Drugs

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Sento il suono della pioggia...
Mi tocca, mi sfiora, mi libera.
Dai miei tormenti, da ciò che ho sempre fatto e mai voluto fare.
Alzo il cappuccio della mia felpa, infilo le cuffie e caccio il telefono dalla tasca.
Panic! At the disco, bella playlist.
La avvio, e faccio per smuovermi dal muro a cui ero appoggiato, sforzandomi mi stacco dal muro.
Mi incammino verso casa, esco dal vicolo, e vedo Mark che ha afferrato il polso di una ragazza, ancora, e la sbatte contro il muro, mah, non sono affari miei.
"Aiuto!"
La sento gridare, mi giro lentamente e spalanco gli occhi guardandola. Capelli corti grigi, occhi blu, pelle bianco latte, era... la cosa più bella che abbia mai visto in tutta la mia vita.
La volevo.
Faccio una corsa verso Mark, gli afferro il polso.
"Hey, hey, calma."
Lo minacciai con gli occhi.
"Isaac, non ora"
Fa per scansarmi ma non mi smuovo.
"Calma."
La ragazza trema ed è in silenzio, ci guarda, Mark guarda lei, poi me.
"Fai quello che vuoi" fa spallucce e mi da le spalle.
Lo guardo allontanarsi.
Mi volto verso la ragazza, è più bassa di me, mi arriverà a metà spalla.
Mi guarda e trema.
Ha paura.
Le afferro il polso, e mi guarda pietrificata, la guardo negli occhi, è bellissima.
Mi avvicino.
"Ciao, io sono Isaac, e tu ?"
Trema, apre la bocca ma non esce alcun suono.
"Bene, dove abiti ?"
Mi indica tremando col dito una strada.
"Benissimo"
Mi tolgo la felpa e gliela metto addosso.
"Dai, ti accompagno"
Incomincio a camminare, e lei mi mantiene un pezzo della manica, sta dietro di me.

Mi volto.

"Hai bisogno di qualcosa ?" Chiesi gentilmente.

"P-potresti prendermi per mano ?" Eh ?

"Scusa... potresti ripeterlo ?" Mi avvicino alla sua bocca.

Si avvicina anche lei, siamo pericolosamente vicini, la pioggia ci bagna, ci riga il viso, col viso bagnato si avvicina ancora di più.

Ha le labbra socchiuse.

Sfiora le mie.

"Potresti prendermi per mano ?" Disse con una voce flebile, dolce.

"Come vuole madame" Sussurro sulle sue labbra, incrocio le nostre mani e ci incamminiamo.

Ora noto che è vestita con una felpa nera senza cappuccio, le si vede molto il collo, e ha una specie di collare, uno di quelli che vanno di moda, ma con le borchie.

Ha un piercing al labbro, strano non me ne fossi accorto prima.

Sento il mio braccio tirare, la guardo negli occhi.

"Che c'è ?" 

Mi guarda insicura.

"Come ti chiami ?" Proponiamo un discorso.

"Alexis" Wow.

"Alexis...?" Faccio per continuare

"Bloom" 

"Ah, Alexis Bloom... bel nome."

"Grazie..." Noto che cerca di distogliere lo sguardo dal mio per poi incontrarlo di nuovo.

Mi fa impazzire.

Guardo l'orologio sul telefono sono le 5 e mezza, incomincia a fare buio.

"Che ci facevi là dietro ?" 

"Stavo contando" Rispondo.

"Che cosa stavi contando ?" Chiede confusa lei. 

"I battiti del mio cuore."

"E come fai a sentire i battiti del tuo cuore ?"

Mi fermo.

Mi volto e la guardo negli occhi.

"Hai presente quando... c'è un suono, che ti rilassa, che copre, avvolge qualsiasi altro suono o rumore che sia ?"

"Si" 

"Ecco, in quegli istanti di pace, io chiudo gli occhi e conto, poetico no ?"

Mi guarda.

"Lo so, fa schifo."

"Cosa fa schifo ?" 

"La mia mentalità."

"Io la trovo fantastica." 

"Bene, hai dei pessimi gusti."

Dopo di che passiamo molto tempo in silenzio, quando non capisco dove andare mi fermo.

"Dov'è casa tua ?"

"Poco più avanti" E in tutto questo siamo ancora mano nella mano.

Camminiamo, io guardo lei.

"Siamo arrivati" 

Ritorno sulla terra, e mi accorgo di avere molto freddo, inizio a tremare.

Lei se ne accorge.

"Vuoi entrare un po' ?"

"No grazie, non preoccuparti."

Mi afferra per il braccio e mi porta dentro.

"Non dovevi."

"Tu non dovevi rimanere fuori."

"Non fa tanto freddo."

"Si gela! e stai tremando."

Merda...

"Vai a farti un bagno caldo"

"I tuoi ? Dove sono ?"

"Sono fuori per lavoro, non torneranno prima di settimana prossima."

Sussurro un "Fantastico" e mi dirigo verso il corridoio.

"Dov'è il bagno ?" Chiedo.

"Sulla destra."

Ci entro, ho la maglia fradicia ma i pantaloni sono asciutti, questo mondo ha qualcosa che non va.

Sono congelato, non mi sento le braccia, le mani e neanche le dita.

Mi tolgo la maglia.

"Ecco tieni la tua f-" Entra lei di scatto.

La fisso negli occhi, poi guardo la sua mano, ha la mia felpa.

Appoggio la mano sulla mia felpa.

"Grazie" e la tiro a me.

Non se ne va, continua a fissarmi a petto nudo.

"A che gioco stai giocando ?" Chiedo io.

"A nessun gioco." Si morde il labbro inferiore.

"Okay" Poso la felpa sul lavello e mi avvicino velocemente a lei.

Apre la porta e cammina all'indietro, sbatte contro un muro, batto la mia mano contro la parete tra il suo collo e la sua spalla così da bloccarla.

"Mi sono stancato dei tuoi mini-flirt" La guardo fisso negli occhi.

"Io sono uno che le cose non le lascia a metà, e che non le inizia se no ne è sicuro."

"Ci siamo capiti ?" Mi avvicino pericolosamente.

"Si." Si avvicina alle mie labbra sfiorando un bacio.

"Non fare così, non mi istigare."

Mi morde il labbro.

Prendo i suoi polsi e la blocco mettendoglieli sulla testa.

"Ora basta."

Affanno.

"Cosa vuoi che ti faccia ?" Gli lascio anche scelta, mi sono rammollito.

"Fammi male." 


RicordamiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora