Just say you won't let go

II

[Passate anche a leggere lo spazio-autrice mi raccomando. Grazie ♡]

Catherine ne rimase inevitabilmente affascinata.
I suoi occhi color miele erano caldi e intensi, le ciglia erano folte e i capelli castani, nonostante fossero pettinati in modo da risultare più ordinati possibile, mostravano la loro natura ribelle con qualche ciuffo ondulato che gli ricadeva sulla fronte. I lineamenti del viso erano ben marcati, gli zigomi alti e le labbra rosee e morbide.
Doveva ammettere a se stessa che lo trovava davvero di bell'aspetto e pensò che se in fondo il suo contegno e i suoi modi fossero stati altrettanto piacenti, l'idea di un unione non le  sarebbe parsa poi così irrealizzabile.

«È un piacere fare la vostra conoscenza signor Parker, e altrettanto piacevole è avervi qui come nostro ospite» disse nel tono più cortese che potessi usare piegandosi leggermente sulle ginocchia.

Imitando il gesto del padre di poco fa, il giovane le prese la mano destra nella sua e piegando il busto in avanti, vi lasciò sopra un leggero bacio il quale diede a Catherine conferma di quanto avevo intuito poco fa, le sue labbra erano davvero morbide.

«Vostra madre aveva accennato alla vostra bellezza Miss Catherine, definendovi come la più bella giovane che avesse mai messo piede nell'Hampshire» affermò con un sorriso volgendo lo sguardo verso la signora Howard che sorrise cercando di nascondere il suo imbarazzo. Continuò «Magari la semplice esagerazione di una madre che prova un tale affetto per la propria figlia da essere pronta anche ad affermare il falso.»

Nello sguardo di Catherine balenò un lampo di confusione sforzandosi di comprendere il senso del suo discorso. Inizialmente pensò che volesse intendere che la trovasse sgradevole, ma quello che disse dopo smentì ogni sua possibile convinzione:

«Sono lieto di poter constatare quanto quelle voci fossero in verità esatte.»

Sollevò un angolo della bocca in un sorriso «Ho l'impressione, signor Parker, vista la sicurezza e l'audacia con cui avete pronunciato queste parole che lo abbiate ripetuto a così tante fanciulle da averlo imparato a memoria ormai. Non dovrei dunque sentirmi troppo lusingata dalle vostre parole» affermò di rimando.

«Chaterine! Tieni a freno la lingua di grazia!» la ragazza giuró di sentire lo sguardo bruciante di mia madre su di lei, ma ovviamente non le diede importanza.
Catherine aveva avuto a che fare con questo genere di gentiluomini da quando aveva fatto il suo ingresso in società e tutti la lusingavano con gli stessi complimenti solo per sperare di entrare nelle grazie della famiglia.

Sorrise beffardo «Parola mia signorina Catherine, mai elogio è stato più sincero in tutta la mia vita di quello che mi sono apprestato a rivolgervi ora. E mi addolora il fatto che possiate pensare che le mie parole non sono state sincere. Ma se mi concederete l'onore di un ballo, sono certo di riuscire a convincervi» concluse tendendo il palmo della mano aperto verso di lei.
Catherine esitò ad afferrarla ma di certo non aveva intenzione di passare il resto della serata vagando a vuoto per la sala come se stesse elemosinando un ballo da qualcuno e nel momento in cui terminò il ballo precedente, si avviarono verso il centro della sala pronti per il prossimo giro.

«Così dubitate della mia sincerità miss Catherine. Potrei sapere quali convinzioni vi hanno indotta a questa supposizione?» la musica era nel frattempo cominciata e si apprestavano a fare ognuno un passo verso l'altro.

«Avrete appena poco più di vent'anni signor signor Parker, ed è chiaro che ora lo scopo della vostra vita sia fare un matrimonio vantaggioso. Sicuramente non avrete grandi ambizioni nella scelta della vostra futura sposa, come quasi chiunque all'inerno di questa sala d'altronde, e sperate di ingraziarvi qualche fanciulla che ceda al fascino delle vostre belle parole» il tono della sua voce non lasciava trasparire alcuna incertezza mentre si apprestava a girargli intorno senza staccare i suoi occhi da quelli di lui.