Eravamo sedute in cerchio, sulla tavola di legno bagnata a fissare la carta da parati ormai scrostata.
Non parlavamo, anche se non lo avevo fatto da tempo, non ne sentivo la mancanza, poi non avrei potuto raccontare a loro particolari avventure e sogni spettrali.
Potevo raccontargli del nero.
Del colore scuro che avevo visto in tutte le sue tonalità e sfumature, ma sempre nero, come potevo spiegare il nulla? Come potevo spiegare l'essenza del vuoto?
Se io ero stata dentro al vuoto per così tanto tempo da non essere una principessa considerevole, io ero pari al vuoto, come inesistente.
Mi guardai attorno, il lampadario di cristallo, tintinnava mosso dal vento della finestra rotta, i cristalli di diamante del lampadario erano quasi tutti a terra, le pareti sporche e scrostate, i mobili marci e un odore di muffa penetrò le mie narici, e con uno sguardo schifato guardai il letto, succhiudendo un occhio, quasi come pensando di aver dormito tra un materasso mangiato dai topi e un cuscino senza fodera, con qualche pezzo di cotone al suo interno.
Ma devo dire che quando lo vidi aprì gli occhi incredula, il letto era perfetto se pur contrastava molto con il soffitto e il pavimento, era bello, profumava di pulito, era morbido, caldo e soffice in quel momento capì cosa mi faceva venire voglia di non svegliarmi più.
La luce ormai era scomparsa solo il crepuscolo illuminava la teiera e il servizio d'argento rovinato.
Stavo osservando tutto come se fosse la prima volta, come se fossi appena nata, tutto aveva qualche particolare che ricordavo a malapena, ma mi colpiva.
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Alive
FantasyQuando tutto quello che da piccoli ci avevano detto, le favole e le storie iniziano a cambiare ecco che pure le principesse diventeranno guerriere.
