-Beh dai almeno da qui se guardo fuori qualche stella la vedo.
L'auto accostò, fermandosi sul ciglio di una strada poco trafficata: quella luce bianca della Luna rifletteva sulle acque calme del laghetto che si trovava al di là della strada, facendosi notare tra fusti e arbusti.
-...Oooh... guarda si vede anche il laghetto da qui, è veramente bello di sera- Continuò la ragazza tenendosi attaccata al finestrino del suo lato passeggero, appannandolo.
Lui guardava come preoccupato le mani appoggiate al vetro -Hai ragione, e poi guardarlo con una ragazza dolce come te è ancora più bello.- le impronte sul finestrino erano ormai assicurate quando dopo qualche secondo da quelle parole la ragazzina sembrò tornare in sé accorgendosi, incrociando gli occhi e strizzandoli, di aver appannato non solo il finestrino ma anche le sue lenti.Rise.
Chiese scusa, ridendo.Capendo di non aver con se fazzoletti prese nella mano il manico del suo giubbotto per poi passare il braccio lungo tutto quel finestrino, lasciando chiazze opache un po' ovunque.
Dopo di che si tolse gli occhiali: - Scusami, sono un po' imbranata quando bevo- Soffiò sugli occhiali con un gesto meccanico del tutto abitudinario -Visto? ho soffiato su degli occhiali appannati anche!- passò il lembo di maglia che usciva da sotto la giacca tra le lenti -E' solo che sono, beh, non proprio un gigante e quindi subito arriva al cervello l'alcol-. Non si capiva se stava diventando rossa in viso a causa della situazione in cui si trovava o solo per un paio di drink di troppo, ma di sicuro non per colpa del caldo, visto il gelo di quella sera.Il ragazzo diede un altra occhiata al finestrino della sua auto -No, non ti preoccupare, e poi sei carina anche perché sei bassetta- Appena gli occhiali tornarono al loro posto, lo sguardo voltò su di lei e in particolar modo su quanto quegli occhiali apparivano giganti su un viso così piccolo e docile: -Ti hanno mai detto che sei così buffa con questi occhialoni?- la ragazza rifletté investigando nei suoi più recenti ricordi in quanto quelli più vecchi al momento erano immersi un banco di alcol, ma non fece in tempo a proferire parola che si ritrovò un par di dita che le pizzicavano le guance -...e poi hai queste guanciotte che... Mmh!- Il ragazzo si morse il labbro, proprio come farebbe una nonna di fronte al suo nipote paffutello.
Lei sbuffò, divertita -E no dai...
Il pizzicotto sulla guancia divenne una carezza -...anch...
Lui si avvicinò alla sua bocca come pochi avrebbero saputo fare -...an...
Lei si sentì con un nodo alla gola, il fiato le tremò per un istante -....
Lasciò fare a lui, in fondo sapeva che lo avrebbe fatto, ma ciò non bastò per non farsi sorprendere.Sentì così tutta la sicurezza di chi aveva davanti semplicemente col sapore delle sue labbra. "E' fantastico" le venne da pensare mentre lui continuava a giocare con lei, dirigendo l'orchestra come il migliore dei maestri. Quando si staccò provò a seguirlo, quasi incantata dallo schiudersi continuo delle labbra, incantata dal tocco leggero delle lingue usate con sensuale leggerezza.
-...anche tu...- la ragazza concluse così la frase lasciata in sospeso, senza considerare troppo le proprie parole.
La mano di lui, ancora appoggiata sulla guancia, continuò a massaggiarla con un lieve movimento del pollice, consapevole di averla ormai incantata -non so te...- abbassò lievemente lo sguardo, addolcendo i propri lineamenti -ho voglia di te, non solo dei tuoi baci.
Ovvio che lei sapesse a cosa stava per andare in contro, ma voleva fermare le sue intenzioni tanto quanto lo desiderava lasciar continuare -No, forse è meglio di no...
-Perché? Te lo si legge negli occhi che ci stai già pensando.
Lei divenne ancor più rossa di quanto era già."No, non puoi ora e così. Vuoi davvero che sia così la tua prima volta? devi quantomeno conoscerlo meglio" disse l'angioletto occhialuto con in mano il manuale del "La Brava Ragazza".
"Oh si che puoi! Lui è per te, ti piace ed ha quelle labbra che ... gnam... sappiamo tutti che è una vita che desideri scoprire il piacere del sesso, e questo è solo l'inizio..." disse l'angioletto occhialuto con il bicchiere di ottimo vino rosso in mano.La decisione non era facile, soprattutto una volta che gli ingranaggi sono stati innescati -Tu lo sai, sarebbe la mia prima volta e...-
Un altro bacio inaspettato mangiò il resto delle sue parole. La forza e il vigore che lui impiegava la fecero sentire così bene e un bacio dopo bacio le si ritrovò con le gambe rivolte verso di lui, poggianti sul sedile di lui, e la testa appoggiata sul finestrino che, lentamente, cominciava di nuovo ad appannarsi. Ormai lui era sopra di lei, mantenendosi con le braccia per lasciarle ancora un po' di spazio, ma col viso a soli pochi centimetri da lei, guardandola, come se sapesse già cosa dover fare: -e..? finisci. Sei sicura di volere che mi fermi?
L'angioletto immaginario sulla spalla della ragazza fece cenno di si.-...e mi piacerebbe conoscerti meglio.. perciò forse sarebbe meglio se ti f....-
Quella dannata bocca era così convincente e per lei sentirla sul collo fu una sensazione da brividi. Si poggiava così morbidamente, si muoveva delicata e lenta, tanto che lei poteva tracciarne il percorso seguito senza problemi. Sentire come si accentravano, come lei senza volerlo alzasse la testa per lasciargli spazio. La piccola mano di lei passò rapidamente e tesa dalla spalla di Lui alla nuca per poi salire tanto da poter passare le mani tra i suoi capelli. Era quasi come se volesse evitare di lasciarselo andare.
Gli angioletti occhialuti erano così scomparsi nel nulla lasciandola sola con le sue decisioni
-sarebbe meglio se mi...?- chiese un'ultima cosa il ragazzo, mentre continuava a farle sentire brividi lungo tutta il corpo.
La ragazza si lasciò scivolare verso il basso chiudendo gli occhi, stringendo più forte i capelli che aveva tra la mani -Nulla... tranquillo...Quello che successe dopo è storia conosciuta, ma non tutta.
Fu bello, e anche questo è risaputo.
Quello che non tutti sanno è che quella notte la ragazza andò a dormire continuando a rifletterci su, addormentandosi con quelle sensazioni che non si aspettava di trovare da lì a breve, pur sapendo di essere arrivato a un compromesso per ottenerlo. Si addormentò con ancora il bel ricordo appena vissuto. La mattina seguente, poi, svegliandosi ricordò anche ciò che aveva rinunciato per ottenere tutto questo. Il respiro mozzato, di delusione questa volta, fece presto la sua comparsa, accompagnato da alcune lacrime. Poche lacrime con un peso notevole. Quando rimise al suo posto ogni pezzo della sera prima, capì che non poteva tirarsi indietro: oramai quel che era successo non si poteva cambiare. Una cosa così bella che la fece stare così male e l'unico vero motivo per cui stare così male era e continuerà ad essere solo uno: fu la sua prima.
Sarebbe potuta essere giudicata facilmente; è sempre così facile puntare il dito senza sapere i pensieri altrui.
Poi per fortuna un'amica le disse:
"Sai, ho imparato che a volte la prima volta non è la prima volta. So che ora non mi crederai ma la prima volta è quella che si sceglie essere la Prima Volta. D'altronde la prima volta sarà sempre quella che meglio ricorderemo e di cui più ameremo parlare"
-W.

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Vita Comune
ContoVita di tutti i giorni. Non sempre ci accorgiamo di ciò che capita in torno a noi, e in alcuni casi, vale davvero la pena usare una lente di ingrandimento sulla vita di tutti i giorni.