Seulgi si svegliò non sentendo più il calore degli abbracci di Juhyun.
Si svegliò anche nella camera da letto della maggiore, con una delle sue magliette addosso, dato che Juhyun comprava sempre cose o di taglia più grande o appartenenti al reparto uomini.
Si stropicciò gli occhi per poi alzarsi.
Sentì un odore di caffè venire dalla cucina, così non esitò ad entrare nella stanza.
Vide Juhyun preparare la colazione.
Era perfetta anche da appena svegliata.
Si era legata i capelli in una coda bassa, la maglietta-come precendentemente detto- era più grande.
«Mi hai lasciato dormire da sola, potevi svegliarmi» disse Seulgi facendo sobbalzare Juhyun.
«Non potevo commettere tale peccato» rispose la maggiore continuando a preparare la colazione.
«Come ci sono arrivata in camera tua, e come ci è finita questa addosso a me?» disse Seulgi indicando la maglietta nera che Juhyun le aveva messo.
«Eri talmente stanca che non ti sei svegliata, quindi ti ho portato a letto e ti ho messo una mia maglietta» si girò e fece l'occhiolino alla minore «devi ringraziarmi» Seulgi in tutta risposta scoppiò a ridere, scuotendo la testa.Juhyun posò due tazze di caffè sul tavolo accompagnate da dei biscotti.
Seulgi assaporò il suo caffè rilassandosi.
La maggiore non perse tempo ed iniziò a guardare la sua piccola musa.
Da sempre è stato un gioco per loro due.
Alcune volte i loro sguardi si fissavano sorridendo.
A volte il sentimento fra le due era semplicemente amicizia.
Fin da piccole c'è stato un certo legame, ma essendo troppo piccole non lo potevano catalogare in un posto che non sia "amicizia".
Juhyun si ricorda ancora benissimo una giornata in particolare.
Era un estate del 2015, e le due ragazze avevano appena finito il loro primo anno di superiori.
Juhyun lo aveva fatto per la seconda volta, dato che la scuola è sempre stato il suo ultimo pensiero.
Erano sdraiate sull'erba di un prato vicino alla casa dei nonni di Juhyun.
L'estate la passavano soprattutto in quella casa, dato che era completamente abbandonata, visto che i due anziani alloggiavamo in un casa di riposo.
Seulgi era sdraiata e poggiava la testa sulle gambe di Juhyun, mentre quest'ultima, canticchiava una melodia dolce.
Fissavano il cielo e le nuvole, chiacchieravano, ridevano, scherzavano.
Seulgi socchiuse gli occhi godendosi la meravigliosa voce di Juhyun.
«Posso dirti una cosa?» domandò la minore continuando a tenere gli occhi chiusi.
Era suo solito parlare di ciò che le accadeva nella vita, e per alcuni poteva risultare una ragazza asfissiante, ma a Juhyun faceva piacere quando le raccontavano cose personali.
La più grande annui.
«Hai presente il ragazzo con cui mi sto vedendo?»
Oh, eccome se Juhyun ce lo aveva presente.
«Taeyong?» chiese la maggiore facendo finta di non ricordare il nome del ragazzo.
«Si, bèh, non, ecco, non mi dà le sensazioni giuste» Juhyun la guardò storto, non avendo capito ciò che la minore aveva appena detto.
«Cioè, non provo amore per lui, ho provato a tipo baciarlo o cose del genere, ma, ecco, non ho mai provato le così dette "farfalle nello stomaco" non so se capisci» provò a spiegare meglio per poi continuare a parlare «ho anche provato a stare più tempo con lui, per conoscerlo affondo, ma, non mi trovo bene con lui»
Juhyun capì subito a cosa si riferisse Seulgi, così sorrise intenerita dalla minore.
«Magari non è il ragazzo giusto»
«No unnie, non è questo, quando magari penso al mio futuro, non riesco ad immaginarlo con un uomo, mi fa strano anche solo il pensiero» disse Seulgi aggirandosi leggermente per aver appena detto ciò a Juhyun.
«Seulgi, sei ancora piccola, hai un intera vita per pensare a queste cose, avrai tanti ragazzi, o ragazze, l'importante è se ami quella persona»
Juhyun è sempre stata una pietra di saggezza per Seulgi, come un vecchio saggio, solo che questo vecchio saggio era una bellissima ragazza.«Cosa vorresti fare oggi?» domandò Seulgi sorridendo.
«Prima cosa, te lo dovrei chiedere io,» rispose Juhyun mettendo la sua razza nel lavandino «seconda cosa, oggi devi andare a parlare con i tuoi genitori» le ricordò la maggiore.
«Bae Juhyun, non ti libererai così in fretta da me!» disse Seulgi aggrappandosi al collo di Juhyun, che era di spalle impegnata a pulire la tazza.
«Non è che voglio liberarmi di te» -anzi- «ma prima o poi ci dovrai andare a parlare» rispose Juhyun in totale tranquillità.
«Ma se poi mi picchiano?» disse Seulgi appoggiando la fronte sulla schiena della sua unnie, che, si girò prendendo il suo volto fra le mani.
«Io picchio loro» rispose Juhyun ironicamente, tentando di far sorridere la minore, cosa che ottenne.
«Grazie, però non picchiarli veramente eh» disse Seulgi stringendosi alla maggiore, che rise e la strinse a sua volta.