Capitolo 2: Caso 'Sicario di La Crosse'

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-Che diavolo vorrà dire ' il divertimento è appena cominciato'?- esordì William Carper nell'incontro per lo svolgimento e le indagini sul caso.
William Carper era un uomo sulla quarantina, di media statura, folta barba e segno particolare una cicatrice sulla faccia, che parte dallo zigomo sinistro all'orecchio ,causata da un'arma da fuoco nel famoso caso 'Summer holidays' ,noto nelle zone del Wisconsin come una delle più grandi stragi di quelle zone. Durante la sparatoria, Carper venne colpito da un proiettile mirato alla sua testa, ma che invece lo sfregiò nella zona laterale.
-La spiegazione più plausibile è che se questo si ripresenterà sarà di certo più violento e con più vittime la prossima volta- intervenne l'agente Tatch, un uomo sulla cinquantina di alta statura, spelato, ha un carattere spiritoso ed è quasi sempre rilassato, prendendo superficialmente i casi analizzati nella sua carriera, che a volte ne è costata alla riuscita del piano, come nel caso 'Y', identità di una persona ignota che si descriveva col nome di Y alla gente, compì una serie di delitti dal 1936 al 1957 senza mai essere catturato. Il suo delitto più famoso fu quello di Margaret Philipps, una delle sfortunate vittime vissute nelle zone colpite dal caso 'Y'.
Questa donna a lungo implorava l'aiuto della polizia, sostenendo di essere perseguitata da un uomo mascherato che si aggirava nei pressi di casa negli ultimi 6 mesi della sua vita. Per ben 6 mesi nessun agente seppe riuscire a risolvere il mistero che avvolgeva casa Philipps, fino al giorno della morte di Margaret avvenuta nel freddo giorno del 18 Gennaio 1951. Il caso era gestito proprio da Edmund "Ed" Tatch, il mistero si risolse postumo l'avvenimento, poiché Y quando uccideva le sue vittime incideva una grossa Y sul corpo martoriato.
-Fin qui ci ero arrivato anche io- rispose con tono seccato e nervoso- non gli basta aver brutalmente ammazzato mio figlio?-
- Ho studiato psicologia umana per 5 anni, ho conseguito una laurea specializzata in criminologia e ho sperimentato diverse volte dei casi di omicidio di questo genere, se non di peggiori.-
-E cosa dovrei farmene io dei tuoi studi?
- Intendo che deve essere una persona precisa e sicura di sé, affermando che è solo l'inizio è ovvio pensare che sappia come sfuggire alla polizia ed eliminare qualsiasi traccia del suo DNA con eventuali guanti fatti appositamente per il giorno in cui colpirà, quindi presumo sia meticoloso nella scelta della vittima, deve avere uno scopo,altrimenti perché avrebbe scelto proprio tuo figlio, essendo tu il gestore del caso?-s'intromise Edward "Robert" Myers.
-Per me è solo un bastardo fortunato che uccide le sue vittime per puro gioco come tutti gli uomini come lui!-
Al sentire di quelle parole qualcosa dentro Edward si scosse, sentendosi preso in giro da quelle parole, che lo descrivevano come un pagliaccio sottopagato. Per mascherare la sua collera interiore rispose con una semplice frase - Ognuno è diverso dall'altro,non siamo fotocopie-
Di fronte a quella frase,William rimase sorpreso e shockato allo stesso tempo. È plausibile che William abbia capito infine la vera identità di Richard? O era solo l'istinto che gli faceva sospettare di lui? Fatto sta che dopo quella frase, ci rimugginò a lungo pensando che una risposta sbagliata avrebbe potuto causare una serie di eventi sfortunati se le sue intuizioni si fossero infine rivelate vere. Dopo quella riunione, ognuno tornò a casa sua,compreso l'agente Carper, dopo aver percorso 3km di strada con la sua Ford, la distanza che separa casa sua dalla stazione di polizia,prese le chiavi,aprì la porta di casa sua e baciò sua moglie.
Durante la cena,parlando con sua moglie Clara Wolwood, gli tornarono in mente le parole di Richard, gli rimbombavano nella testa come una serie di uragani contemporaneamente. Dopo cena si rintanò nel suo studio,preparandosi uno schedario con sopra delle domande che avrebbero svoltato il caso su cui stava lavorando da quasi un anno,e su cui cercava giustizia e risposte concrete.
Il giorno dopo si recò a casa di Richard in mattinata , carico di pressione e nervosismo, sapendo che in entrambi casi , se avesse avuto ragione o meno, ci saranno delle conseguenze. Gli pose davanti lo schedario con sopra le domande rivolte a lui.
-Che significa tutto questo, Will?-
-Voglio delle risposte, quella frase che hai detto ieri all'incontro cosa significava?-
-Mi stai accusando dell'omicidio di tuo figlio?-
-Potresti anche essere tu uno degli indiziati, sì-
-In base a quale accusa?-
-Dove eri il giorno che mio figlio è stato ammazzato? Avevi detto che avevi un incontro fuori città, eppure quel pomeriggio ti vidi per strada mentre fumavi una delle tue Marlboro,hai il coraggio di ribattere a queste accuse, Edward Myers?-
-Chi sarebbe questo Edwar...-
-Non prendermi per il culo, ho fatto diverse ricerche negli istituti dove affermi di aver studiato e non c'è alcun Richard Gonzalez-
-Come hai fatto a capirlo così in fretta?-
-Ricerche: in quei siti vi sono pochi casi di lauree col massimo voto in criminologia, tutte donne tranne un uomo,tu. Nella foto della tua laurea ci sei tu con quello che doveva essere tuo padre prima che 'scomparisse'-
-Vieni con me, devo mostrarti una cosa-
Successivamente Edward porto William fuori al giardino e indicò una parte di terra.
-Che vuol dire?- ma poco dopo aver detto quella frase, Edward con un colpo fulmineo gli taglia un occhio e sferra un calcio che frattura la gamba di William
-Qui è dove giace tuo figlio, Will-
-Perché fai tutto ciò?
-È il mio lavoro, dopotutto il divertimento era solo iniziato-
Il giorno dopo Edward andò a lavoro e Tatch gli chiese -Dov'è Will?-
-Ha trovato lavoro in un'altra contea-
-Ma non ha menzionato a un trasferimento e non c'è alcun certificato!-
-Andava di fretta...-
Edward ha ucciso William e nascosto il suo cadavere affianco a quello di Caleb e successivamente uccise anche la moglie, bruciando il corpo e gettando le ceneri nell'immondizia.
-Sarò io a prender mano al caso che seguiva William, inizierò un nuovo periodo.-

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