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La neve cadeva candida sopra l'intero paesaggio.
Juhyun osservava attentamente essa cadere, contando ogni goccia che si era formata sul vetro della sporca finestra.
La professoressa continuava a spiegare ma Juhyun era totalmente assente e perdeva ogni minimo di forma di concentrazione guardando la sua amica Seulgi.
I suoi occhi passavano a fissare i capelli arancioni accedl, per poi osservare attentamente le labbra sottili, tinte di un rosso fuoco lucente.
Passava le intere ore a disegnare Seulgi, che ormai, usava come musa.
Ogni cosa che faceva, ispirava in lei qualcosa.
Lei,nei confronti di Juhyun, era motivo di gioia ma anche di tristezza, una tristezza così profonda e dolorosa.

Le voci che giravano per i corridoi non erano di certe le migliori.
Era spesso udire persone dire cattiverie su Juhyun, ma essa veniva sempre protetta dalla sua musa.
Loro due si conoscevano da tempo data la stretta amicizia fra i genitori di entrambe.
Seulgi era come una bambina, pensava Juhyun ogni volta che le parlava. Aveva il suo lato infantile e molto probabilmente solo quello. Non prendeva mai le cose sul serio, e questa era una cosa che faceva impazzire Juhyun.

«Non mi riesco a spiegare perché non hanno chiuso la scuola, insomma, sta nevicando, dovrebbe essere chiusa, no?» Seulgi si girò verso Juhyun, che distolse lo sguardo per non far sembrare di starla guardando.
«Non lo so, ma non mi interessa molto, un posto vale l'altro» Juhyun era molto fredda, ma non perché trovava antipatica Seulgi, anzi, -con lei era anche fin troppo sciolta- ma era proprio il suo carattere, spento, assente e certe volte anche un po' egoista.
«Non ti piacerebbe stare con me magari a giocare a palle di neve, oppure a prendere un caffè o una cioccolata calda, sarebbe così rilassante» ovviamente Juhyun lo voleva fare, voleva stare sola con lei, voleva ammirarla bere quel caffè, voleva vedere il suo sorriso mentre tirava una palla di neve.
Di certo voleva stare con lei, sola e solamente con lei.
«Caffè e basta, fa già freddo qua in classe e ci sono anche i termosifoni accesi» il volto di Seulgi si illuminò, come quando un bambino si ritrova davanti ad un lunapark.
«Va bene»
Seulgi ormai aveva il volto sorridente, ed è molto difficile che esso cambi espressione.
Ogni volta che la ragazza sorrideva, i suoi occhi diventavano ancora più piccoli.
E diamine, il sorriso di Seulgi faceva impazzire Juhyun.
[...]

«Dove andiamo a prendere il caffè?» disse Seulgi saltarellando come una bambina.
«Pensavo di andare al bar del parco» propose Juhyun seguendo come una mamma la minore.
«Dopo andiamo a giocare sulla nevechiese con tono esaltato la ragazza dai capelli arancioni.
«Quando hai intenzione di crescere Seulgi?» disse Juhyun-in modo ironico- dando una piccola botta al braccio della sua amica.
«Semmai, Juhyun unnie, tu sei quella sbagliata, perché sei noiosa e antipatica, io invece no, la vita si deve affrontare con il sorriso, non essendo pessimista e scorbutica» disse Seulgi con tanto di linguaccia alla fine.
Juhyun scoppiò a ridere, e la prese sottobraccio, poggiando la testa sopra la spalla di Seulgi, che era leggermente più alta di lei.

Entrarono nel piccolo locale e si sedettero nel solito tavolo dove spesso si mettevano.
«Cosa vuoi prendere?» chiese Juhyun leggendo il menù delle bevande per vedere se ci fossero nuove cose.
«Voglio quel bubble tea» disse guardando con occhi sognanti il bubble tea di una ragazza del tavolo accanto.
Juhyun ridacchiò chiudendo il menù.
«Taeyeon unnie» chiamò la maggiore.
Taeyeon era una ragazza che frequentava la scuola delle due ragazze, avevano legato molto.
Quando Taeyeon terminò la scuola andò a lavorare in quel bar, per questo Juhyun e Seulgi spesso ci andavano.
«Dimmi!» disse Taeyeon sorridendo.
«Seulgi voleva prendere il bubble tea come quello della ragazza li infondo» disse Juhyun indicando la ragazza seduta tranquillamente a godersi il suo bubble tea.
«Per te Juhyun?» chiese la ragazza bionda.
«Per me una cioccolata calda»
Taeyeon se ne andò lasciando le due ragazze da sole.
«Juhyun unnie?» disse Seulgi giocando con dei braccialetti che erano posizionati in modo casuale sul suo polso.
«Mh?» gli occhi della ragazza dai capelli violetto cominciarono a fissare il volto di Seulgi, soprattutto le sue labbra.
«Secondo te è sbagliato amare una persona» si fermò dall'imbarazzo, si schiarì la voce, e tornò a parlare «amare una persona dello stesso sesso» il volto di Seulgi era completamente rosso, cosa che suscitò tenerezza in Juhyun.
«Perchè dovrebbe essere sbagliato?» fece spalluccie la maggiore.
Un cameriere arrivò portando alle ragazze le cose ordinate, Seulgi iniziò a saltellare da seduta guardando l'aspetto del suo bubble tea, mentre Juhyun la guardava sorridendo assaporando la sua cioccolata calda.
Con la felicità di una bambina, Seulgi prese un sorso dalla propria bevanda, le sue pupille si dilatarono come il sorriso, sembrava fosse sotto stupefacenti.
«Unnie è buonissimo!»
«Seulgi?» domando seria Juhyun.
«Si?» rispose l'altra.
«Perchè mi hai fatto quella domanda?» domandò la ragazza dai capelli lilla.
«ehm, no nulla» ridacchiò imbarazzata Seulgi.
«Seulgi-ah, sai che a me puoi dire tutto» la rassicurò Juhyun prendendole la mano e accarezzando il dorso.
«Si, lo so, ma veramente, non è nulla» sorrise prendendo con la mano ibera il bicchiere di bubble tea.

𝐅𝐀𝐑  𝐀𝐖𝐀𝐘Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora