Parigi 15 Dicembre 1877
La ragazza si stava muovendo velocemente lungo la Senna, come se avesse avuto un demone alle calcagna, trascinando per un braccio un'altra figura e tossendo fuliggine. Àristos, il suo daimon,* le correva al fianco, un'ombra scura nella notte. La fanciulla si rendeva conto che agli occhi dei parigini dovevano sembrare due pazienti in fuga da un manicomio andato in fiamme. L'abito verde che indossava, infilato senza crinolina, in fretta e furia si era strappato durante la fuga, lasciando intravedere strati di sottovesti bruciacchiate al di sotto. La sottogonna era a brandelli, il corpetto era stato liso dal calore e gli stivali della tenuta erano quasi consumati. I capelli, sfuggiti all'improvvisato chignon, le finivano continuamente davanti al viso, sospinti dal gelido vento notturno. Ad ogni passo sentiva il peso famigliare della spada sbattere contro il suo fianco destro. Non aveva avuto il tempo materiale di nasconderla sotto le gonne, l'aveva afferrata insieme al fodero e alla cintura delle armi, mentre si vestiva e tentava la fuga. Era vietato portare armi per le strade di Parigi, si rischiava l'arresto. Purtroppo non aveva avuto nemmeno il tempo di disegnare una runa di camuffamento.
Tenne stretta la mano della sua compagna trascinandola lontano dal ponte, poi giù per un viottolo. I tacchi degli stivaletti di raso della sua amica battevano sui ciottoli producendo un suono cupo nella notte, insieme ai nitriti dei cavalli, al fragore delle ruote delle carrozze, al vociare degli ubriachi, alle urla che uscivano dalle taverne e dalle bische. Attraversarono il viottolo per arrivare su una via più illuminata, dove avrebbero potuto trovare un passaggio. Anastasia, questo il nome della ragazza, si fermò ansimante sul bordo della strada. Àristos si arrestò accanto a lei, composto come sempre, la ragazza gli carezzò la testa affondando le mani nel suo morbido pelo maculato. La sua compagna di avventure, Joséphine, dietro di lei, era bianca come un cencio e si reggeva a malapena in piedi. Anche il suo daimon, un cagnolino bianco e grazioso, aveva l'aria sfinita. Anastasia si voltò nuovamente verso la strada e alzò il braccio per attrarre l'attenzione di un vetturino.
La carrozza di piazza si arrestò davanti a loro, il conducente le scrutò.
Anastasia sapeva come dovevano apparire; disordinate e coperte di fuliggine, con i capelli sfuggiti alle forcine nella corsa che ricadevano scompigliati sulla schiena, i vestiti bruciacchiati e lisi dal calore. A prima vista non erano certamente le persone ideali da far salire su una carrozza pubblica a quell'ora della sera. Per fortuna l'uomo non poteva vedere i daimon altrimenti sarebbe stato alquanto impressionato dal grosso leopardo delle nevi e dal cagnolino accanto alle due giovani. L'uomo stava per incitare i cavalli a proseguire, quando Anastasia prese il borsello di monete che portava alla vita insieme alla cintura delle armi e gli offrì dieci franchi. L'uomo spalancò gli occhi; probabilmente, pensò la Cacciatrice, quei dieci franchi sono più di quanto guadagni in una settimana.
Senza aspettare che l'uomo la invitasse, salì nella carrozza e quando anche la sua compagna fu salita ed ebbe chiuso lo sportello, gridò al cocchiere l'indirizzo di suo zio. Quello non se lo fece ripetere due volte e partì al galoppo nella notte.
***
La villa dei Montrose si trovava lontano dai vapori e dai fumi della città, sulla collina di Montmartre, quartiere d'artisti e poeti. Era il quartiere preferito di Anastasia: gente cortese, caffè eleganti, poeti, suonatori agli angoli delle strade, ritrattisti ambulanti e i più grandi innovatori dell'arte contemporanea che passeggiavano per le vie. Il cocchiere aprì loro lo sportello e le due fanciulle scesero davanti a una grande villa in stile neoclassico. Anastasia quasi corse al cancello in ferro battuto, di fronte il quale si era fermata la carrozza. Tirò fuori lo stilo dalla cintura delle armi e disegnò una rapida runa d'apertura sulla serratura. Il cancello si aprì cigolando verso l'interno.

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Clookwork Slayer
FanfictionLondra Dicembre 1877. I canti di natale risuonano per la capitale inglese, insieme a grida di morte. La neve si tinge di cremisi e giovani donne cominciano a morire. Questi brutali delitti attirano l'attenzione degli Shadowhunters dell'Istituto, di...