Capitolo 10

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Parte Alessia:
Smisi di ridere e rimasi in silenzio, come ipnotizzata dal suo sguardo. In quel luogo riuscivo a vedere solo il volto di Riccardo, stranamente illuminato da una luce esterna, forse proveniente da uno di quei giganteschi lampioni del giardino.
I suoi occhi posati su di me, mi trasmettevano dolci brividi su tutto il corpo. Incrociai le gambe per far smettere alle ginocchia di tremare senza motivo e cercai nel buio la sua mano. Non appena la trovai la strinsi, cercando di farlo avvicinare di più a me. Lui poggiò il suo corpo completamente sul mio, facendomi indietreggiare contro quella parete e si voltò verso l'esterno, cercando di vedere se i custodi dell'albergo se ne fossero andati. Poi si voltò verso di me, abbassando il volto: ero ovviamente più bassa di lui e nonostante fosse chinato su di me, il mio naso sfiorava le sue labbra. Ricordo benissimo il suo respiro sul mio viso, che si confondeva al suo profumo. Mi morsi le labbra, inumidendole appena e rilasciandole piano. I suoi occhi a quel gesto cambiarono in un secondo, dalla sua espressione riuscivo a leggere il desiderio che si accendeva in lui.
"-Promettimi che non lo dimenticherai-" sussurrò piano ad un passo dalle mie labbra. Sapevo cosa mi stesse chiedendo, sapevo ciò che non avrei mai dovuto scordare, ma volevo sentirmelo dire da lui "-Che cosa?-" gli chiesi quindi flebilmente. I suoi occhi rimasero fissi nei miei e le sue labbra sembrarono avvicinarsi un po' di più "-Di quello che stai provando in questo momento, promettimi che non lo proverai per nessun altro-" disse serio.
Non mi aspettavo quella richiesta, sinceramente mi aveva spiazzata. Ma come avrei potuto dimenticarlo, pensai. Non sarei mai riuscita a scacciare dalla mente e dal cuore ciò che mi stava accadendo, non sarei mai riuscita a scordarmi di quegli occhi che mi avevano appena chiesto di non dimenticarli.
Non trovai le parole per rispondere e mi limitai ad annuire. Lui si avvicinò quel tanto che bastava per darmi un bacio. Sentii le sue labbra morbide accarezzare di nuovo le mie, fino ad appropriarsene totalmente. Quel bacio sapeva di fragola. Non l'avrei mai potuto dimenticare.

Parte Riccardo:
Tornammo dentro, ormai certi di aver seminato i nostri inseguitori, e risalimmo le scale di corsa col timore di esserci assentati per troppo tempo, ma trovammo la terrazza vuota. "-Ma dove sono finiti?-" dissi tra me e me, "-Forse sono scesi di sotto-" mi suggerì lei. Riscendemmo le scale e ritrovammo tutti al pian terreno che continuavano la festa al coperto. Alessia mi disse che andava un secondo in bagno a sistemarsi, "-ok piccola..-" le dissi a bassa voce, dandole un bacio sulla guancia e andai da Alessio... "-Oi ma dov'eri??-" mi disse subito lui, ansioso di una risposta, "-Ma nulla...sono andato con lei... a fare un giro-"; "-Sese un giro-" disse ridendo; non ebbi il tempo per ribattere che gli altri si aggiunsero a noi:"-oh Riki perché non ci fai sentire qualcosa? Dai che mi manca sentire la tua voce-" disse una tra le ragazze abbracciandomi e facendo un occhiolino alle sue amiche.
"-Uo uo Riki, non vorrai deludere le tue ammiratrici-" risero gli altri ...mi staccai istintivamente da quella ragazza, e subito mi sorpresi da solo del mio comportamento: qualche mese prima avrei sicuramente reagito in modo completamente diverso, forse ci sarei stato, avrei bevuto qualche bicchiere in più e sarei andato a letto con quella ragazza di cui non conoscevo neppure il nome. Ma in quel momento sentii che c'era qualcosa di diverso in me, qualcosa era cambiato.
"-Ti ha completamente fatto perdere la testa, vero?-" mi disse Alessio sottovoce, essendosi probabilmente accorto del mio atteggiamento.
Forse aveva ragione, forse quella ragazza mi stava davvero facendo perdere la testa.

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