che la morte di uno dei due genitori potrebbe averlo segnato a vita.-
-In che modo?- chiese Tatch, - Supponiamo che la madre sia morta, lui potrebbe aver sfogato tutta la sua rabbia sul figlio, essendo stato colpito da un forte attacco di depressione, questo ragazzo, un ragazzo modello, lo si nota dalla precisione e dalla dedizione che ha nell'uccidere.-
-Come fai a capire tutto questo?-
-Perché sono io il sicario di La Crosse, Edward Myers.- dopo aver detto ciò uccise Tatch sparandolo in testa e prima che Wimahn potesse fermarlo venne sparato alla mano e alle spalle dopodiché lo colpì in testa, facendogli perdere i sensi a lungo. Dopo essersi ripreso, notò che era legato braccia e gambe a un tubo di metallo in una stanza completamente scura fin quando non vide una luce emanata da un piccolo lampadario.
-Scacco matto Wimahn.-
-Perché non mi uccidi come hai fatto con William e Tatch, viscido bastardo!-
-Morire in fretta? No, sarebbe troppo semplice e veloce, pochi minuti di agonia e tutto finisce. Ti farò passare dolori lenti e lancinanti, nessuno la passa liscia quando rappresenta un pericolo per i miei piani, soffrirai fin quando non mi supplicherai di ucciderti nel modo più brutale che la mente umana possa concepire, forse anche oltre l'umana concezione. Ti sentirai dannato a vita, come se fossi dentro la morte.-
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Within death
HorrorStoria di un ragazzo qualunque, che viveva una vita normale, ben presto sarebbe diventato solo l'ombra di sé stesso dopo esperienze che lo segneranno a vita.