Molliche in balia del vento

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Molliche in balia del vento

 è una bella serata per lasciarsi, non fosse altro per quello spicchio di luna timido che cerca di farsi strada tra i bassi nuvoloni grigi che sorvolano la zona, come un’amante pallida del firmamento notturno. Sono giorni che il cielo livido promette pioggia, eppure tarda ancora ad arrivare come se aspettasse il momento giusto.

Lorenzo sta accendendo il forno, per prepararsi qualcosa da mangiare, sperando di essere così fortunato da trovare qualche avanzo nel frigo. La ventola parte e crea un ronzio di sottofondo accompagnando i passi del giovane ragazzo che con dimestichezza torna verso la sua camera per staccare il cellulare dal caricabatterie. C’è un messaggio di Laura, una ragazza con cui si frequenta, una relazione disperata basata su un nulla di fatto poiché Laura è fidanzata da quattro anni con un altro uomo. Ma Lorenzo è fatto così, è una persona buona,altruista, che tira avanti la baracca, con una madre depressa e alcolizzata e una gemella che è il suo esatto opposto sul groppone,  che si cerca, inconsapevolmente, sempre storie impossibili. Lorenzo non si lamenta mai, a volte ha degli attacchi di panico, ma ha sempre cercato di nasconderli, di essere un punto fermo per quella famiglia disastrata. D’altronde con un padre assente, una madre fondamentalmente incapace di fare il genitore, e una sorella instabile e libertina, qualcuno deve pur esserlo, ci deve essere un collante per evitare che cada tutto a pezzi. Ecco, lui è quel collante.

Guarda le bollette scadute appiccicate al frigo con un magnete, hanno staccato l’acqua calda e il gas, per ritardi prolungati e ripetuti nei pagamenti. Tende la mascella, scuotendo il capo. Ma ormai pare averci fatto l’abitudine.Ultimamente si lava nella palestra dove fa da assistente a un insegnante di karatè, perché l’acqua è gelida qui ovviamente,è pure pieno inverno. E per cucinare… usa il forno. Quella casa sarebbe bella se solo fosse tenuta bene, ma è sporca, sgangherata, caotica, questo per la mancanza di organizzazione della madre Eleonora, che praticamente non c’è mai. Di giorno lavora in un piccolo negozio di vestiti, dice di venire sottopagata, fatto sta che nonostante stia sempre a sfacchinare, a casa di soldi ne arrivano sempre troppo pochi. Lorenzo è all’ultimo anno di Tecnico per il Turismo, non è una cima a scuola, ma si sforza di riuscire a prendere quantomeno il diploma, quel pezzo di carta che fa la differenza su un posto di lavoro. Come se per fare il cassiere al Mc Donald’s servisse davvero questo tipo di competenza. Il timer del forno scatta avvertendolo di essere arrivato a temperatura, lo fa sobbalzare, apre lo sportello del freezer per afferrare il polpettone congelato e lo richiude con un tonfo. Quando si volta incontra due occhi azzurri, tempestosi, burrascosi, perennemente arrabbiati con il mondo. Occhi azzurri così simili ai suoi. Non l’ha sentita entrare.

<<Non pensavo saresti tornata così presto.>> Dice per spezzare il silenzio, rompendo la stasi in cui era rimasto intrappolato e togliendo la stagnola, senza più guardarla, per infilare il polpettone nel forno.

<<Sono tornata per dirti che me ne vado. >> Risponde Selene, la sua gemella, senza staccargli gli occhi di dosso. Stringe con fin troppa irruenza la cinghia del borsone che porta a tracolla, è un piccolo particolare che Lorenzo registra, a qualcun altro sarebbe passato inosservato, ma non a lui, che la conosce meglio di tutti.

Il silenzio si protrae nella stanza. Selene pare in attesa che l’altro le dica qualcosa con quella finta aria imperturbabile, mentre Lorenzo si appoggia con i fianchi al ripiano del lavandino grattandosi l’accenno di barba che gli spolvera il mento.<< è un controsenso>>

<<Volevo salutarti. >> specifica severa Selene, con quella determinazione nello sguardo che Lorenzo ha sempre ammirato in sua sorella. << Ma… non sembri sorpreso. >>

Selene è un contraddizione vivente, mostra una facciata amichevole, in compagnia, e poi quando passano le serate sul tetto con la birra a guardare il cielo palesa sempre il suo disprezzo per il mondo, si nasconde dietro l’aggressività quando è angosciata o addolorata, si finge disinteressata quando è terrorizzata dall’idea che qualcuno si renda conto del suo bisogno di affetto.

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