A volte un "e che cazzo" vale più di mille parole

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Ho perso la cognizione del tempo.

Di recente ho letto un libro che parlava di un uomo d'affari, che a causa dello stress ha una specie di crisi e comincia a non rendersi più conto del tempo che passa; arriva in ritardo agli appuntamenti, dorme pochissime ore a notte, è rinchiuso in una specie di gabbia invisibile costruita dalla sua mente e non ne viene fuori finchè non incontra la donna giusta. La donna che gli fa venire voglia di rallentare.

Per me è il contrario. O meglio, anche io dormo poco e arrivo sempre in ritardo, ma per motivi diversi.

Il fatto è che da quando ti conosco il tempo ha solo due modalità: veloce e lento.

Veloce quanto penso a te o quando sono nello stesso bar dove sei tu, e allora tutto dura solo il tempo di uno sguardo teso. O di uno shottino.

Lento quando non ci sei: non mi scrivi, non mi chiami, e di conseguenza non mi pensi.

Cerco di convincermi di questo.

Che non mi pensi.

E quando finalmente ci riesco, mi scrivi alle due del mattino, li mortacci tua, per dirmi che sei ubriaco e aggiungi che ti manco.

E che cazzo.

Stabiliamo una cosa: va bene la parità dei sessi, il femminismo, le suffragette e cazzi e mazzi vari.

Però, bello de mamma, chiarisciti un attimino con te stesso, che per quanto io sia una donna decisa e indipendente, mica posso decidere tutta da sola come andiamo a finire io e te. Al massimo posso immaginarmelo. Ma non è molto realistico. (Sposati, due cani, villa con piscina, sesso tutti i giorni, ricchi).

Sto divagando.

Dicevamo, chiarezza. Ecco, te ne serve una bella dose. Se magari fai chiarezza in fretta, perfino meglio. Che sono un po' stufa di recitare la parte della stronza che sta ai tuoi porci comodi. Non che io abbia mai fatto nulla per impedirtelo, comunque. Però potresti anche arrivarci da solo, per Dio. Ecco, visto? Devo fare sempre tutto io.

Sto divagando di nuovo.

Perché ho iniziato questo discorso, poi?

Immagino non abbia neanche un gran filo logico, eh? Scusate.

Anzi, scusate un cazzo, se non vi piace quello che scrivo levatevi.

NO NO SCHERZAVO, tornate qui. Dai, su. Non si può neanche scherzare, Gesù.

Comunque.

No, davvero, seriamente. Mi manchi. E per quanto sia penoso, mi sussulta il cuore la domenica mattina quando c'è un tuo messaggio (tutti scritti dall'alcol, quindi del tipo "amre mi mancuji vrreo he fissi qui"). So che è il massimo che posso aspettarmi da te, al tuo risveglio sarai il solito blocco di marmo, ma è meglio di niente. In vino veritas, giusto? Che, per la cronaca, è il modo sottile dei latini per incitare tutti a sbronzarsi di più. O per mettere in guardia dal bere quelli che devono mantenere dei segreti, delle due l'una.

Sto divagando ancora, vero? Certo che sì.

Scusate, è che io ci provo a buttare giù una di quelle storie mozzafiato incredibilmente-tristi-quanto-soffro-l-amore-della-mia-vita-è-un-coglione-povera-me ma quando sono lì lì per parlare di cuore, amore, anima eccetera, ecco che le mie mani vengono come possedute dalla parte idiota di me che deve per forza dire cazzate 24/7. Giuro, non è colpa mia, è una malattia vera.

Non che io non soffra, eh, per carità. E lui è certamente un coglione, non sto dicendo questo. Solo che preferisco scherzarci su mentre piango e mi ubriaco a letto. No dai, scherzo.

In realtà non piango.

Comunque, non scrivo testi incredibilmente tristi più che altro perché mi deprimerebbero e basta. D'altronde la parte razionale di me lo sa che non ne vale la pena, che dovrei smettere di sentirlo e bla bla bla. Lo so. Non sono stupida. Ma poi c'è la parte meno razionale, che quando mi scrive urla "andiamo a Berlino Beppeeeeee" e si batte un auto-cinque alto. Lei è quella stupida.

Quindi, vogliamo essere chiari e sinceri una volta per tutte?

Maschietti, non crediate che non lo sappiamo che state tentando di prenderci per i fondelli. Vi piacerebbe, furbacchioni. In realtà è tutta una nostra scelta. Siamo noi che scegliamo di essere stupide perché ci fa comodo.

E adesso? Come la mettiamo, eh? Chi è il sesso debole, ora? Fregati.

Ora però vi devo chiedere di sloggiare, perché la prossima parte è solo per le femminucce.

Amori de zia, sappiamo tutte che quelle scritte qui sopra costituiscono un grande ammasso di cazzate. Lo sappiamo tutte come ci si sente a lasciare un ragazzo trattarci come se fossimo uno straccio sporco di merda. Non è carino. Ma ci fa sentire bene comunque, in qualche modo perverso. Quindi io sarò una pazza, ma vi dico di continuare a farlo. Sbattendo la testa contro il muro tante volte magari arriverà la volta buona in cui capiamo che forse è meglio evitare. Ma ora come ora, va bene così.

Solo, ricordate; una grande donna una volta ha detto:" Una donna ha bisogno di un uomo come un pesce ha bisogno di una bicicletta". No, non l'ha detto Mara Maionchi, ma sono abbastanza sicura che anche questa qua abbia i controcoglioni. Baci stellari.



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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 20, 2020 ⏰

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