Parte 3 - La luna dei miracoli

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Quella consapevolezza ritorna.

Ho compiuto un errore imperdonabile, perché quella notte d'amore trascorsa con lei aveva lasciato un segno indelebile, un marchio a fuoco impresso nel profondo del mio cuore, qualcosa che ora mi ha costretto a tornare in questa valle lambita dal vento, al cospetto di questa gelida luna.

Mi guardo attorno, come quella volta la cerco frenetico, agogno di distinguere le sue morbide curve fra le ombre della notte.

Infine lei appare, splendida come il riflesso di un sogno.

Ma nel mio cuore non risuona la melodia dell'amore, bensì serpeggia una subdola paura avvolta in spire scure.

«Cosa mi hai fatto?» chiedo mentre lotto contro il desiderio di cingerla fra le braccia.

Lei sorride e nel suo sguardo si rispecchia la luna, come riflessa sulla superficie dell'acqua.

«Ti ho donato l'amore. Era il tuo desiderio.»

«Mi hai reso tuo schiavo.»

Quasi non mi rendo conto di pronunciare quelle parole, mi vengono strappate dalla gola con forza, come se una parte di me mi avesse costretto a dirle.

Lei abbassa lo sguardo e il suo sorriso svanisce. La sua improvvisa tristezza mi spezza il cuore, lo sento svuotarsi di sangue.

Poi la voce di lei risuona melodiosa nella valle. «Nessun altro uomo mi aveva mai vista con i tuoi occhi. Sicuramente avrai sentito tante leggende su di me, in molte delle quali vengo dipinta come un mostro terribile avvolto di sangue e peccato. Quelle sembianze del mio essere si palesano agli uomini che non sanno vedere la bellezza della luna. Solo il tuo desiderio d'amore ha svelato la mia vera natura.»

Non riesco a capire. Oppure non voglio capire?

«Cosa sei?»

Il tocco delicato delle sue mani mi sfiora. Non posso scostarmi, il mio corpo non si muove, non vuole muoversi.

Ora le sue labbra nere solcate da quella linea bianca si muovono. «Sono un demone della luna. Sono l'unica che può esaudire i desideri degli uomini, nessun altro è in grado di farlo.» Punta l'indice verso il cielo. «Nemmeno Lui.»

Ora comprendo quelle parole. «Quando dici lui, intendi Dio?»

Quell'indice si sposta sulle mie labbra, per farmi tacere. «Non chiamarlo così, non gli piace.»

Sorride con una tale dolcezza da sciogliermi il cuore lacerato. Mi odio per non riuscire a pensare ad altro che a lei, invade ogni mia percezione.

Ma è davvero questo l'amore? Significa essere schiavo di qualcuno?

«Non posso oppormi a te, mi hai costretto ad amarti, mi hai incatenato. Perché l'hai fatto?»

Lei si avvolge le braccia attorno al corpo, stringendosi in un abbraccio malinconico. «Sono sempre stata sola a osservare gli umani dai reami distrutti nei quali dimoro. Esaudisco i loro desideri, ma alla fine nessuno ha mai esaudito il mio.»

Le sue mani tornano ad accarezzarmi, le sue labbra sfiorano le mie con la stessa delicatezza della brezza notturna, il desiderio che sento per lei mi serra la gola, ma non abbastanza da impedirmi di parlare.

«Qual è il tuo desiderio?»

Mi cinge fra le braccia, appoggia la testa al mio petto.

«Desidero amare, l'ho sempre desiderato. E attendevo solo qualcuno come te in grado di vedermi davvero.»

Non posso oppormi, mi abbandono fra le sue braccia e alle sue labbra. La sua passione e il suo desiderio mi travolgono.

Perché dovrei ripudiare questi sentimenti? Il suo amore ha colmato la mia anima vuota, finalmente dopo tante ricerche e vane speranze, ho trovato qualcuno che mi ama e che sono in grado di amare.

Ed è l'unica cosa che conta.

D'un tratto la consapevolezza di essere schiavo svanisce, soffocata da quell'amore travolgente di cui lei mi ha colmato.

In realtà ho ottenuto più di quanto avevo sperato, ho trovato un amore capace di risplendere come la luna.


La luna dei miracoliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora