Base Avengers.Thor POV.
Doccia, momento di scelta degli abiti e colazione insieme agli altri Avengers nel distretto di New York. Ormai era la routine di Thor e per un eroe, non poteva andare diversamente.
Scese le scale di fretta, salutando tutti con un bel sorriso mentre a Natasha riservava sempre un bel abbraccio accompagnata da una frase come: "Sei splendida come sempre" consapevole di far arrabbiare capo Steve che, come da copione, sbucò dietro di loro con un sorrisetto ironico sul viso.
"Perché ogni mattina sei sempre in vena di farti spaccare questo bel visino?" chiese quasi scrutandolo, agguantando Nat da un fianco per stringerla a lui.
"Steve, lo sanno tutti a chi appartengo" disse Nat, appoggiando la mano sulla sua guancia per girare il suo viso verso di lei. Gli stampò un bacio sulle labbra che da lì a poco si trasformò in un bacio di passione.
"Per questo lo faccio, capo. E un giorno mi ringrazierai!" affermò Thor per poi uscire di scena, provocando le loro due risate.
Si mise seduto a tavola, sempre allo stesso posto: alla sua destra Bruce, alla sua sinistra Clint. Cominciarono tutti a scherzare e ridere animatamente mettendo le varie prelibatezze sui rispettivi piatti, fino a quando Tony non li interruppe. Entrò nella sala e calò il silenzio. Tony era un veterano ormai, sapeva le varie dinamiche e come comportarsi nelle situazioni ma Steve fu nominato capo perché lui rappresentava l'America al meglio e per il popolo era la scelta più giusta anche se insieme a Tony lavoravano particolarmente bene nonostante i vari screzi.
"Ancora dolorante, vecchietto?" chiese Thor rompendo il silenzio, addentando il suo sandwich. Il bel Dio si riferiva alla sera precedente, avevano avuto uno scontro abbastanza duro e Tony ne aveva risentito parecchio.
"Sai, ora capisco perché Jane ti ha lasciato" rispose lui, camminandogli vicino per dirigersi verso il suo posto. Thor, lasciò cadere il sandwich sul piatto e fece per alzarsi ma Bruce, lo fermò appoggiandogli una mano sul petto. Lui si rimise seduto al suo posto, stringendo i gomiti al tavolo e chiudendo le mani a pugno sospirando. Thor e Jane erano stati insieme per due anni, fino a quando lei non lo lasciò per un altro uomo. Era ancora una ferita aperta e profonda "Ad ogni modo, abbiamo una missione e c'è di mezzo ancora tuo fratello" concluse secco.
Dopo vari minuti erano sul posto, un edificio stava crollando e nuovamente Loki era lì, di spalle, mentre ammirava il palazzo che veniva giù ma consapevole che gli Avengers erano arrivati per fermarlo. Si portò le mani dietro la schiena e sorrise amaramente, scuotendo la testa.
"Non ce la fate proprio eh?" disse sarcastico, girandosi verso di loro e quando vide Thor con i nuovi capelli rasati si lasciò scappare un "oh" di stupore, seguito poi da un "Peccato, avrei tanto voluto strapparteli io" e con un cenno fece partire la sua truppa contro gli altri. Thor era di Loki e Loki di Thor.
Il "Dio dell'inganno" era uno dei più temibili tra i supercriminali. Snello, alto, carnagione bianca, occhi chiari e lunghi capelli corvini, fu figlio adottivo di Odino, padre biologico di Thor. Fra i due non correva buon sangue poiché avendo ereditato la forza e i portamenti nobili della sua stirpe, eccelleva in ogni cosa ed era amato da tutti, motivo per il quale all'interno di Loki cresceva l'invidia, spinta fino all'odio.
I due se ne stavano scambiando di santa ragione, Thor con il suo fedele martello sferrava colpi duri e violenti e Loki accusava ma aveva sempre la sua arma segreta: l'inganno.
"Fratellino mio, ricordi da bambini quanto ci siamo voluti bene?" chiese il corvino, sferrandogli un calcio in pieno viso. Thor si rialzò, scrocchiandosi il collo per poi prendere per il mantello Loki e spingerlo contro la parete dell'edificio.
YOU ARE READING
Sguardo blu
Romance"Una forte rabbia circondava il suo cuore. Megan non riusciva a dimenticare, a cancellare l'immagine del suo pianeta che lentamente cadeva. Non riusciva a smettere di udire il rimbombo delle grida nelle sue orecchie. Quelle grida che uscivano dalla...