Prologo: L'inizio della fine

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Conservo ricordi vaghi del periodo in cui la mia famiglia era davvero una famiglia, io, il mio adorato gemello Axel, la mia sorellina Julia che era nata da poco, nostro padre e nostra madre.

Con la mamma che con i suoi sorrisi e la sua dolcezza teneva unita la nostra famiglia eravamo davvero felici, questo fino al dannato giorno in cui un cancro terminale la fece spegnere per sempre.

Era tutto così perfetto, un quadro meraviglioso ma si sa, le cose perfette non sono destinate a durare nel tempo, me ne sono resa conto in modo brusco.

Negli ultimi tempi la mamma stava spesso male, era dimagrita molto ed era sempre pallida, tuttavia non mi accorsi mai di nulla perchè nonostante tutto era rimasta sorridente e gentile come sempre, ricordo che nonostate soffrisse tantissimo non si è mai lamentata di nulla, anzi, ci rassicurava sempre.

Ancora oggi lo penso, penso che la mamma fosse la colonna portante della nostra famiglia che senza di lei si è lentamente sfasciata, già, lei è sempre stata combattiva e coraggiosa, sia in salute che in malattia.

Era un tranquillo giorno di metà marzo, ricordo che il clima iniziava a essere più mite e candidi petali rosa e bianchi di fiore di ciliegio si posavano delicatamente sul suolo, la mamma era comodamente seduta sul divano quando iniziò a sentirsi male, lei non riusciva più a respirare bene e io ero sola con lei, non sapevo cosa fare ed ero nel panico più totale.

<< Mamma, che ti succede? >> domandai preoccupata avvicinandomi a lei.

<< Niente tesoro, ora la mamma si ripr...>> non fece in tempo a finire la frase che venne colpita da un violento colpo di tosse e iniziò a sputare sangue, ero davvero terrorizzata.

<< Mammina! Ora chiamo il papà così ti guarisce! >> esclamai piena dell'ingenuità tipica di una bambina di quasi sette anni.

Certo, ero ingenua, ma non stupida, più di una volta mia madre si era sentita male, sapevo cosa fare, così presi il coraggio in due mani e telefonai a mio padre.

<< Pronto? >> domandò lui appena rispose alla chiamata.

<< Papà! La mamma sta molto male! >> esclamai con lacrime silenziose che  mi rigavano gli occhi.

<< Arrivo subito! >> esclamò lui per poi riattaccare, dalla sua voce si capiva quanto temesse di perderla.

L'attesa fu lunga e devastante, il tempo non passava, la mamma peggiorava e Julia continuava a piangere, così mi ritrovavo a doverla calmare e a dover tranquillizzare me stessa, ancora adesso non so come feci a non piangere rumorosamente come una normale bambina, avrei voluto piangere, ma non davanti a mia madre, sapevo che sarei dovuta essere forte per lei e per Julia.

Dopo dieci minuti finalmente mio padre arrivò insieme a tre medici, mia madre venne stabilizzata e poi venne caricata in ambulanza per essere portata in ospedale, era chiaro ormai quanto fosse grave.

Subito dopo presi la carrozzina, ci misi Julia e mi recai in ospedale, ormai sapevo perfettamente dove si trovasse e come arrivarci, ero pur sempre la figlia del proprietario.

Poco dopo venimmo raggiunte da Axel che tornava dagli allenamenti di calcio, era visibilmente sconvolto e aveva gli occhi lucidi.

Appena mi vide lui mi strinse in un forte e caldo abbraccio, solo allora mi lasciai andare a un vero pianto e lui si uni presto a me.

Julia non smetteva di piangere, credo che in qualche modo sentisse che stava succedendo qualcosa di brutto alla mamma, così la presi in braccio e iniziai a cullarla come faceva lei.

Passarono le ore ma non ci diedero alcuna notizia, così stanca di aspettare riposi Julia nella carrozzina e mi intrufolai nella stanza dove tenevano mia madre.

Magie D'amore [Caleb Stonewall]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora