8-Lo sbaglio

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Mi risvegliai dal pavimento, sanguinavo dalla testa e mi sentivo stordita, mia madre era seduta sul divano a fumare facendo finta di niente. Mi alzai andai dritta in cucina e presi un coltello, il più affilato.
Andai di sopra e chiusi la porta. Rimasi chiusa fino l'ora di cena quando ad un tratto mia madre iniziò ad urlare chiedendomi se potevo cucinare qualcosa. Feci finta di non sentirla, ero seduta sul letto e mi trovavo dritta davanti la porta, lo chiese la terza volta, poi la quarta, facevo finta di non sentire. Ad un tratto sentì il rumore di passi provenire lentamente dalla scala, stava salendo, era proprio dietro la porta entrò, mi guardò con gli occhi rossi per il troppo alcool e il fumo, mi alzai di scatto e andai verso di lei, con un colpo netto le tagliai la gola. Il sangue iniziò a fuoriuscire da tutte le parti, piangeva, e nel frattempo stava morendo. Il piano era quello di fingere che si fosse suicidata per poi andare a vivere con mio padre insieme alla peste Kole che avrebbe poi fatto una fine simile a quella di sua madre, ma ero troppo giovane per progettare un atto del genere. Sentendo rumore i vicini chiamarono la polizia che arrivò dopo poche ore, fece interruzione in casa e salì velocemente le scale. Arrivati al piano superiore gli agenti trovarono mia madre in una pozza di sangue con me appesa al soffitto con una fune al collo.

Demoni interiori (IL MANICOMIO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora