dark blood

961 35 5
                                    

*sette mesi dopo*

-jamie è arrivata una lettera per te, è nera- dissi osservando la busta. Vidi jamie arrivare con una canottiera bianca larga e un paio di jeans neri stretti. La collana d'oro, la gemella della mia. Me l'aveva regalata qualche giorno dopo aver scoperto che ero un angelo bianco. Da allora non ci ho capito molto, jamie mi aveva spiegato che le ali si sviluppano una sola volta nel momento del bisogno o della consapevolezza. 

-cosa è?- chiesi mentre jamie apriva la busta. Posó per qualche secondo i suoi occhi su di me poi inizió a leggere.

-Caro fratellino, ho saputo che stai per diventare padre e quindi io zio. Ho saputo che la mamma è una bianca e ora avrai capito cosa voglio, saluti Lucifero- disse posando gli occhi su di me.

-una bianca? E cosa vuole?- dissi strappandogli la lettera di mano.

La lettera inizió a bruciarsi tra le mie mani e subito dopo non c'era più.

-non lo so- disse mettendosi le mani tra i capelli.

Qualche attimo dopo fissó il mio ventre.

-Lucifero vuole nostro figlio- disse sferrando un pugno al muro. Tremai, non per il nostro bambino, per lui. Mi avvicinai a lui e presi la sua mano ancora appoggiata al muro pieno di crepe. Lo feci voltare verso di me, lo guardai negli occhi.

-Non importa- dissi mentre una lacrima rigava il mio volto. I suoi occhi divennero rossi e lacrime miste a sangue scesero delicate sul suo volto.

-Lo so che non è vero- disse asciugando le mie lacrime.

-Lotteró per il nostro piccolo- disse toccandomi il ventre e sorridendo con amarezza.

-Lo faremo insieme- dissi abbracciandolo. Misi la testa nell'incavo del suo collo, respirai il suo profumo di tabacco e colonia e baciai la pelle bianca del suo collo. Sentii il suo cuore pulsare nel mio petto. 

Le sue braccia mi circondarono da sopra le spalle, ancora non sapevo come faceva, mi aveva spiegato che le ali potevano essere attraversate, come un' immagine 3D. Io ancora non ci avevo fatto l'abitudine, le prime settimane credevo di romperle nel sonno ma poi col tempo non ci feci caso. Usavo i pullman, le auto, i taxi... volavo solo con jamie.

-Ti amo, ti amo tanto e ti ameró per sempre- disse baciandomi la fronte.

Sentii il sangue salirmi fino alle guance, respirai profondamente finchè le sue labbra non si posarono sulle mie. Una scossa attraversó il mio corpo. Le sue labbra erano morbide, delicate contro le mie. Era tanto che non mi baciava, era passato troppo tempo da quando le sue labbra avevano toccato le mie.

Io desideravo lui e lo sapeva, ma anche lui desiderava me.

Dischiuse le mie labbra con le sue e un brivido mi attraversó velocemente.

Lui mi strinse di più, fece combaciare i nostri corpi, sentii il battito veloce del suo cuore e portai le mani tra i suoi capelli.

Il vestito di seta bianco che avevo si sollevó quando jamie mi prese in braccio e mi appoggió al muro freddo, inarcai la schiena per quel contatto.

Lui inizió a portare le mani lungo le mie cosce mentre mi baciava il collo.

-Aspetta- dissi con la voce rauca. 

-Possiamo aspettare altri due mesi- continuai mentre con le mani cercavo il bordo della sua maglia. Infilai le mani sotto quel pezzo di stoffa fine e toccai la sua pelle, sentii il respiro sempre più pesante come se non ci fosse più ossigeno.

-Se è quello che vuoi- disse leggero sulle mie labbra. Mi lasció scendere e inizió a far scendere il vestito. Graffiai la sua schiena leggermente e posai di nuovo le mie labbra sulle sue.

Mi prese in vita e mi portó sul letto.

Si tolse la maglietta, facendomi sentire tutto il calore del suo corpo. Un fiume di lava che si fiondava sul mio corpo, una sensazione così piacevole da sentirsi male.

-Gli angeli bianchi sono puri e casti- disse mentre passava le mani sul mio corpo.

-Solo se non stanno con un agelo nero- dissi mettendo una mano sul suo bicipite.

-Potremmo solo dormire abbracciati, come sempre- dissi baciando le sue labbra leggermente.

-Potremmo...- disse con malizia.

-Togliti i pantaloni- dissi sarcastica.

Jamie fece come dissi, io feci scivolare lungo le gambe il vestito di seta bianco rimanendo in intimo.

Mi fiondai sotto le coperte e jamie mi seguì. Mi strinsi contro il suo petto e lui mi circondó con le braccia, niente parole, solo il suono dei nostri respiri e dei nostri cuori.

Mi addormentai così, tra le braccia del ragazzo che sapeva amarmi, amarmi veramente.

La mattina seguente mi svegliai ancora tra le braccia di jamie.

Lo guardai, il viso leggero e delicato, tratti perfetti, le labbra erano un' unica linea sottile.

-Perché mi fissi?- chiese jamie poggiando una mano sul mio braccio, mi sentii colpevole di un qualcosa non specifico.

-Pensavo alla lettera, al bambino, a tuo fratello- dissi chiudendo gli occhi.

-Ho paura, jam- continuai stringendomi nelle coperte. Jamie mi strinse al suo petto mentre delle scosse prendevano il controllo sul mio corpo.

Sentii un dolore forte alla pancia, mi piegai su me stessa e strinsi i denti.

Un tonfo improvviso, mi mancava l'aria, poi il buio totale.

Mi svegliai con il rumore di mille voci che parlavano insieme, una persona piangeva, jamie.

Mi alzai dolorante sul letto bianco, non distinguevo sagome, solo ombre.

-Sei sveglia- urló una voce vicina. Non capii chi era.

-Silver, nostro figlio...- il mio cuore si bloccó, era Jamie.

-É nato?- chiesi balbettando anche se sapevo la risposta.

-Morto- disse la voce corta di Jamie.

-É con Lucifero- continuó con la voce rotta dalle lacrime. Mi sentii cadere, la testa mi girava e subito dopo mi abbandonai alle tenebre.

Gli occhi erano pesanti e una figura alta e snella si presentó alla mia mente.

Aprii piano gli occhi e vidi jamie che mi guardava con gli occhi rossi e lucidi. Tentai di alzarmi ma il mio corpo era troppo pesante.

-Perchè mi fissi?- chiesi con la voce rauca. Lui sorrise.

-Quanto tempo ho dormito?- chiesi ancora.

-5 giorni- Disse prendendo la mia mano.

-Ore vorrai dire- dissi stupita.

-Giorni- continuó lui. Aveva gli occhi gonfi, delle linee nere contornavano il bianco che sembrava esplodesse.

-Era maschio?- chiesi.

-Sì- disse.

-James?- continuai.

-James- disse sorridendo in modo cupo.

Nostro figlio, james, era morto. Era con Lucifero.

Jamie salì sul letto e si sedette in parte a me.

-Quando ti sentirai meglio inizieremo l'addestramento- disse Jamie prendendomi la mano.

-Domani May e Robert ti daranno dei succhi magici, per la forza, la velocità, la vista e il campo di difesa. Ora riposati-

Black AngelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora