Black Angel
-lots of tears
Ero seduta in parte a lui. Le gambe a penzoloni nel vuoto. Avevo vergogna, lui mi faceva sentire strana. Quando cantava mi concentravo sulla sua voce, sul falsetto e sui movimenti delle labbra.
I suoi occhi brillavano come diamanti. Bellissimi diamanti azzurri.
E io? Sfigata e usata. Ero lo straccio di tutti e l'unica persona che mi considerava era jamie. Lui sapeva che ero autolesionista, mi difendeva da tutto e da tutti. Era mio fratello e sapeva bene che sotto quelle cicatrici c'era un mare si dolore sconfinato.
-Allora? Come stai?- mi chiese riportandomi alla realtá.
-Sono ancora qua- dissi riferendomi all'attimo prima.
-Sei così stupida- mi disse sorridendo. Sorrisi senza rendermene conto.
Lui cominciò a ridere.
-Non ti rendi conto- disse diventando serio.
-Tu sai meglio di tutti cosa devo subire- dissi seria. Jamie si alzò, mi tese la mano e io la presi. Mi fece alzare e non lasciò la presa sulla mia mano. Iniziò a camminare. Aveva le gambe lunghe. Era veloce. Non feci domande. Sapevo che stavamo andando a casa sua, era il mio rifugio. Mi nascondeva dai miei genitori e dalla gente.
Lasciò la mia mano e aprì la porta. Mi fece entrare e mi precipitai sul suo divano.
James, il suo vero nome era james, si sedette in parte a me.
-Senti, lo so che sono come un fratello per te...- e arrivó così il momento. Anche lui mi stava abbandonando. Sentii gli occhi bruciare.
-Io però non sono più in grado di...- mi alzai e a passi veloci mi diressi alla porta.
-Addio- dissi mentre una lacrima mi rigava il volto e una mano afferrava la mia. Mi sentii ancora più morta. Jamie mi fece girare. incontrai i suoi occhi. Stesso colore del ghiaccio ma caldi come lava.
-Parlare con te è come mettere del sale nel mare. É inutile- disse stringendo le mie ferite.
-Perchè piangi? Non ti ho nemmeno detto quello che devo dirti- continuò mentre fiondai gli occhi sul pavimento.
-Tutto questo tempo passato con te mi ha fatto capire che ti voglio. Voglio che tu sia solo mia- alzai gli occhi e incrociai i suoi.
-Voglio essere l'unico a toccare la tua pelle. L'unico che bacia le tue labbra. L'unico che ti protegge. Voglio essere l'unico che cura le tue ferite- impallidii. Il mio cuore prese a battere più forte e tutto sparì. Rimasi solo io, nel buio della mia mente, insieme a jamie.
Da quando un ragazzo si interessava a me? Non ci potevo credere.
-Io... si io ho imparato ad amarti. E dovevo dirtelo. So che non provi niente per me ma io sono...- sembrava stesse pensando.
-I tuoi occhi. Le tue labbra. Il tuo stupido modo di fare. La tua dolcezza. Il tuo continuo pensare al suicidio. Tutto questo mi lacera dentro perchè io voglio renderti felice. Sono geloso anche se solo ti avvicini a un ragazzo. Non resisto più a tenermi tutto dentro. Scusami-
disse portando la mia mano all'altezza del suo volto. Baciò il dorso di quella mano pallida.
Aveva rovinato tutto prima che potessi farlo io. Le mie vene pulsavano e sentii un tremolio in tutto il corpo. Il respiro di jamie era sul mio collo.
-Allora?- chiese lentamente. La sua voce calda risuonava nella mia testa.
La distanza tra me e lui era pochissima. La presa sul mio polso era salda e cercai di muovere la mano.
-Non scappare- disse lasciando piano la presa e mi baciò.
Le sue mani finirono sui miei fianchi. Lentamente, quasi intimorito, fece scontrare i nostri corpi. Sorrisi all'idea di un jamie intimorito.
Le mie mani finirono tra i suoi capelli e mi alzai sulle punte dei piedi. Mi sentivo leggera. Tutto era svanito. C'ero io e c'era lui.
-Lo prendo per un sì- disse sorridendo. Sentii un calore assurdo sul volto e sentii le labbra distendersi.
Lo fissai finchè non mi prese in braccio. Mi porto in camera. Terza porta a destra. Subito dopo la cucina. Nascosi la testa sul suo collo e sentii il suo odore. Uno di quei stupidi profumi e un leggero tocco di tabacco.
Mi posò sul letto.
-E se ora io baciassi ogni singolo centimentro della tua pelle?- chiese guardando le ferite sul polso. Passò le sue labbra sopra quella schifezza. Sopra la mia sofferenza.
Un brivido. Un calore intenso attraversò il mio petto. Tirò via la maglietta con estrema dolcezza. Non come si vede nei film. Lo fece piano sfiorandomi con il suo anello e facendomi rabbrividire a quel contatto. Le sue labbra si posarono nuovamente sulle mie. Poi scesero.
Iniziò a baciare il mio collo. Lasciò baci umidi finchè non venne bloccato dal reggiseno.
Il sangue pulsava. Il cuore andava troppo velocemente e io avevo perso completamente la testa.
Mi fece alzare la schiena e sganciò il reggiseno. Non avevo intenzione di "comandare" o come si dice... volevo solo jamie. Lo volevo più di tutto. Non volevo preliminari o cose varie. Volevo essere un' unica cosa insieme a lui. Una sola anima. Una lacerata e salva allo stesso tempo.
Baciò il mio seno a scese fino al bottone dei jeans. Le sue mani tremavano. Io avevo bisogno di sentirlo. Sorrisi e spostai le sue mani. Lui rimase immobile. Impacciatamente iniziai a sbottonare la sua camicia mentre lui mi guardava con una strana espressione sul volto. Si tolse la camicia che avevo sbottonato e poi anche l'anello.
Posò le mani sui miei fianchi e le portò verso l'alto, le fece scendere e facendo un respiro profondo e udibile portò le dita sul bottone dei miei jeans. Le mani tremavano ma riuscì nell'impresa. Fece scendere i pantaloni sulle mie gambe. Io sbottonai i suoi che però si tolse da solo. Prima che potesse portare la coperta sopra le nostre teste misi le braccia sulle sue spalle e feci scontrare il suo torace con il mio. Una pulsazione mi attraversò con violenza. Inizia a lasciare dei baci sul suo petto e poi sul suo collo. Risalii fino alle sue labbra e le feci unire con le mie.
La sua mano finì sopra il tessuto delle mie mutande. Mi irrigidii e lui tolse con uno scatto la mano. Tentò di dire qualcosa, forse uno "scusa" ma io continuai a baciarlo. Presi la sua mano e quando mi sentii pronta la posai sopra quel tessuto. Quel tessuto inutile. Jamie, sconcertato o forse impaurito dal mio precedente rifiuto, mi guardò. Non so da cosa capì che poteva continuare ma senza preavviso e con estrema velocità fece scivolare le mutande sulle mie gambe. Accarezzò con dei movimenti circolari la mia intimitá, tremai e la sua mano si spostò sul mio fianco. Ansimai involontariamente mentre lui si tolse i boxer. Sentii il suo membro premere sulla mia coscia e sbarrai gli occhi. Era la mia prima volta. Non sapevo come funzionava. Jamie si posizionò tra le mie gambe.
-Fermami ora o sarà troppo tardi- disse col fiato corto.
-Perchè dovrei fermarti se lo voglio più di te?- chiesi cercando di prendere il controllo di me. La voce era rotta e facevo fatica a parlare senza ansimare ad ogni parola.
Mi guardò chiedendo il permesso. Sorrisi e lui entrò dentro di me. Chiusi gli occhi. La mani stringevano il lenzuolo sotto di me.
Rimase fermo. Poi strinse i miei fianchi e iniziò a "spingere" o come dite voi, "affondare" lentamente. Strinsi i denti, spostai le mani sul suo torace e sentii il calore salire lungo il ventre.
Affondai le unghie nella sua pelle e poi aprii gli occhi. Jamie si stava mordendo un labbro, gli occhi chiusi, il respiro pesante, i movimenti regolari. Un improvviso dolore si fece largo durante una spinta più profonda. Ansimai. Il dolore svanì ma non sapevo se quella sensazione fosse piacere. Sapevo solo di sentirmi sua. Non dominata. Lui era mio e io ero sua allo stesso modo. Un urlo trattenuto uscì dalla bocca del biondo ma la sensazione persisteva. Si faceva sempre più forte e improvvisamente un non so cosa precisamente si fece vivo in me. Buttai la testa all'indietro con un rumore che non compresi. Ansimai. Uscì da dentro di me e sentii il calore del suo corpo vicino al mio. Una presa forte mi strinse e aprii gli occhi. Mi appoggiai al suo petto. I respiri pesanti. Il calore. La sensazione improvvisa. Era successo tutto troppo velocemente. Non avevo realizzato.
-Mi ami?- chiese tra un respiro e l'altro.
-Non lo so- risposi respirando sulla sua pelle.
Qualche attimo dopo portò una mano sul suo fianco.
-Mi hai graffiato- disse cercando di sorridere.
-Ma io ti amo- disse riportando la mano sulla mi schiena.
-Anche io, credo- ammisi cercando i suoi occhi. Mi rassicurò e mi strinse ancora di più.
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Black Angel
Fanfictionfanfiction su jamie campbell bower. Lui sembra il ragazzo della porta accanto ma Silver, la protagonista femminile, scoprirà a sue spese che non è così.